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Sicurezza:

Come guideremo secondo Bosch


Avatar Redazionale , il 19/02/08

16 anni fa - Quasi come un pilota automatico

La Casa tedesca festeggia i 30 anni di Abs lanciando sul mercato dispositivi che integrano l'ESP e rendono la guida ancora più comoda e sicura. Li abbiamo provati sul campo nel Centro Prove di Arjeplog in Svezia.

BUON COMPLEANNO Alzi la mano chi si ricorda che nel 2008 cade il 30° compleanno dell'ABS, o Antilock Braking System per chi le sigle proprio non le digerisce! Pochini, eh... ma la domanda era di quelle difficilotte, da telefonata a casa in "Chi vuol essere milionario?". Altrettanto complesso sarebbe ricordarsi del primo dispositivo antipattinamento ASR è apparso a cavallo tra il 1986 e il 1987 e che il primo controllo elettronico della stabiltà ESP risale al 1995.

EVOLUZIONE DELLA SPECIE Sono queste le tappe fondamentali dell'evoluzione dei sistemi elettronici di sicurezza, un'evoluzione mai fermatasi e che vede la Bosch giocare allora come oggi un ruolo da protagonista assoluta. Ogni giorno lavorativo, il Gruppo tedesco deposita in media tredici brevetti ed è leader tecnologico nel settore automotive, tanto a livello mondiale quanto a livello europeo. Propriol'ESP ha conosciuto per opera della Bosch uno sviluppo molto importante negli ultimi anni. E non solo per il fatto di essere diventato più piccolo e leggero.

SPEP BY STEP L'aumento della capacità di elaborazione delle centraline ha portato via via all'introduzione di nuove funzioni. Nel 2005 un ESP di nuova generazione, chiamato Plus, ha portato sul mercato funzioni come l'Adaptive Cruise Control e il cosiddetto Brake Prefill. Quest'ultimo, in caso d'improvviso rilascio dell'acceleratore, avvicina le pastiglie ai dischi, riducendo i tempi di reazione in una situazione di potenziale pericolo. Il tutto abbinato a una maggiore silenziosità, a una superiore dolcezza d'intervento e un'accresciuta longevità dei componenti.

SU MISURA Da allora sono stai fatti altri passi in avanti con un altro salto generazionale, quello compiuto cioè dall'ESP Premium. I suoi primi punti di forza sono un'ulteriore riduzione di rumori e pulsazioni del sistema, più puntuale a stabilizzare il veicolo esaltandone l'agilità, e la possibilità di tarare la centralina con logiche d'intervento diverse a seconda delle esigenze delle Case automobilistiche. Per chi vuole lasciare più margine al pilota per giocare si può dunque scegliere una taratura sportiva meno invasiva, mentre per chi vuole regalare l'"effetto binario" ai suoi clienti c'è la possibilità di regolare la centralina in modo conservativo, per interventi dolci alla minima perdita d'aderenza.

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SI FERMI CHI PUO' In vero pezzo forte dell'ESP Premium è però la capacità di supportare funzioni nuove e ottenere prestazioni dapprima impensabili. Ciò grazie anche alla all'accurata gestione delle pressioni nei circuiti idraulici, anche le più basse. Ne sono un esempio i progressi sul fronte dell'HBA, ovvero Hydrauilic Brake Assist, che automaticamente incrementa la forza frenante (e riduce gli spazi d'arresto) se il pilota agisce con piede troppo felpato nelle situazioni d'emergenza.

PILOTA AUTOMATICO Altri dispositivi che diventano più efficienti con l'Esp Premium sono il Brake Disc Wiping, che periodicamente elimina la patina d'acqua dai dischi freni in caso di pioggia con piccole pinzate inavvertibili dal pilota mantenedoli più efficienti, l'Hill Hold Control, che impedisce l'arretramento dell'auto nelle ripartenze in salita, e l'Adaptive Cruise Control, che regola la velocità in funzione della distanza di sicurezza dall'auto che il radar capta davanti al muso. Quest'ultimo beneficia anche della funzione Stop&Go, che rallenta l'auto fino a fermarla se chi precede si ferma e si occupa poi della ripartenza una volta che la strada torna di nuovo libera, accelerando fino a raggiungere la velocità preimpostata. Perché tutto ciò sia possibile, l'auto deve ovviamente disporre di cambio automatico e la sosta deve durare poco. Diversamente, il sistema va in stand-by e va riattivato con un colpetto di acceleratore. Un vantaggio non da poco per chi è un habitué di tangenziali e strade molto trafficate in genere. Provato sul campo - e pure su terreno ghiacciato - il sistema non batte ciglio nemmeno se si trova a dover frenare con decisione, assicurando decelerazioni decise ma morbide al tempo stesso.

SULLA RETTA VIA Se l'ACC ha del miracoloso per i profani, c'è anche un dispositivo capace di far spalancare la bocca anche ai piloti più smaliziati. Si tratta del Dynamic Steering Angle Control o DSA per gli amici. Attraverso l'Active Front Steering, il DSA si "intromette" tra il volante e le ruote, gestendo in modo mirato e intelligente l'angolo di sterzata. In pratica, sfrutta le informazioni che giungono su angoli di imbardata, velocità delle singole ruote, accelerazioni longitudinali e trasversali e capisce se l'auto sta abbandonando la retta via. Che la macchina stia scodando, allargando con il muso o zigzagando in frenata, in bilico tra l'asfalto e la neve poco conta: il sistema interviene facendo correzioni mirate, a prescindere da quanto messo in atto dal pilota. Chi è al volante non si accorge di nulla ma si ritrova per le mani un'auto più pulita nella guida, precisa e rigorosa, anche in situazioni critiche come negli slalom su fondo gelato.

DI SERIE PER LEGGE Con questi progressi, l'Esp si conferma una volta di più un elemento fondamentale per la sicurezza di un'auto. Non è un caso che negli USA abbiano varato una legge che rende il controllo elettronico della stabilità obbligatorio su tutte le auto a partire dal 2011, un provvedimento che presto potrebbe essere adottato anche in Europa. Numeri alla mano, la decisione avrebbe il suo perché: secondo uno studio condotto dall'Università di Colonia, se nel 2007 tutte le vetture avessero avuto di serie l'ESP sulle strade ci sarebbero stati 4.000 morti e 100.000 feriti in meno.


Pubblicato da Paolo Sardi, 19/02/2008
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