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Opel Zafira ecoM


Avatar Redazionale , il 29/07/02

21 anni fa - Ecologia del metano

Come passare dalla polvere all'altare. Prendiamo il metano, quello delle bombole sul tetto e poi per pudore nascoste nei bagagliai, dei distributori di periferia che conoscono in pochi, così rari che senza cartina non si trovano. Bene, da oggi si cambia pagina, acqua passata, roba d'altri tempi, storia. Le bombole rimangono, ma non si vedono e dentro non cambia nulla rispetto alle versioni comuni, proprio come in questa Zafira. In compenso il metano prende la M maiuscola e diventa un carburante nobile, il più ecologico a disposizione e, cosa che non guasta, anche il più economico.

COM’E’ Dentro e fuori è la solita Zafira che tutti conoscono, confortevole, spaziosa, razionale, tedesca. Stesso profilo pulito, stesse misure compatte fuori, spazio per sette all’interno, intatto il sistema di ribaltamento dei sedili Flex7, stesso spazio per i bagagli e per le persone. Le differenze a volerle cercare sono da esperto di Settimana Enigmistica, sezione “aguzzate la vista”: una M azzurrina sul retro, sopra il logo Zafira a rivelarne la particolarità, e un pulsantino sul cruscotto, proprio sotto l’autoradio, con il simbolino della pompa di benzina, tipo apertura portellino del serbatoio. In realtà è il comando per decidere il tipo di alimentazione: a metano (luce spenta) o a benzina, premendolo (luce accesa).

IL TRUCCO C’E’… Ma non si vede: le bombole sono nascoste sotto il pavimento, a cavallo dell’assale posteriore, dove le sospensioni, meno ingombranti delle sorelline davanti, lasciano, neanche a farlo apposta, uno spazio libero. I tecnici tedeschi sono riusciti a fare meglio di Grillo Saverio (specialità traslochi) e a stiparne quattro per il metano e una per la benzina. In totale sotto il pavimento si possono portare 19 kg di metano (sì, come la frutta, si acquista a chili) e 15 litri di benzina.

RISERVA Quello per la benzina in realtà non è una bombola, ma un serbatoio in acciaio inox che contiene fino a 15 litri di super. Un niente, quasi una riserva, giusto per le emergenze della serie  “ma dove cavolo è il distributore?”. Più che sufficienti però per raggiungere uno dei 404 punti di rifornimento attrezzati in Italia (saranno 600 nel 2005), salvo che non si viaggi in Sardegna o in Val d’Aosta, dove non ce n’è nemmeno uno. Male che vada (mai dimenticare la mappa con le indicazioni dei distributori) si può continuare ad andare a benzina anche in eterno…

DOPPIA ALIMENTAZIONE La scelta del 4 a 1 (bombole) o del 19 a 15 (kg metano-l benzina) si spiega con la natura stessa della ecoM: trattasi infatti della prima auto a metano predisposta sin dalla nascita per muoversi con questo carburante. Pochi interventi mirati all’impianto di alimentazione, ai pistoni e alle 16 valvole, sono stati sufficienti per mantenere quasi identici i valori di potenza (97cv/71 kW a 6000 giri) e di coppia massima (14,2kgm/140 Nm a 3800 giri) della corrispondente versione a benzina. Inoltre, a differenza della Fiat Multipla, l’auto che ha aperto la strada al metano di serie, la Zafira può partire a freddo, anche in inverno, direttamente in posizione metano.

DUBBIO AMLETICO Perché passare al metano allora? Intanto perché è un carburante che inquina il 30% meno della benzina, che mantiene inalterate o quasi le prestazioni e poi, last but not least, perché costa davvero poco (0,62 euro al kg, circa 1200 delle vecchie lire). Caratteristiche destinate a fare breccia tra i giovani, soprattutto giovani famiglie con prole, e tra quella clientela sensibile i problemi ecologici, sicuramente politicizzata (non a caso le regioni con la più alta densità di vetture a metano sono Emilia e Romagna, Umbria e Marche) che usa l’auto per necessità e appena può ne fa a meno.

BENZA DI TENDENZA Niente di difficile che da qui a poco, con l’arrivo sul mercato di altri modelli (la Opel ne prevede altri due a breve: Astra nel 2002  e la nuova Meriva nel 2003) il metano diventi davvero il carburante alternativo. Prezzo a parte, per chi sceglie la nobiltà del metano c’è anche un premio di 431 euro di incentivi che vanno ad aggiungersi a quelli introdotti da poco per la rottamazione. Non è moltissimo, ma ci sono. In quanto a prezzi, i conti sono presto fatti: la Zafira ecoM costa 21.600 euro nella versione Comfort e 22.750 Euro la Elegance (esattamente come le corrispondenti versioni 2.0 DTI diesel). Ne vale la pena? Giudicate voi.

COME VA E’ sufficiente a convincervi un Milano-Roma in sette spendendo meno di tre euro a testa? Tutto vero, verificato: non esattamente da Milano a Roma (era per fare un esempio palpabile) ma la sostanza non cambia, con la ecoM si può e i costi sono questi. Meno del diesel e molto meno della benzina.

PER GENTE TRANQUILLA Costi bassi, quindi, e prestazioni adeguate: la Zafira 1.6 a benzina non è mai stata un fulmine di guerra e anche la ecoM è sugli stessi livelli. La cilindrata è ideale per chi bada al sodo (comfort e consumi ridotti), non viaggia moltissimo e in autostrada è ligio ai 130 di codice. Così è perfetta, i 130 sono a portata di piede, senza strafare, e nelle condizioni ideali (strada pianeggiante e libera) i 170 km/ora di tachimetro dichiarati si raggiungono, anche se con una adeguata rincorsa.

A TUTTO GAS Pochi chilometri di autostrada sono sufficienti per capire che il termine “a tutto gas” non si riferisce al metano… nelle ripartente si sente la mancanza di qualche cavallo in più, soprattutto nei sorpassi, dove servirebbe un po’ più di spunto per togliersi dal sedere qualche Tir oltraggioso. L’affanno che si respira quando la strada tende a salire si corregge ricorrendo all’uso del cambio, mantenendo il motore oltre i 4000 giri, scalando di frequente, ma a scapito dei consumi.

PIEDI PESANTI Nel nostro test la Zafira è stata guidata come non si dovrebbe, forzandola a velocità di punta in autostrada e con il piede pesante anche su strada normale, l’entroterra di Terracina, ricca di curve e molto frequentata da camion. Quindi, frequenti sorpassi, accelerate al limite e continue frenate. Al distributore la prova del nove: per 200 chilometri la spesa è stata di 8,07 euro, 13 kg di metano consumato. Tradotto, 24,78 km con un euro. In pratica è come aver percorso 24,78 chilometri con un litro di benzina oppure 200 chilometri con 10 litri di gasolio: impossibile in entrambi i casi con una Zafira e con uno stile di guida piuttosto maleducato.

ACCESO-SPENTO Passando dal metano alla benzina un po’ di differenza si sente, ma è più psicologica che reale. Grandi vantaggi nelle prestazioni non se ne sentono, solo un filo in più di prontezza in accelerazione, ma non determinante e tale da far propendere per uno o per l’altro carburante. Davvero semplice l’operazione di passaggio metano/benzina e viceversa, è come accendere la radio: si preme sul pulsantino e tutto avviene in un attimo.

TEMPO PIENO Semplice anche il rito del pieno, ormai normalizzato a quello di qualsiasi altro carburante: non ci sono più i muri di protezione a proteggere le persone da eventuali scoppi delle bombole (sono ormai a prova di bomba), non è più obbligatorio allontanarsi dalla vettura, e tutto avviene in tempi brevi, come per un qualsiasi pieno di benzina. Il metano è un gas molto più leggero dell’aria e stivarne 19 kg equivale a riempire un serbatoio con 108 litri di liquido. Ci vuole il suo tempo.


Pubblicato da Gilberto Milano, 29/07/2002
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