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Le Opel si gasano


Avatar Redazionale , il 03/04/06

17 anni fa - Il GPL su tutta la gamma

La Casa tedesca punta sul gas e accende la miccia del GPL: da oggi per ogni modello a benzina in produzione ce ne sarà anche uno in versione bifuel.

COSA SI GUADAGNA Consegnate alla storia le bombole sul tetto, il gas (GPL  Metano) si sta guadagnando un posto al sole anche tra gli automobilisti più snob. Al punto che, superati gli ultimi indugi, la Opel per prima ha deciso di offrire vetture di primo impianto con alimentazione benzina-GPL su tutta la gamma. La notizia non sarà di quelle da vestirsi in tutta fretta e correre dal concessionario a ordinarne una, ma in tempi di polveri sottili, di aerosol di CO2 inalati ad ogni uscita di casa, una riflessione forse la merita. Non solo perché il GPL costa molto meno della benzina (esattamente la metà, e il 40% in meno del gasolio) ma, cosa non secondaria, perché inquina il 10% meno (il Metano essenso un gas naturale è ancora più ecologico, però ha il difetto di essere poco reperibile). Inoltre, il GPL (e il Metano) consente di muoversi in auto anche nei giorni di blocco, persino con auto in età di rottamazione.

COSA SI PERDE L'ecologia costa, e ogni Opel bifuel avrà una maggiorazione di prezzo, chiavi in mano, compresa tra i 1.800 e i 1.950 euro della corrispondente versione a benzina. Comprensiva quindi del costo dell'impianto, del collaudo, dell'Iva e degli incentivi governativi stanziati per venire incontro a chi decide di convertire la propria auto da benzina a GPL (o Metano). Per acquistarla basterà recarsi presso uno qualsiasi dei concessionari Opel e ordinarla, come si fa con una qualsiasi altra vettura. Il cliente potrà contare così su un impianto realizzato su misura per la vettura preferita, manterrà la garanzia Opel, e a questa aggiungerà la garanzia del produttore dell'impianto, che per tutte le vetture General Motors è la Landi di Reggio Emilia, azienda multinazionale leader in questo settore.

ECCO CHI PAGA Quanto agli incentivi stanziati dal Ministero dell'ambiente si va dai 1.500 euro per un modello nuovo di fabbrica (acquistato presso un concessionario) ai 650 euro per chi trasforma e collauda a GPL (o Metano) la propria vettura entro i tre anni successivi alla data di immatricolazione. Il Ministero viene incontro con 350 euro anche a chi trasforma a GPL (o Metano) vetture a benzina della categoria Euro 1 ed Euro 2. A questi possono aggiungersi poi i contributi elargiti da alcuni enti locali (Comuni, Province e Regioni) attraverso incentivi aggiuntivi e buoni sconto carburante che abbassano ulteriormente la spesa di installazione fino a renderla, in alcuni casi, praticamente nulla.

UN ANNO DOPO C'è insomma da farci un bel pensierino, anche perché, visti i costi di benzina e gasolio, la spesa dell'impianto GPL si può ammortizzare nel giro di 20/25 mila chilometri, equivalenti alla percorrenza media annuale di una famiglia media. Dopodichè è tutto risparmio. Non solo, ma anche chi possiede una vettura datata non avrà più sensi di colpa nei confronti della propria coscienza ecologica e potrà persino permettersi di circolare impunito durante i giorni di traffico limitato.

PERCHE' NO Le controindicazioni sono praticamente nulle, salvo mettersi in lista di attesa e pazientare circa sei mesi prima di poter montare un impianto. I consumi aumentano del 10-15% rispetto alla benzina (con il Metano sono identici), ma con il costo dimezzato del GPL il vantaggio è sempre sostanzioso. Fare il pieno poi non è più difficile come un tempo,i distributori di GPL sono oltre 2.100 in tutta Italia, con una diffusione ormai capillare su tutto il territorio (tranne la Val d'Aosta che ha un solo impianto di distribuzione). L'accensione avviene sempre a benzina per passare subito dopo, automaticamente, a GPL.

CHIP CHIP Quanto al rendimento le considerazione sono ancora più consolanti. Ogni kit è sviluppato dalla Landi su misura per ogni motore e oggi è l'elettronica a gestire tutto. Un sistema a iniezione multipoint sequenziale che consente una gestione controllata dell'alimentazione in modo da mantenere invariate le prestazioni del motore anche quando funziona a gas. Si tratta di un sistema "autoadattante" controllato da un microprocessore che monitorizza le variazioni dei parametri del motore in funzione delle emissioni e delle qualità del carburante (il GPL può presentare differenze di purezza da regione a regione) e le gestisce al meglio.

PERICOLO GAS Superati anche i problemi relativi alla sicurezza dei serbatoi di GPL (ormai indistruttibili) sistemai negli alloggiamenti delle ruote di scorta (sostituite dal kit di autoriparazione): un dispositivo evita di riempirli oltre l'80% della loro capacità (dai 37 ai 58 litri) mentre una valvola di sicurezza fa fuoriuscire il gas in caso di impatto tale da comprometterne la sicurezza. L'unica vera grande incognita è nelle eventuali impurità presenti nel GPL che rischiano di bloccare il sistema fino a quando non si è ripulito il filtro del gas. Una eventualità abbastanza rara, durante la quale non succede nulla, se non che si deve necessariamente utilizzare l'auto con la benzina. Le auto a GPL infine non si possono parcheggiare oltre il primo piano interrato dei parcheggi sotterranei, ma per la sola ragione che il GPL essendo più pesante dell'aria tenderebbe a depositarsi a terra diventando pericoloso.


TUTTE LE AUTO A GAS IN LISTINO
Marca-modello
GPL
Metano
Citroen C3
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Citroen Picasso
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Citroen Berlingo

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Fiat Doblò

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Fiat Multipla

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Fiat Punto

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Mercedes Classe E

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Tata Indigo
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Volkswagen Polo
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Volvo S60

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Volvo V70

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Pubblicato da Gilberto Milano, 03/04/2006
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