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Prova su strada

Nissan Micra 2011


Avatar Redazionale , il 13/09/10

13 anni fa -

La Nissan Micra MY 2011 si rinnova  facendo di semplicità e razionalità due parole d'ordine. La prova su strada

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UNA FATICACCIA Dura la vita della world car! E' questa la prima riflessione che sorge spontanea al cospetto della nuova Nissan Micra 2011, che con la sua quarta generazione (la terza ad arrivare in Italia: la prima praticamente non varcò i nostri confini) cambia pelle, si rimbocca le maniche e veste i panni della piccola tuttofare su scala planetaria. Non più dunque una ''semplice'' citycar sfiziosa e ammiccante per i Paesi più abbienti ma macchina buona un po' per tutte le stagioni e le latitudini, prodotta a spron battuto in Thailandia, Cina, Messico e India (da qui vengono gli esemplari per l'Europa).

OSA MENO Il cambio di destinazione d'uso ha costretto ad aggiustare il tiro dal punto di vista stilistico. Se la Micra uscente aveva una spiccata connotazione femminile, quella entrante perde buona parte della sua femminilità per acquisire anche un'aria meno spensierata, più seria e composta. Le scelte prudenti, fatte per incontrare i gusti di un pubblico più ampio e trasversale, non hanno comunque snaturato del tutto la macchina.

FAMILY FEELING Il padiglione rialzato e l'andamento arcuato dei finestrini sono elementi di continuità con il passato, così come crea un chiaro family feeling il taglio dei fari, che mantengono il loro sguardo un po' stralunato. Anche nell'abitacolo si può riconoscere un filo conduttore. Gli arredi sono disegnati facendo ricorso soprattutto a linee curve, non per le bocchette dell'aria e dei comandi del clima. La parola d'ordine è ''semplicità'', di stile e prima ancora costruttiva. Messa sulla bilancia, la nuova Micra fa segnare un bel -35 kg nei confronti della generazione attuale. Il guadagno in termini di peso impone però anche qualche compromesso in tema di finiture, con plastiche per esempio abbastanza economiche per i pannelli delle porte.

UN PO' DI STRETCHING Nel definire le forme della nuova carrozzeria, più lunga di 61 mm per un totale di 3780 mm, gli ingegneri hanno curato molto anche l'aerodinamica, che, dopo gli ultimi aggiustamenti, vede il Cx fermarsi a 0,31. Le lamiere poggiano su un pianale nuovo di zecca, la cosiddetta piattaforma V, lettera che sta per versatilità. Su questa base saranno infatti sviluppati entro il 2013 altri due modelli, una berlina a tre volumi e una piccola monovolume. Anche il passo si allunga leggermente (2450 mm, +20 mm), a tutto vantaggio dello spazio per i passeggeri. Nel complesso non cambia invece molto il volume del bagagliaio, che va dai 265 ai 1132 litri.

UNO ALLA VOLTA La gamma della nuova Micra si annuncia composta da due soli motori, entrambi 1.200 a benzina e a tre cilindri. Quello Supercharged, con compressore volumetrico e 98 cv, arriverà tra l'altro solo nella primavera del 2011 e per il momento si può quindi ordinare la macchina solo con la variante aspirata da 80 cv e 110 Nm di coppia. Abbinato al cambio manuale a cinque marce, questo motore permette di toccare i 170 km/h dopo aver liquidato la pratica 0-100 in 13,7 secondi e con una percorrenza media dichiarata di 20 km/litro. Quando invece è accoppiato alla trasmissione automatica CVT (in opzione a 1.000 euro) i dati salienti sono 161 km/h, 14,5 secondi e 18,5 km/litro.

SI FA IN QUATTRO I livelli di allestimento previsti sono invece quattro. Per 10.950 euro si può acquistare la Micra 1.2 80 cv base, chiamata Visia, che dispone di serie di Esp, 6 airbag e chiusura centralizzata con telecomando ma che è priva di climatizzatore manuale e stereo. Questi due accessori diventano standard assieme al vivavoce integrato Bluetooth con la versione Comfort, venduta a 12.250 euro. In Nissan sono però convinti che la stragrande maggioranza dei clienti sia attratta dalla proposta Acenta, che, in cambio di 600 euro ulteriori, dà anche i cerchi in lega da 15'', il climatizzatore automatico in luogo di quello manuale, i fendinebbia, il cruise control, gli specchietti a comandi elettrico, il rivestimento in pelle per volante e pomello del cambio. Giusto agli incontentabili si rivolge invece la Tekna, in listino a 14.200 euro con tanto di sensori crepuscolare e pioggia, il sistema Nissan Connect con navigatore integrato e il nuovo Simple Parking Pack, che misura lo spazio in cui si vuole parcheggiare e dice se la manovra è fattibile o se è meglio cercare altrove.

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PREMIO FEDELTA' I vertici di Nissan Italia precisano con il lancio della nuova Micra hanno intenzione di varare un programma per premiare i clienti più fedeli e invogliarli a non cambiare bandiera. Chi darà dentro una Nissan vecchia per comprarne una nuova potrà dunque confidare su uno sconto particolare, su un finanziamento agevolato e si dice anche su un'estensione della garanzia fino a cinque anni. E l'offerta così strutturata potrebbe diventare un'abitudine per il futuro, anche per altri modelli, per creare un legame più forte con il cliente.

BUONA LA PRIMA La prima impressione che regala la nuova Nissan Micra 2011 è senza dubbio positiva. Salire a bordo è piuttosto agevole, tanto nei posti anteriori quanto in quelli posteriori. I centimetri abbondano in tutte le direzioni, specialmente in altezza, con il padiglione che gira alto sopra le teste. Ad accentuare la sensazione di spaziosità contribuiscono poi anche le ampie superfici vetrate che, assieme al sedile piuttosto alto dal pavimento, regalano una buona visuale su quanto circonda la macchina.

CITTADINA MODELLO Se la Micra si dimostra una cittadina modello il merito va però soprattutto al ridotto diametro di sterzata. La scheda tecnica dice che siamo nell'ordine dei nove metri ma anche a occhio ci si rende conto di come si riesca a girare in un fazzoletto d'asfalto. La manovrabilità nello stretto è ottima e sgusciare nel traffico come nelle viette è un vero gioco da ragazzi.

MANEGGIARE CON CURA Nei centri urbani si fanno apprezzare anche le sospensioni, che filtrano bene le buche risparmiando alle terga i colpi più secchi, e il motore. Il tre cilindri si avvia con un rumore piuttosto sordo, tipico di questo frazionamento, e sfoggia un discreto tiro già ai bassi. La sua erogazione invita a snocciolare una marcia dopo l'altra e a viaggiare con piede felpato, senza insistere tanto con l'acceleratore. Il 1.200 nipponico ama essere trattato con le buone maniere e ripaga la gentilezza con ottime percorrenze. Nel corso della prova, fatta a onor del vero con piede leggero, il computer di bordo ha rilevato una media tra i 18 e 19 km/litro. Se invece si entra a gamba tesa sul pedale destro, la sensazione è che rumore e consumi crescano in modo più che proporzionale rispetto all'andatura.

SENZA FRETTA Uscendo su strade aperte, la Micra se la cava bene. E' facile e divertente, almeno fino a che non si adotta una guida troppo brusca e sportiva. La taratura turistica di molle e ammortizzatori porta infatti la macchina ad allargare un po' la linea impostata quando si forza il passo e lo sterzo non garantisce un gran feedback nelle correzioni. La cosa più saggia è quindi sotterrare l'ascia di guerra e viaggiare in panciolle, con i timpani non ancora stuzzicati dai sibili aerodinamici che si manifestano oltre la velocità codice in autostrada.

CI PENSA IL CHIP Per i tragitti urbani in tutto relax può avere senso anche la scelta del cambio CVT, che è tarato in modo da inserire al più presto il rapporto più lungo possibile. La centralina punta ad abbattere i consumi e ottiene risultati lusinghieri, con medie reali di circa 17,5 km/litro su percorso misto. Tuttavia, l'elettronica è alle volte addirittura fin troppo frettolosa sulle strade aperte, tanto da costringere il motore a girare troppo basso, causando piccoli strappi. In ogni caso, anche dai regimi da bradicardico, le risposte alle sollecitazioni dell'acceleratore sono rapide e quando si vuole riprendere non ci sono i ritardi tipici di molte trasmissioni automatiche tradizionali. Per la guida vivace c'è poi anche la funzione Sport, che, al prezzo di un'elevata rumorosità, tiene invece il tre cilindri costantemente su di giri e garantisce un buon freno motore nelle discese più ripide.


Pubblicato da Paolo Sardi, 13/09/2010
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