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All'asta una Ferrari 335S Spider Scaglietti del 1957


Avatar Redazionale , il 19/01/16

8 anni fa - Realizzata in soli 4 esemplari, la base d'asta sarà di 30-34 milioni di dollari

L'asta della Ferrari 335S Scaglietti 1957 partirà da 27 milioni di €

NUMERI DA CAPOGIRO Mancano pochi giorni all’asta in cui verrà venduta la Ferrari potenzialmente più costosa di sempre. Il prossimo 5 febbraio Artcurial Motorcars batterà infatti all’asta, presso la rassegna francese di auto storiche Rétromobile, una Ferrari 335S Spider Scaglietti telaio numero 0674 del ’57. Il suo ultimo proprietario è stato il noto collezionista francese Pierre Bardinon e il suo prezzo di partenza si aggirerà fra i 30 e i 34 milioni di dollari. Avete letto bene: milioni. Il numero a sei zeri è giustificato dalle pagine della storia di questa spider, che ha solcato i più celebri tracciati d’Europa passando tra le mani dei maggiori piloti della sua epoca.

GARE MITICHE La Ferrari 335S Scaglietti uscì dalle officine nel 1957, giusto in tempo per partecipare alla 12 Ore di Sebring (dove si classificò sesta, guidata da Peter Collins e Maurice Trintignant) e all’ultima Mille Miglia, arrivando seconda. In vista della 24 Ore di Le Mans questa spider subì poi una modifica che ne portò la cilindrata a 4,1 litri e ne aumentò di conseguenza la velocità massima fino ai 300 km/h. Un problema tecnico costrinse però l’equipaggio (Mike Hawthorn e Luigi Musso) ad abbandonare la gara alla quinta ora, non prima di aver segnato il giro più veloce.

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OGGETTO DEL DESIDERIO Dopo la quarta posizione guadagnata nel Gran Prix di Svezia, la 335S volò in Venezuela dove si aggiudicò il secondo posto nel GP, contribuendo alla conquista del Campionato Mondiale Sport del 1957 per Ferrari. Il telaio fu poi costretto al ritiro dalle corse e la Ferrari iniziò una felice serie di soggiorni nei garage dei maggiori collezionisti di auto d’epoca americani ed europei.

BOLIDE LEGGENDARIO La 335S rappresentò un’importante evoluzione tecnica rispetto alla precedente 315S, da cui ereditò la meccanica espandendo tuttavia la cilindrata del suo motore. Quest'ultimo, alloggiato in un telaio completamente in acciaio, era in grado di sprigionare 390 CV a 7.400 giri al minuto. Il piccolo bolide, protagonista di gare contro le macchine più iconiche di tutti i tempi sui tracciati più amati di sempre, è una vera leggenda. E presto troverà finalmente qualcun altro da rendere felice.


Pubblicato da Francesca Mondani, 19/01/2016
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