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Mercedes Classe C 2011


Avatar Redazionale , il 18/03/11

13 anni fa - La Mercedes Classe C 2011 diventa più sportiva ed efficiente

La Mercedes Classe C 2011 prende ispirazione dalla recentissima Coupé e si converte a un look più sportivo. Nella dotazione spuntano nuovi gadget elettronici mentre i motori diventano più risparmiosi, grazie anche al sistema Eco start/stop

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SI RIFANNO IL TRUCCO Nella gamma della Mercedes Classe C 2011 la novità principale è rappresentata dalla variante Coupé. Tuttavia, per festeggiare adeguatamente l’arrivo della sorellina sportiva, anche le versioni berlina e station wagon si danno una rinfrescata al look. Il tutto con il chiaro obiettivo di restare in cima alle classifiche mondiali di vendita del segmento D.

CI VUOLE OCCHIO Riconoscere a prima vista un esemplare della Mercedes Classe C 2011 è una cosa alla portata solo dei bravi fisionomisti. Basta però vedere la nuova macchina vicino a una della generazione precedente per notare che le differenze ci sono, soprattutto a livello del frontale. A cambiare sono soprattutto i fascioni paraurti, che hanno ora un taglio più aggressivo, complice la grande presa d’aria inferiore trapezoidale.

LUCI DELLA CITTA’ Al centro tengono banco le classiche mascherine a listelli più o meno grandi in stile rasoio multilama, con la stella a tre punte piazzata in mezzo (Executive e Avantgarde) oppure sistemata a mo’ di mirino in cima al cofano. Quest’ultimo è ora d’alluminio e ha una forma leggermente più puntuta, messa in risalto dai fari bixeno Intelligent Light System, di serie su tutti gli allestimenti. Completano il quadro delle luminarie i Led delle luci di posizione e di coda, a loro volta ridisegnate per rendere più ammiccante il lato B e far sembrare la Mercedes Classe C 2011 meglio piantata sulla strada, sensazione più evidente per la Avantgarde, che monta di serie il kit aerodinamico AMG.

NON FA SOLO SCENA Qualche intervento si segnala anche all’interno, dove spicca una nuova modanatura orizzontale, che dà slancio al disegno, facendo apparire l’ambiente più ampio e raffinato. A migliorare la qualità percepita contribuiscono anche i materiali di pregio, con largo impiego di schiumati belli da vedere e da toccare. Una gran scena la fanno anche, per esempio, i tasti color argento sulla consolle centrale, alternati ad altri lucidi e a superfici opache. Alcuni di questi pulsanti permettono di gestire l’enorme quantità di nuovi dispositivi elettronici che porta in dote il model year 2011.

OCCHI APERTI Nella dotazione standard ci sono adesso l’Attention Assist, che vigila sulla stanchezza e sui cali d’attenzione del pilota prevenendo eventuali colpi di sonno e invitando a una sosta, e il Distronic Plus, nome dato dalla Mercedes a un cruise control capace di monitorare la distanza di sicurezza. Per il resto merita una menzione lo Speed Limit Assist, che legge i cartelli lato strada e riporta poi i limiti nella strumentazione, ridisegnata e dotata di un nuovo display. Non mancano inoltre un sistema di assistenza al parcheggio, il dispositivo che tiene d’occhio l’angolo cieco e il sistema frenante PreSafe, con Bas Plus, che interviene quando c’è il rischio di tamponare chi precede.

UNA MANO DI BLU Se alcuni di questi dispositivi possono sembrare diavolerie effimere, ben più concrete sono le molte novità che si registrano nella famiglia motori. Tutte le unità ostentano fiere la denominazione di origine controllata BlueEfficiency, che dalle parti di Stoccarda è sinonimo di speciale attenzione all’ambiente. Il sistema Eco start/stop fa ora da denominatore comune all’intera gamma, con la sola eccezione della C 300 CDI 4Matic, che resta anche l’unica a non montare come cambio automatico l’evoluzione Plus del sette marce 7G Tronic.

L'IMBARAZZO DELLA SCELTA Sul fronte a benzina spicca il nuovo V6 3.5 a iniezione diretta da 306 cv della C 350 (a trazione posteriore o integrale), che fa segnare un -31% in fatto di consumi rispetto all’omonima versione 2010, con prestazioni di gran lunga superiori. Alla pompa verde si abbeverano anche tre varianti del 1.800 sovralimentato, che spingono la C 180 (136 cv), la C 200 (184 cv) e la C 250 (204 cv). La parte del leone nella raccolta ordini la faranno però come sempre le Classe C a gasolio. E per i seguaci di Rudolf Diesel l’offerta è ancora più ampia, con tre configurazioni del turbodiesel 2.1 a equipaggiare la C 200 CDI (136 cv), la C 220 CDI (170 cv) e la C 250 CDI (204 cv), quest’ultima proposta con cambio automatico ed eventualmente anche con trazione integrale. La trasmissione 4Matic è poi abbinata anche alla già citata C 300 CDI da 231 cv, sempre automatica.

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TRE PER DUE Come già anticipato qua e là nel testo, sono tre gli allestimenti della Mercedes Classe C 2011 berlina o wagon. Quello base si chiama Executive, dedicato alla clientela business, mentre salendo di livello s’incontrano l’Elegance, nome che dice già tutto sul taglio, e la sportiva Avantgarde. Quanto ai prezzi, con la carrozzeria best-seller a tre volumi si parte da 33.228 euro per arrivare a 53.740, mentre per la station wagon l’intervallo va da 34.759 euro a 52.751 euro. Cuore della gamma è la c 220 CDI Executive berlina, che costa 39.500 euro.

STILE NEOCLASSICO Gli interventi di lifting fatti sugli arredi danno all’interno della Mercedes Classe C 2011 un’aria più moderna e raffinata ma non stravolgono comunque la filosofia stilistica. Le linee guida restano senza tanti grilli per la testa e si sviluppano più che mai in orizzontale, con un gusto tipicamente neoclassico. Nel segno della tradizione è anche la qualità delle finiture, che nel complesso è sopra la media della categoria, soprattutto quanto a qualità dei materiali utilizzati.

SILENZIO, SI VIAGGA Alcune concorrenti fanno invece meglio sul fronte dell’abitabilità, specialmente nella zona posteriore, a livello dello spazio per le gambe. La Mercedes Classe C 2011 sa comunque farsi perdonare in fretta, offrendo un comfort di marcia senza lacune. La silenziosità è buona in ogni frangente, nelle partenze a freddo come nei lunghi tragitti autostradali. E se i timpani sono trattati in guanti bianchi, le terga non si possono certo lamentare. I sedili offrono il giusto sostegno e le sospensioni digeriscono con disinvoltura le buche, specie se non ci si è lasciati tentare da cerchi oversize.

GIROTONDO Dal lato del pilota il quadro è altrettanto roseo. Con le sue ampie regolazioni, la posizione di guida si adatta alle persone di tutte le taglie, quale che sia la loro postura preferita. E il sorriso non viene meno anche muovendo i primi passi al volante. Ok, la visibilità non sarà forse il massimo della vita, ma il diametro di sterzata è molto ridotto e permette d’invertire la rotta in men che non si dica.

MARATONETA Con il salire della velocità lo sterzo si dimostra progressivo, indurendosi bene in velocità, mentre chi ama la guida sportiva e arrembante troverà il comando poco comunicativo. D’altronde la Mercedes Classe C non nasce certo per mettere a ferro e fuoco i passi alpini e appenninici: nessuno compra questa macchina pensando di emulare Schumacher. Il suo pane quotidiano sono i tragitti da casello a casello e le lunghe maratone on the road e in questo fa il suo lavoro egregiamente.

I PREDESTINATI Con questi presupposti è scontato che in Mercedes indichino come sicuri best-seller i turbodiesel 2.1 della C220 CDI e della C 250 CDI. Questi motori girano tondi e senza ruvidità sin dai regimi più bassi e spingono con vigore ben prima che la lancetta del contagiri occhi quota 2.000. In particolare impressiona la versione da 204 cv, che, con i suoi 500 Nm di coppia sfodera un’elasticità da standing ovation. In ogni caso, anche in configurazione soft c’è birra da vendere e non si fa certo fatica ad “accontentarsi”. Un’erogazione di questo tipo, tra l’altro, consente di scegliere a cuor leggero tra il cambio manuale e quello automatico. Quest’ultimo è chiaramente quello più indicato per la guida in città e per chi non ha tanta fretta al volante, mentre chi accusa pruriti al piede destro potrebbe storcere il naso per alcune inerzie nei passaggi di marcia e potrebbe alla fine preferire darsi al fai da te nelle cambiate.


Pubblicato da Paolo Sardi, 18/03/2011
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