Logo MotorBox
Prova su strada

Peugeot 508 SW 2015


Avatar Redazionale , il 18/09/14

9 anni fa - Sulla Peugeot 508 SW 2015 debuttano un nuovo frontale e motori Euro 6

Sulla Peugeot 508 SW 2015 debuttano un nuovo frontale, che caratterizzerà poi altre proposte future del Leone, e tre motori Euro 6. Dal listino scompare la berlina mentre è straconfermata l'ibrida tuttoterreno RXH

Benvenuto nello Speciale TUTTE LE PROVE AUTO DEL 2014, composto da 100 articoli. Seleziona gli articoli di tuo interesse cliccando il sommario TUTTE LE PROVE AUTO DEL 2014 qui sopra, oppure scorri a fondo pagina la panoramica illustrata dell'intero speciale!

IN FUGA Neanche fosse un ciclista impegnato al Tour del France che tenta l’allungo sulle rampe del Tourmalet, la Peugeot sta cercando da qualche tempo di scrollarsi di dosso il gruppo dei marchi generalisti per accodarsi al plotone delle Case premium, quelle che dettano legge e tendenze sul mercato. Per riuscire nell’arrampicata sociale, il Leone ha scelto di dare un taglio più internazionale alla gamma (guardando molto alla Cina…) e di adottare uno stile elegante, che trova la sua massima espressione nella Peugeot 508 SW, giunta ancora in ottima forma al restyling di metà carriera. Con la versione a tre volumi che arresta ora esiliata sui mercati esteri, dove riscuote maggior successo, tocca infatti proprio alla familiare ricoprire il ruolo di punta di diamante del listino, forte di un look aggiornato con interventi mirati ma comunque efficaci.

SGUARDO TRUCE Come spesso accade in questi casi le matite dei designer sono intervenute soprattutto sul frontale. Qui spicca in particolare una mascherina di nuovo disegno che sarà poi adottata man mano da tutte le prossime novità di Sochaux. Rispetto alla passato, la griglia è più verticale e lo sbalzo anteriore aumenta di poco (16 mm e solo 5 per la tuttoterreno RXH), quanto basta però per rendere il cofano più orizzontale e importante. Anche i fari si aggiustano il trucco, fari che regalano alla 508 SW 2015 uno sguardo più intenso e felino, specie sugli esemplari più ricchi che dispongono di serie di proiettori Full LED, altrimenti optional.

SI GUARDA LE SPALLE Un'iniezione di tecnologia moderna si registra anche nell'abitacolo. La plancia della nuova 508 e ora è infatti dominata da uno schermo touch da 7 pollici che, accentrando diversi comandi, libera spazio per un nuovo piccolo vano portaoggetti sul tunnel centrale. Attraverso il touch screen si possono tra l'altro vedere le immagini inviate dall'eventuale telecamera posteriore, altra primizia della nuova edizione.

UN TUFFO NEL BLU(E) Le novità più sostanziose portate in dote della Peugeot 508 SW 2015 sono però di tipo meccanico. La famiglia dei motori registra importanti new entry, a partire da quelle di due turbodiesel 2.0 BlueHDi, entrambi rispettosi della norma Euro 6, uno da 150 cv che fa coppia fissa con il cambio manuale e uno da 180 cv che adotta un cambio automatico di ultima generazione chiamato EAT6. L’altro debutto è quello del 1.600 THP a benzina in configurazione da 165 cv, 9 in più che sull’unità che rimpiazza. Anche lui rientra nei limiti Euro 6, con entrambi i cambi, normale o automatico, grazie anche alla presenza del sistema Start&Stop. Dalla “vecchia” 508 arrivano invece in eredità i motori Euro 5, ovvero i due litri HDi da 140 e 163 cv (quest’ultimo disponibile anche in variante automatica classica) e il 1.600 e-HDi S&S, con cambio manuale o robotizzato.

SI FA IN QUATTRO Quattro sono invece gli allestimenti a listino, Active, Business, Allure e GT, cui si aggiunge la confermatissima variante RXH, che unisce la caratterizzazione estetica all-road alla propulsione ibrida, con un motore diesel da 163 cv a dare forza alle ruote anteriori ,e uno elettrico che scarica invece i suoi 37 cv di potenza su quelle posteriori. Per informazioni dettagliate su prezzi e allestimenti consiglio di consultare i due PDF che si trovano poco più sotto, in fondo ai quali sono riportate anche le schede tecniche complete di tutte le versioni. Giusto per dare un-idea di massima, comunque, il primo prezzo è quello della 508 SW 1.6 THP Active, che costa 30.350 euro. Le best-seller saranno però le Business due litri diesel: la 140 cv viene 32.150 euro, la 163 cv 1.000 euro in più e per la BlueHDi 150 cv occorre spenderne ulteriori 400

VEDI ANCHE



RIPASSO GENERALE La Peugeot 508 SW 2015 non cambia a livello strutturale ma, a tre anni e mezzo dalla sua prima prova, vale comunque la pena di fare un breve ripasso generale, prima puntare la lente d’ingrandimento verso i motori. Il posto di guida continua a vestire altrettanto bene cestisti e fantini e dietro si sta benone in quattro, non perché manchino centimetri in larghezza ma perché il divano è profilato in modo tale da risultare un po’ scomodo nella zona centrale. La plancia è ben fatta, con ampie zone morbide e assemblaggi curati, ed è anche più ordinata che in passato, ora che lo schermo touch ha permesso di eliminare un po’ di pulsanti.

SOLO PER LEI Una volta in movimento, la Peugeot 508 SW fa la sua onestissima figura in ogni frangente, dimostrandosi un’auto ben equilibrata. Non serve essere Sherlock Holmes per capire come il suo habitat naturale siano le autostrade più che i centri urbani, dove paga un po’ le sue dimensioni importanti e un taglio delle lamiere che non dà immediatamente un’idea chiara di dove finiscano il muso e la coda. Quando viaggia sulle grandi arterie, la 508 si dimostra una gran passista, silenziosa e tutto sommato ben ammortizzata, con un assetto che non teme il misto più stretto, dato che riesce a limitare bene il rollio. Chi amasse la guida brillante, valuti però bene l’ipotesi di spostare la propria scelta verso il nuovo turbodiesel 2.0 BlueHDi da 180 cv: gli esemplari che lo montano adottano anche un avantreno a doppi triangoli (al posto di uno schema pseudo McPherson) che rende la macchina più svelta e precisa in traiettoria.

A TUTTO CAMPO Avevo già provato questo motore circa sei mesi fa su una DS5 e sulla 508 si conferma uno dei turbodisel migliori della classe due litri. Per fargli fare un salto di qualità in termini di efficienza rispetto al fratello da 163 cv, gli ingegneri hanno lavorato su tutti i fronti, a partire dallo scarico, che ricorre all’additivo Adblue per stroncare le emissioni. I pistoni ridisegnati definiscono poi una nuova camera di scoppio, che riceve gasolio atomizzato meglio dagli iniettori e la giusta quantità d’aria da una turbina che spinge a una pressione maggiore, mentre un nuovo contralbero smorza le vibrazioni. Su strada, per godere appieno di tutta la spinta dei 180 cv occorre tenere il motore su di giri, sfruttando le sue doti di allungo, ma quelli che si sentono subito sotto il piede destro sono i 400 Nm di coppia. Sono loro che garantiscono una grande elasticità in ogni frangente, al di là degli aridi numeri della scheda tecnica, che parla di un ottimo tempo di 8,6 secondi nello 0-100 e di 226 km/h di velocità massima, oltre che di un consumo medio di 4,6 l/100 km.

LE DIMENSIONI CONTANO Con simili caratteristiche, il 2.0 BlueHDi 180 cv trova una buona spalla nel cambio automatico, che garantisce una progressione fluida e passaggi di marcia dolci, e che non se la cava neppure male quando viene utilizzato in modalità Sport (quando tiene cioè il motore a un regime più alto, ritardando il passaggio alla marcia superiore e anticipando le scalate) oppure in funzione sequenziale, tramite le classiche levette. Queste ultime hanno però un difettuccio: sono fisse sul piantone dello sterzo, cosa apprezzabile al limite su un’auto supersportiva ma non certo su una familiare. Le avrei volute solidali al volante, anche perché trovarle con le dita a volante girato di 90 gradi non è sempre semplice, viste pure le loro ridotte dimensioni.

UPGRADE Il cambio EAT6 mostra invece un po’ meno di affiatamento con il 1.600 THP. Nulla di grave, intendiamoci, ma la minor coppia in termini assoluti (240 Nm a 1.400 giri, valore comunque ottimo per la categoria) porta la centralina a gestire le cambiate in modo diverso da quello che a volte desidererebbe il pilota. Ciò si avverte più che altro solo se si guida in modo arrembante, mentre se si sotterra l’ascia di guerra si apprezzano nuovamente la dolcezza e la regolarità di cui sopra. Trasmissione a parte, con questo ultimo aggiornamento il piccolo turbo benzina fa un ulteriore passo avanti e sorprende vedere come sappia adattarsi a spingere auto dei segmenti più disparati. A consentirgli questa versatilità è soprattutto la linearità della sua erogazione, che lo porta in un crescendo vivace a non far rimpiangere unità di maggior cubatura. Se solo il divario di prezzo rispetto alle versioni diesel fosse maggiore, potrebbe anche meritare un pensierino...


Pubblicato da Paolo Sardi, 18/09/2014
Gallery
Tutte le prove auto del 2014