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Prova su strada

Opel Astra 2004


Avatar di Mario Cornicchia , il 09/03/04

20 anni fa -

Gli altri le fanno alte e grandi come monovolume. Opel sceglie un'altra strada e la nuova Astra è bassa e sportiva, con grinta da vendere. Anche al volante. E fa il pieno di tecnologia.

COM’E’ Le Astra paciose da famiglia sono un ricordo. Per accontentare le famiglie, Opel ha già l’aspetto rassicurante di Meriva e di Zafira. E per non buttarsi nella mischia affollata delle compatte due volumi con un ennesimo clone dei cloni, Opel sceglie una strada tutta nuova per il segmento e per il marchio. La nuova Astra non rinuncia all’aspetto solido tipico delle Opel e aggiunge un aspetto grintoso e marcatamente sportivo. Promesse stilistiche mantenute nella guida e nel contenuto di tecnologia.

FATEMI STRADA Grandi carenature trasparenti coprono fari aggressivi, distribuiti su tre luci separate e incorniciati in stile Mag-Lite come moda comanda (anche Ferrari con la Scaglietti si è piegata a questa tendenza…). Tra i due fari corre la punta di una V marcata, resa tridimensionale dalla evidente piega longitudinale sul cofano. Sotto il paraurti grandi bocche di ventilazione sembrano strappate a creature di Maranello o di Stoccarda. La Astra è dotata di quanto basta per fare la sua figura quando compare nello specchietto retrovisore...

BULLET NOSE
Tutto il resto della carrozzeria è coerente con il frontale. Il fianco della Astra è basso e filante, con la linea dei vetri che si abbassa verso la coda. Coda a cui non manca un carattere altrettanto forte, con il portellone che riprende la V del frontale e spalle forti su cui sono montate le luci di coda. Chapeau a Opel per aver trovato una idea innovativa anche per le luci. Basta con le luci a fondo cromato da scooter, basta con le plastiche trasparenti che lasciano vedere le lampadine: Opel propone l’effetto traslucido, originale, elegante e anche efficace. Un po’ pesante, da bionda del tirassegno, il trucco cromato delle due fasce che tagliano da parte a parte il portellone e la calandra, di serie sui due allestimenti top. 

PIANTA LARGA Se la nuova Astra non si è sviluppata in altezza come le più moderne concorrenti (Fiat Stilo, Peugeot 307, VW Golf…) ne ha seguito la tendenza all’allargamento e all’allungamento, con 44mm in più in larghezza e 139 in lunghezza. Bassa (146cm), larga, spalle forti: la Opel Astra è pronta per attirare nuovi clienti verso il marchio sagittato.

TUTTOSCHERMO Aria nuova anche all’interno, con uno stile hi-tech spigoloso. La plancia è dominata dal grande schermo (6,5 pollici) nascosto da una palpebra che ripropone la piega che sfaccetta anche il cofano. Schermo monocromatico che riporta i settaggi audio e del climatizzatore e che, nelle versioni più evolute, è sostituito da uno schermo a colori per mostrare anche le indicazioni del navigatore satellitare. La consolle centrale è il pezzo forte dell’abitacolo Astra, con quattro pratici pulsanti argentati per scegliere il campo d’azione desiderato inseriti in un design pulito ed elegante. Un po’ troppo in basso e troppo anonimi per riuscire a non distrarsi nel loro uso i comandi principali della climatizzazione.

FAMILY SPORT
Lo stile sportivo non deve trarre in inganno sulle doti di abitabilità di Astra. L’abitacolo è spazioso e luminoso, con sedili anteriori grandi e comodi e posti posteriori che offrono spazio a sufficienza anche per gli alti. Niente male anche il bagagliaio, anche se la soglia un poco alta e stretta per esigenze di stile (la solita V…) rende più faticose le operazioni di carico: 380 litri ampliabili fino a 1300 litri se si viaggia in due.

TEUTONICA DOC
Su Opel pochi possono avanzare critiche sulla qualità e sull’affidabilità. La tradizione, almeno per la prima sensazione di qualità, è conservata per la nuova Astra. L’aspetto promette solidità, promessa mantenuta quando si apre l’Astra e si sale a bordo, con materiali di buona qualità e ben montati.

VAI CON LA SIGLA Mai Opel ha adottato una tecnologia così sofisticata come quella della nuova Astra e nemmeno altri costruttori lo hanno fatto per auto di questa taglia. Tralasciando i dispositivi elettronici più comuni, si va dai fari AFL per orientare il fascio in curva al sensore di qualità dell’aria attivo AQS, dalle luci ad accensione automatica ALC ai sensori di pressione TPMS e di rotolamento DDS delle gomme, dall’assistente per le partenze in salita HSA al controllo di stabilità per il rimorchio TPS, dal controllo del sottosterzo UCL agli ammortizzatori a controllo elettronico CDC. I CDC sono parte del vero pezzo forte della Astra, l’IDS, il sistema integrato di regolazione dell’autotelaio.

AIDS? SI GRAZIE Meglio leggerlo in italiano I-DI-ESSE, altrimenti la pronuncia inglese può generare equivoci… IDS è un optional abbinato al controllo di stabilità EPS che mette in comunicazione sensori e centraline di ABS, ESP e CDC per ottenere l’assetto migliore in ogni condizione di guida agendo continuamente sulla regolazione degli ammortizzatori. Ha due regolazioni, normale e Sport, che cambiano anche la risposta del servosterzo elettroidraulico, dell’acceleratore e, se montato, del cambio manuale robotizzato Easytronic. Tecnologia allo stato dell’arte.

OTTO MOTORI OTTO
Cinque a benzina Euro 4 e tre a gasolio, da 80 a 200 cavalli. Quanto basta per far felici tutti, anche le suole sportive che si lasciano irretire dalla grinta estetica della Astra. A benzina: 1.4 (90CV) e 1.6 (105CV) con tecnologia Twinport che nell’uso normale riutilizza fino al 25% dei gas combusti per riempire i cilindri, riducendo fino al 10% i consumi. E poi, 1.8 (125CV) e due 2.0 turbo da 170 e 200 cavalli abbinati al cambio a sei marce. A gasolio, la premiata ditta Fiat-GM Powertrain provvede a fornire due ottimi 1.7 da 80 e 101 cavalli e un formidabile 1.9 da 150 cavalli abbinato al cambio a sei marce.

ENJOY THE COSMO Quattro sono gli allestimenti disponibili per la nuova Astra: Club, Enjoy, Cosmo e Elegance. La Club offre di serie Abs con Ebd, airbag frontali e laterali, chiusura centralizzata con telecomando, sedile guida regolabile in altezza, volante regolabile in altezza e profondità. La Enjoy, per 1400 euro in più offre gli aribag a tendina, i cerchi in acciaio da 16 pollici, la radio con lettore Cd e sei altoparlanti e il climatizzatore manuale. L’allestimento più importante è declinati in due versioni, elegante con radica e sportiva con alluminio, Elegance e Cosmo: per ulteriori 1500 euro, si ottengono gli alzacristalli elettrici posteriori, il climatizzatore automatico, il sensore pioggia, le luci ad accensione automatica, il retrovisore interno elettrocromatico, i cerchi in lega da 16 pollici, il computer di bordo e i comandi radio al volante. Prezzi da 14.650 euro a 22.030: per una 1.7 CDTi 101 CV Enjoy si spendono 18.350 euro. Fino al porte aperte previsto per la metà di aprile, sono disponibili pacchetti di optional a prezzi molto interessanti.

COME VA La sensazione costruita dalle matite dei disegnatori, quella di macchina solida e robusta, è confermata appena si inizia a guardare e a toccare la nuova Astra. Ogni dettaglio della carrozzeria sembra solido e ben realizzato e le due fasce finto-cromate sembrano pesanti come cromature vere. Ogni contatto poi, conferma la sensazione, con porte dal giusto peso, sedili ben strutturati, plastiche di buona qualità e comandi che rispondono bene al tocco. Seduti al posto di guida, non mancano tutte le regolazioni di volante e sedile con escursioni vere a rendere facile e comoda la guida.

ARIA NUOVA Aria da grande. L’abitacolo è spazioso e luminoso e si può richiedere il grande tetto apribile in cristallo che rende trasparente quasi tutto il tetto. un ambiente confortevole e facile per la guida più latino che teutonico nell’eleganza degli accostamenti di colori e di materiali. La sensazione è di trovarsi al volante di un’auto grande con tutto quanto serve a portata di mano. La consolle, ben disegnata, ha comandi secondari un po’ troppo anonimi e poco evidenti da utilizzare. Ma la sensazione di auto più grande deriva dal comfort, dallo spazio, dall’ottimo isolamento della carrozzeria dalla strada, dal rumore dei motori ben filtrato, da una piacevole sensazione di sicurezza, di ruote ben piantate per terra.

GAMBE VECCHIE Le sospensioni della Astra copiano uno schema collaudato e nemmeno molto sofisticato, con le classiche McPherson all’anteriore e un ponte rigido posteriore (che si adatta sostituendo e/o ruotando la parte centrale alle necessità dei differenti motori: una furbata). Schema semplice ma molto efficace che rende la Astra davvero facile e sicura da guidare e decisamente divertente anche per chi preme sul gas invece di rallentare quando le curve diventano difficili. Davvero difficile riuscire a trovare una sbavatura, una incertezza nel comportamento, una reazione inaspettata. Astra esegue fedelmente gli ordini e non si scolla da terra.

GAMBE NUOVE Ottimo il sistema IDS, un optional da 680 euro (+ 770 di Dynamic Drive obbligatorio) che rende la Astra un’auto polivalente, con comfort di gran classe e prestazioni sportive di grande soddisfazione. Consigliato per i motori più potenti o per la sicurezza. Provando il sistema nel classico test dell’alce a 90 km/h, con IDS Astra recupera facilmente la traiettoria in caso di scarto senza frenata, dopo una scodata facilmente correggibile. Disinserendo il sistema, sono necessari invece un po‘ di manico (che in genere manca alla bistrattata casalinga di Voghera) e un paio di scodate in più per riprendere la retta via. Un buon investimento…

MILLESEI Tra i motori a benzina sarà il più venduto. È un ottimo motore, molto agile e silenzioso oltre che, da quanto dichiara Opel, parco nei consumi con medie di oltre 15 km/litro. Per 1500 euro in meno rispetto al 1.7 CDTI con pari cavalleria merita almeno un attimo di considerazione.

EASYTRONIC

Il cambio manuale robotizzato è abbinato soltanto al motore 1.6 a benzina e può funzionare in modalità completamente automatica e con comando sequenziale, a richiesta anche con comandi al volante. Funziona molto bene, peccato non sia disponibile anche abbinato a un motore a gasolio. Per rendere la guida scorrevole con cambiate dolci è sufficiente avere l’accortezza di sollevare un poco il piede dall’acceleratore durante le cambiate, sia che si proceda manualmente sia che si lasci fare tutto alla gestione elettronica. Ma provate voi a cambiare tenendo premuto l’acceleratore…

MILLESETTE DIESEL

Il motore a gasolio da 101 cavalli è un buon partner della carrozzeria della Astra. Ha spinta quanto basta per raggiungere i 181 km/h e una elasticità tale da rendere la guida facile e piacevole, nel traffico come nel misto, nella guida in colonna come nei sorpassi. Da 1200 giri inizia spingere con decisione e regolarità fino a 4500 giri, senza mollare un attimo. Ha un lieve ticchettio da diesel al minimo che entra nell’abitacolo e un poco di rombosità, ma non disturba.

MILLENOVE DIESEL
Se cercate il motore giusto per mettere alla prova l’ottimo telaio Astra, ecco quanto fa per voi. Tanti cavalli, tanta coppia: lasciate perdere il due litri turbo a benzina se volete divertirvi sul serio. In sesta a mille giri (60km/h scarsi) il quattro cilindri brontola un poco ma appena toccati i 1200 giri diventa muto e l’ago sale velocemente fino alla zona rossa, senza smettere un attimo. È così progressivo e silenzioso nel salire di giri e regolare nella spinta che pare quasi non spingere nemmeno molto. Ma è sufficiente un colpo d’occhio al tachimetro per capire che spinge, eccome…
Pubblicato da M.A. Corniche, 09/03/2004
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