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La Via della Logan: TERZA PUNTATA


Avatar Redazionale , il 04/04/08

16 anni fa - Sul Massiccio dei Vosgi in tutta sicurezza

Con l'arrivo di una nuova valigia piena di indumenti puliti (la prima è dispersa da una settimana) si riescono a valutare meglio le dimensioni del bagagliaio della Logan MCV. Che supera a pieni voti il test del Massiccio dei Vosgi, e che ora dovrà vedersela con le autostrade tedesche, dove non ci sono limiti di velocità.

LATO B Dopo aver rischiato l'arresto da parte dell'Interpol per detenzione di armi chimiche - lo stesso paio di calzini indossato da tempo indicibile - finalmente a Digione ho trovato ad attendermi in albergo una valigia di scorta zeppa d'indumenti puliti speditami da casa. Roba da fare invidia agli aiuti della Croce Rossa alle popolazioni disastrate. Oltre a rendermi una compagnia più gradita al naso dei miei compagni di macchina, l'arrivo del bagaglio mi anche fatto riscoprire il lato B della Logan MCV, che fino a oggi avevo praticamente ignorato, posando la sola borsa del computer dietro il sedile.

TETRIS Il doppio battente 2/3-1/3 che rimpiazza il classico portellone si dimostra davvero pratico, con le ante che ruotano a 180° sui cardini lasciando assoluta libertà di movimento nelle operazioni di carico e scarico. Avendo rinunciato alla panchetta optional in terza fila della configurazione a sette posti, all'interno della Logan ci sono a disposizione ben 700 litri di volume utile. A questi livelli giocare a Tetris con i bagagli non serve a farci stare tutto quanto - cosa scontata, nonostante l'arrivo del nuovo borsone - piuttosto a incastrare borse e scatole perché stiano ferme nei tratti misti.

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DIVIETO DI TRANSITO E con soli 334 chilometri da fare sulla carta, nella tappa da Digione a Strasburgo un bel po' di misto ce lo siamo "regalato", facendo un'escursione fuori programma sul Grand Ballon d'Alsace, punto più alto del massiccio dei Vosgi. Ci siamo avventurati sulla Route des Crêtes, chiudendo un occhio (e guardando con il secondo da un'altra parte...) davanti a un divieto di transito che segnalava l'eccessiva presenza di neve. Alla fine non si è trattato comunque di un vero azzardo. La strada era tutto sommato pulita e i pneumatici Continental hanno avuto la loro riabilitazione dopo la foratura del giorno prima, uscendo a testa alta dai pezzi più insidiosi, compreso un piazzale infangato affrontato per scherzo e che stava per trasformarsi in una trappola tipo sabbie mobili.

PHYSIQUE DU ROLE Quanto alle curve, la Logan MCV non è certo nata per affrontarle a ritmo da prova speciale ma si dimostra tuttavia sempre schietta e sincera nelle reazioni. Baricentro alto e passo da basset hound la rendono leggermente impacciata nei cambi di direzione più repentini ma, una volta capita l'antifona, si può tenere un passo allegro senza alcun affanno. Ora però il divertimento finisce: la prossima tappa attraverso la Germania è di quelle da sasso sul pedale dell'acceleratore...


Pubblicato da Paolo Sardi, 04/04/2008
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