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Light graffiti: l'arte di disegnare le auto con la luce


Avatar di Luca Cereda , il 05/04/11

13 anni fa - Come allestire un garage da sogno con i giochi di luce dei light graffiti

Come allestire un garage da sogno con i giochi di luce dei light graffiti, una tecnica semplice e alla portata di tutti

AUTO DA SOGNO Una macchina fotografica, luci a LED e la magia è servita. Come spettri appaiono auto (ma potrebbero essere oggetti di ogni tipo o sagome di persone) nei posti più disparati. Ad esempio, una Range Rover parcheggiata fuori da Westminster, a Londra, o una Ferrari FF davanti all’ingresso della BBC. Con un po’ di pazienza, e chiaramente di bravura, si può immortalare un parco macchine da sogno, come hanno fatto Marc Cameron (artista) e Mark Brown (fotografo): Aston Martin, Bugatti Veyron, Morgan Aero, Porsche 918 e perfino Alfa Romeo 4C, per citarne alcune.

LIGHT GRAFFITI Quelli che nelle immagini della gallery sembrano i loro ectoplasmi, sono in realtà dei disegni. Disegni di luce, altrimenti detti “light graffiti” (o “light painting”, oppure ancora “light drawing”). Adesso sono un genere di arte di strada molto in voga, anche grazie alla diffusione macchine fotografiche digitali che consentono di valutare subito il lavoro eseguito, ma si basano su una tecnica di fotografia studiata a suo tempo da Picasso e utilizzata per la prima volta addirittura nel 1935.

LUCI E OMBRE Come si disegna un light graffito? La procedura di base è all’incirca questa: si mette la macchina sul treppiedi e si imposta un diaframma molto chiuso con un tempo di esposizione lungo (massimo 20 secondi) tale da consentire all’artista, nel frattempo, di tracciare con una sorgente di luce i contorni dell’oggetto da disegnare.

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L’IMPORTANZA DEL NERO Tre le condizioni fondamentali: che lo sfondo dietro sia scuro, che l’artista sia completamente vestito di nero (compresi mani e viso) e che abbia pianificato nei dettagli i movimenti da fare con pila o flash alla mano. In genere si tracciano le linee di luce seguendo il profilo della vettura già tracciato su un foglio che sta dietro la macchina fotografica. Con l’uso di luci di colore diverso, poi, si possono poi rendere visibili altri dettagli oltre ai contorni. In un solo scatto la macchina fotografica coglie l’intero disegno, e il risultato può essere quello che vedete nella gallery.

LUCI D’ARTISTA Certo ci vuole l’abilità di Cameron e Brown, la loro capacità di visualizzare l’oggetto e di riprodurlo con eccellente senso delle proporzioni. Quest’ultimo aspetto è evidente, ad esempio, nella foto dove l’Aston Martin sembra uscire dal cancello. ­Per non parlare, poi, della precisione nella resa dei dettagli: basta guardare cerchi e fari dell’Alfa Romeo 4C, o la calandra della Morgan Aero per rendersene conto. Ma se non si è bravi come Cameron e Brown, lo si può sempre diventare. La tecnica dei light graffiti in sé e per sé è alla portata di tutti, poi si tratta di imparare i trucchi del mestiere.

PARCHEGGIO LIBERO Quanto alle ambientazioni, quelle si ottengono attraverso un collage postumo, mettendo insieme il “graffito di luce” e una qualsiasi foto panoramica scattata in un altro contesto. E così potrete “parcheggiare” tutte le auto che volete nei posti più strani del mondo.


Pubblicato da Luca Cereda, 05/04/2011
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