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Brexit, FCA e italiani: tre domande all'azienda - AGGIORNAMENTO


Avatar di Emanuele Colombo , il 24/06/16

7 anni fa - Brexit e l'impatto su FCA e sugli italiani: l'azienda commenta così

Brexit e l'impatto su FCA e sugli italiani: abbiamo rivolto tre domande all'azienda sulle questioni più scottanti

BREXIT La Brexit è realtà: delle conseguenze sull'auto parla Massimo Grassi nel suo articolo. Ma che impatto avrà su FCA e sugli italiani? Abbiamo rivolto tre domande all'azienda che risponde così...

DOMANDA Il 17 giugno scorso, a margine del Consiglio per le relazioni tra Italia e Stati Uniti al Lido di Venezia, Marchionne a detto che la Brexit avrebbe un impatto “industrialmente minimo” per Fca: potete spiegare ai nostri lettori i perché di tale affermazione?

RISPOSTA “FCA non ha stabilimenti produttivi in Gran Bretagna”.

DOMANDA Che peso ha l'attuale domicilio fiscale del Gruppo, che è Londra?

RISPOSTA “È il domicilio della Holding che ha sede legale in Olanda. La riorganizzazione societaria dell’ottobre 2014 non ha assolutamente modificato gli obblighi fiscali in Italia che rimangono gli stessi della precedente struttura operativa. Il Gruppo FCA opera nel nostro Paese attraverso 70 società che svolgono attività industriali, commerciali e finanziarie con un volume di affari di decine di miliardi di euro. Queste società sono ovviamente soggette in Italia a tutti gli obblighi di natura tributaria e ai connessi pagamenti d’imposte”.

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DOMANDA Che riflessi avrà sui consumatori italiani?

RISPOSTA “È prematuro parlarne. Bisognerà guardare come si evolverà la situazione e capire esattamente cosa succederà nei vari comparti”.

CONCLUSIONI Una cosa, comunque, sembra chiara: la Brexit non dovrebbe avere ripercussioni negative sui lavoratori italiani delle fabbriche locali. Una volta tanto.

AGGIORNAMENTO 24/06/2016 ORE 13,00 Un portavoce di Fiat Chrysler Automobiles ha dichiarato oggi: “Non prevediamo che l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea abbia per FCA particolari impatti sul fronte industriale o di altro tipo, sebbene l’esito del referendum ponga l’interrogativo su quella che sarà l’Europa del futuro. In particolare non ci attendiamo che il fatto di avere la sede fiscale in Gran Bretagna comporti conseguenze finanziarie o cambiamenti nella governance del Gruppo, data la distribuzione globale delle attività e sedi operative di FCA nei vari Paesi nel mondo.”


Pubblicato da Emanuele Colombo, 24/06/2016
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