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Assistenti di guida

Sistemi ADAS, come PSA ci accompagna verso la guida autonoma


Avatar di Lorenzo Centenari , il 28/03/18

6 anni fa - Li conosciamo poco, ma ne facciamo largo uso. Ecco gli ADAS secondo PSA

Guida autonoma, a quando? Nel frattempo, PSA punta sui sistemi ADAS

Li conosciamo poco, ma in realtà ne facciamo già largo uso. Ecco come funzionano gli ausili alla guida sulle auto del Gruppo PSA

SVEGLIA! Siamo in viaggio da ore: sogniamo di aprire il portone di casa e stenderci sul materasso. Le palpebre si appesantiscono, il capo oscilla a destra e sinistra. Imprudentemente, ignoriamo i sintomi del colpo di sonno e procediamo. Fino a quando un campanello d'allarme non risveglia in noi l'istinto di sopravvivenza: la nostra DS7 Crossback non ci ha perso di vista un secondo, ha ravvisato gesti anomali, e ora ci impone di accostare e di schiacciare un breve pisolino. Le diamo retta: della tecnologia, ci fidiamo più della nostra coscienza. Potere del progresso: il DS Driver Attention Monitoring può salvare una vita.   

ADAS CHI? Mentre il giorno di Pasqua scartate l'uovo di ciccolata, fate un gioco. Spiazzate parenti o amici, chiedete loro cosa siano gli ADAS. Se ci seguite con assiduità, voi che leggete lo sapete già. Parenti o amici, con buona probabilità, invece no. Che con gli acronimi in lingua inglese gli italiani non abbiano confidenza, non lo scopriamo certo ora. Ma gli ADAS, Advanced Driving Assistance Systems, buona parte di noi li sfrutta ogni santo giorno. Senza saperlo. Se poi guidiamo una vettura di PSA Group, di quelle almeno di ultima generazione (DS7 Crossback in primis), gli ADAS sono un compagno di viaggio quotidiano.

NEL MEZZO DEL CAMMIN... La guida autonoma in senso stretto è lungi dal dirsi alle porte, e non lo diciamo solo ora che i test su strade aperte al traffico hanno causato la prima vittima. La transizione sarà lunga e graduale, trascinata sia dagli investimenti da parte delle Case, sia dai passi avanti in termini burocratici, legislativi e culturali. L'auto senza conducente non è qui, ma è già in cammino. Non solo rivolgendosi ai marchi premium: anche Gruppi generalisti come PSA sono a metà dell'opera, potendo attrezzare la propria gamma di sopraffini assistenti alla guida.

AUTONOMA E DEMOCRATICA Per rispondere alle nuove sfide tecnologiche, Groupe PSA ha approvato e implementato il cosidetto progetto AVA (Autonomous Vehicle for All), programma che riunisce un’ampia gamma di funzioni ognuna delle quali, all'interno della propria sfera di competenza, porterà progressivamente a delegare la guida all’auto stessa. Inizialmente, in modo parziale (hands off). Via via in forma sempre più invasiva (eyes off). Fino a diventare totale (mind off).

AMMIRAGLIA ADAS Citando un modello a campione di ciascun brand del Gruppo, Peugeot 3008 è equipaggiata di ADASCitroen C3 Aircross non è da meno. Ma il proprio manifesto della tecnologia di sicurezza attiva, PSA Group lo ha appeso a DS7 Crossback. Dopo esserci soffermati su stile e proprietà dinamiche, l'ultimo test drive a bordo del Suv del giovane marchio DS lo abbiamo interamente rivolto all'elettronica di sicurezza. Di seguito, la nostra Top 3 degli ADAS di Gruppo PSA: una selezione di funzioni le quali, se incrociate tra di loro, fanno di DS7 non un'auto a guida autonoma, ma quasi.

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DS CONNECTED PILOT Un sistema evoluto, che accresce il comfort del preesistente Adaptive Cruise Control con funzione Stop & Go. Brevemente: DS Connected Pilot non solo regola velocità e distanza di DS7 Crossback in funzione dei veicoli che precedono, rivelandosi assai utile nella marcia a singhiozzo. C'è di più: il software che elabora le immagini riprese dalla telecamera integrata al parabrezza riconosce le linee continue e discontinue, mantenendo così il veicolo in carreggiata. Chiamasi LPA, Lane Position Assist. Se poi il conducente vuole scartare di corsia, può sempre annullare la correzione automatica, semplicemente esercitando sul volante una pressione che contrasti quella (debole) del sistema.

DS DRIVER ATTENTION MONITORING Il programma si avvale di una telecamera a infrarossi posizionata sopra il volante, associata a quella sulla parte superiore del parabrezza, che mantiene sotto controllo costante gli occhi (frequenza dei battiti delle palpebre), il viso (direzione dello sguardo), i movimenti della testa, inoltre la traiettoria stessa dell’auto in carreggiata, registrando eventuali deviazioni o movimenti bruschi allo sterzo. Quando il Driver Attention Monitoring rileva anche una sola anomalia (movimenti non lineari o incoerenti, battiti veloci delle palpebre, etc.), un segnale sonoro e un avviso sul quadro strumenti intimano al conducente di fare un "pit stop".

DS NIGHT VISION Grazie a un software che ne interpreta le immagini, la telecamera a infrarossi posizionata nella calandra anteriore rileva pedoni e animali (fino a un minino di 60 cm di altezza) fino a 100 metri di distanza. A sua volta, il quadro strumenti digitale del Suv DS replica l’immagine esterna e ne evidenzia eventuali pericoli: in giallo, oppure in rosso, qualora il rischio sia elevato. Il principio grazie al quale il Night Vision individua corpi estranei sulla traiettoria è quello della differenza di calore. E attenzione: per corpo caldo, non si intende solo un essere vivente. Anche un palo è un corpo caldo, anche un masso. Il fattore che intercettano i raggi infrarossi è la differenza di temperatura con l'ambiente circostante.

GAME ON Tornando al progetto AVA: attualmente, presso il Gruppo e i propri partner sono in dotazione 20 prototipi, che complessivamente hanno già percorso oltre 200.000 km sulle vie a scorrimento veloce di tutta Europa in modalità autonoma (livelli da 2 a 4). Da marzo 2017, inoltre, PSA ha ingaggiato più di un centinaio di persone "non esperte" e ha chiesto loro di giudicare i dimostratori di guida autonoma del Gruppo. Ne è uscito un parere collettivo estremamente positivo. Se l'autonomous driving è il futuro a lungo termine, sulla tabella di marcia PSA è in perfetto orario.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 28/03/2018
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