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Rapporto ACI-Censis

L'Italia in auto: una rosa con tante spine


Avatar Redazionale , il 22/12/10

13 anni fa - Troppo spesso al cellulare e poco rispetto per il Codice, ecco gli italiani in auto

Diffusi i risultati del XVIII Rapporto ACI-Censis sul mondo dei trasporti. Il quadro che emerge non è certo rose e fiori. Ecco alcuni dati salienti e il documento integrale.

A TUTTO TONDO La storia d’amore che lega gli italiani all’auto procede tra alti e bassi, anche se in questi ultimi tempi i secondi sono più dei primi. E’ questo, in estrema sintesi, il quadro che emerge dal XVIII Rapporto ACI-CENSIS 2010 sul mondo delle quattro ruote e, più in generale, su quello dei trasporti a tutto tondo. La ricerca presenta anche statistiche interessanti sugli usi e sui costumi legati alla mobilità dei cittadini, talvolta divisi per fasce d’età o per sesso, che meritano senza dubbio una lettura, assieme a indagini relative al tema della sicurezza e del mercato.

BUTTA MALE Queste ultime faranno forse andare il panettone di traverso ai vertici di molte Case automobilistiche. Il 47,5% delle famiglie chiede, per esempio, nuovi incentivi e, in loro assenza, solo il 3,9% degli automobilisti pensa di acquistare un’auto nuova nel corso del 2011, a fronte di un 4,8% degli intervistati che dice di aver comprato una macchina nuova nel 2010. Un po’ più rosea è la prospettiva sul fronte delle due ruote, al momento in profonda crisi, con il 7,9% che si dichiara propenso a un acquisto nel prossimo anno solare ma il dato potrebbe celare a sua volta un risvolto negativo. Per molti, moto e scooter rappresentano infatti un ripiego fatto per far quadrare meglio i bilanci familiari e per muoversi un po’ più agilmente nel traffico sempre più congestionato.

UNA SCOSSA PER IL FUTURO Guardando ancora al futuro, il rapporto fa emergere dati significativi anche relativamente alle auto elettriche, guardate dalla maggioranza degli intervistati con “indifferenza”. Gli italiani, in materia, non si dimostrano comunque vittime di particolari pregiudizi e dicono che sarebbe pronti ad acquistarne una se avesse un prezzo non troppo distante da un’auto tradizionale (32,8%) e se fosse dotata di un sistema di ricarica delle batterie rapido ed efficiente (27,3%).

MEA CULPA Restando invece legati al presente, è soprattutto la sicurezza a finire sotto la lente, con il rapporto ACI – CENSIS che raccoglie tra le altre cose le confessioni dei guidatori sui loro peccati al volante. Passi che il 27,8% si dice poco rispettoso dei divieti di sosta, ma fa un certo effetto leggere che per l’87,8% del campione preso in esame il cellulare rappresenti la principale distrazione al volante, quando proprio la distrazioni è la causa del 15,7% degli incidenti sulle strade. E sulle strade stesse e sulla loro cattiva manutenzione punta l’indice la maggioranza degli automobilisti, che in oltre il 60% dei casi si dichiara insoddisfatto della pavimentazione e dell’illuminazione notturna.

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GIOVENTU’ BEVUTA Buio a parte, la sera, specie quella del sabato, è sempre un momento delicato anche perché è quello il cui dà il peggio di sé chi è solito alzare il gomito. E di solito si tratta anche di giovani e giovanissimi, anche se per fortuna il 44,5% di chi è tra i 18 e i 29 anni sceglie di limitare i consumi pensando alla guida (nel 2009 dichiarava di farlo solo il 36,6%). Alcune domande, tra l’altro, si svincolano un po’ dal tema mobilità per scoprire purtroppo percentuali in crescita quando si parla di consumo di alcolici fuori pasto tra gli adolescenti di 14-17 anni, ormai al 17,4% tra le femmine e al 20,4% tra i maschi.

IL FINE GIUSTIFICA… I MEZZI Gli uomini si fanno perdonare in parte, facendo registrare un sensibile incremento nell’uso dei mezzi pubblici. Nel 2007 gli automobilisti che se ne servivano erano il 19,2% mentre ora la volontà di risparmiare ha fatto salire la quota al 31%. Stesso discorso anche per le due ruote, che tre anni fa venivano usate dal 19,7% degli intervistati mentre ora si è al 25,5%. E sempre più sono anche coloro che si accordano con amici, parenti o colleghi per ottimizzare gli spostamenti. Il car sharing coinvolge ora  saltuariamente il 18% dei patentati, mentre solo un anno fa si era attorno al 13%.

IN DETTAGLIO Queste sono chiaramente solo alcune delle statistiche presentate nel rapporto. Chi fosse interessato a un’analisi approfondita trova qui sotto il documento integrale, che consta di ben 75 pagine dense di dati e percentuali. Per una lettura un po’ più svelta c’è anche una sintesi da 10 pagine, che raccoglie in forma più stringata le informazioni che fanno più discutere.


Pubblicato da Paolo Sardi, 22/12/2010
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