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Uccelli di Tuono


Avatar Redazionale , il 23/11/04

19 anni fa - Cinquant'anni di Ford Thunderbird

Cinquant'anni di T-Bird, la sportiva Ford della upper class americana. Più borghese della Mustang, ma più piccola e leggera, senza eccessi o pinne supersoniche, interpretava l'America dei primi Fifties, riuscendo a sopravvivere fino ad oggi. Ecco come è cambiata dal 1955.

IMMAGINE La Thunderbird è nata in Europa. O quasi. Leggenda vuole che l'idea sia venuta in una serata parigina a Lewis D. Crusoe e George Walker, due uomini Ford che si aggiravano al Salone dell'Auto alla ricerca di spunti. Era l'ottobre del 1951. Alla Casa di Deabron serviva qualcosa di nuovo, che potesse fare immagine, come si direbbe oggi. E le sportive europee erano una succulenta fonte di ispirazione. Nacque così la Thunderbird.

RELAXED SPORTINESS

Meno potente, ma soprattutto più sobria, anche stilisticamente, dell'altra sportiva di Casa (leggi Mustang) la T-Bird è improntata su una sportività meno spinta. Un'auto per chi un po' vuol pettinare curve e un po' fare il turista. È il concetto tipicamente yankee di personal car, un po' sportiva, un po' lussuosa e un po' semplicemente edonistica. Alla Ford la chiamano "relaxed sportiness".

TAGLIA E INCOLLA

Tornando a quella notte del '51, Walker, che più tardi sarebbe diventato il capo del centro stile, di fronte al compiacimento di Crusoe (che divenne Vice Presidente) si fiondò sul primo telefono. E le matite statunitensi si misero al lavoro, giungendo ai primi modelli 1:1, che erano di carta piegata e incollata come nei libri da ritagliare per bambini. Solo dopo arrivò la maquette in clay - una sorta di argilla - con lo styling definitivo.

REAZIONE

La calandra sboccata riprendeva l'ampiezza made in Maranello, che agli americani piaceva come a tutti, e dalla coda schizzavano fuori due tubi di scarico tondi, giusto per ricordare che le ambizioni c'erano. E con quei due rostri sul frontale appuntiti come bossoli, era come se la Thunderbird fosse attraversata da due reattorini, che poi spuntavano da dietro. Con discrezione.


FANTASIA

Il debutto ufficiale sarebbe stato il 22 ottobre del '54, dopo un'apparizione al Salone di Detroit di quell'anno. Ma c'era ancora un piccolo problema da risolvere: il nome. Con un usanza in voga alla Ford di quegli anni, il marketing si produsse in un lista a dir poco generosa. 5.000 possibilità. Esempi? Arcturus, Savile, El Tigre, Runabout (un tipo di motoscafo, utilizzato da Peugeot per un prototipo anni '90), Coronado.

ARMANI

A questo scroscio di proposte Crusoe - sempre lui - preferì un concorso interno, per trovare qualcosa di meglio. Il compenso, per chi avrebbe vinto, non sarebbe stato un esemplare dell'auto, ma un vestito da 250 dollari! Come un Armani oggi, però... La proposta vincente arrivò da un giovane designer del Sud-Ovest, Gib Giberson, che prese ispirazione frugando tra le sue radici.


IMPORTANTE

Thunderbird, Uccello di Tuono. La stessa denominazione di una delle più importanti divinità dei nativi dell'America meridionale, tra Arizona e New Mexico. Un dio che sbattendo le ali creò il vento e il tuono e portò l'acqua nel deserto. Aulico, quasi spirituale. Ma forse il segreto del successo è che a leggerlo si immagina qualcosa di molto, molto più arrabbiato e veloce di un uccello benefico. L'auto dovevano venderla pure a New York.

BRACCINO CORTO

Quando il povero Gib provò a riscuotere il premio, tutto quello che ricevette fu un completo da 95 euro e un paio di pantaloni comprati sulla Fifth Avenue. E oggi dicono che le Case sono in crisi...Comunque, il 9 settembre 1954 la prima Thunderbird apparve alla fine della catena di montaggio. Nel prezzo base, intorno ai 3.000 dollari, era compreso l'hard-top smontabile, ma non la capote per tutti i giorni.


ORIGINAL

Di T-Bird ce ne sono state molte, anche strane cabriolet con quattro porte ad armadio (1967-69) o involute coupé anni Ottanta. Ma la prima, il model year 1955, rimane la quintessenza dell'idea originale. Piccola, leggera, senza eccessi o pinne supersoniche, interpretava l'America dei primi Fifties che ancora non correva verso le mode "lunari" successive.

PLASMA

Nel '58 arriva il primo cambiamento. Non solo il frontale virava in pieno verso la linea degli ultimi anni Cinquanta, molto più barocca e forzatamente "importante", ma i due posti divennero quattro. Per catturare, fra i redditi medio-alti, anche quelli delle famiglie. E per guadagnare funzionalità, in un Paese che fa del pragmatismo una filosofia di vita e nell'auto vede spesso un elettrodomestico. Magari di quelli belli, tipo televisore al plasma.


LAMA

Nel 1961, nuovo rinnovamento. Le linee si facevano molto più schiacciate, profilate, scivolose verso il posteriore: un look dinamico, a lama, che la Casa chiama "Projectile". Però c'è qualcosa delle contemporanea Taunus europea.

SAAB

Nel '67 la carrozzeria torna ad essere piuttosto squadrata, e in un impeto di attenzione alle famiglie nasce la prima Thunderbird a quattro porte. Mossa azzeccata, in fondo la T-Bird era l'ideale auto "bene" ma non eccessivamente, come una Saab o Volvo oggi. Però così, da spiderina alla francese, eccola trasformata in berlinona 100% USA.


SUSSURRI E GRIDA

I primi Settanta sono anni di transizione, con linee più pesanti del passato ma ancora senza quella piacevole, e un po' urlata muscolarità della seconda metà del decennio, quando le T-bird si avvicinarono allo stile della Grand Torino (la Ford di Sturski&Hutch). Nel frattempo, nel '71 il marketing ebbe un'altra brillante idea. Incurante di pulmini VW, flower power et similia, dato che la Thunderbird non si rivolgeva i figli dei fiori ma ai papà, inventò le versioni His e Her.

LUI E LEI

Serie speciali all'insegna dell'opulenza. L'equipaggiamento assicurava anche telefono veicolare e lettore a nastri, in pieno lusso American Way. Già anni prima aveva guadagnato l'autoradio con il volume che si adeguava al regime di giri, e altre dotazioni pensate apposta per coccolare i consumatori. Ma adesso si esagerava: le due Thunderbird si compravano al paio, 25.000 dollari per rinnovare la mobilità di coppia.


SOLO LAMPI

Gli anni Ottanta portarono di buono le dimensioni ridotte, ma sono il periodo della borghesizzazione totale. Del rischio di trasformare l'Uccello di Tuono in una coupé da passeggio, la stessa mutazione che interessava la Mustang. Bisognerà aspettare la fine del decennio, e un'iniezione di tecnologia che porterà nuova linfa anche alle Ford tedesche, per tornare a sentire Tuoni.


FINISCE UN'ERA

Nei Novanta si produce di nuovo un'auto moderna, piacevole, anche se le abitudini degli americani sono cambiate, e non è detto che un manager desideri una T-bird anziché una BMW Serie 3. Dopo vari model year e un crescendo di elettronica e sicurezza, una Ford in riflessione getta la spugna e interrompe la produzione nel 1997.


BACK TO THE T

Il ritorno è nel segno del retrò. Mentre a Wolfsburg hanno già lanciato da un po' la New Beetle, e dalla Baviera sta per scoppiare il fenomeno Mini, al Salone di Detroit 2001 appare la nuova Thunderbird. Innegabilmente vintage, a effetto nostalgia, con capote in tela, due posti e oblò sui montanti. Completano trazione posteriore e un V8 tremilanove.


SPECIALE

Il concetto è dare ai clienti una ragione per comprare americano: un'auto visibilmente americana, per esempio. Dal 2002 in poi, la direzione è questa. E così è arrivato il cinquantesimo compleanno: per l'occasione non si poteva non pensare a una versione speciale, con allestimenti color oro e targhetta commemorativa. Tutti gli esemplari prodotti nel 2005, anche in allestimento standard, monteranno il logo dei 50 years.

DRIVE-IN

Ma non basta. La Ford ha anche organizzato una cerimonia apposita lo scorso 17 novembre. Con tanto di raduno sulle strade di Miami e hamburger in un drive-in stile Fifties, che è stato allestito apposta. Ma visto il livello di trash così basso, non si poteva evitare la ciliegina finale, il film ad hoc: American Graffiti, naturalmente.
Pubblicato da Silvio jr. Suppa, 23/11/2004
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