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Toyota Land Cruiser 2009


Avatar Redazionale , il 25/09/09

14 anni fa - La classica off-road nipponica si rinnova e strizza un po' l'occhio alla strada ma senza imborghesirsi troppo. Sotto la carrozzeria restano un telaio a longheroni e un motore dal gran tiro in basso, utili a sfruttare al meglio i numerosi dispositivi elett

La classica off-road nipponica si rinnova e strizza un po' l'occhio alla strada ma senza imborghesirsi troppo. Sotto la carrozzeria restano un telaio a longheroni e un motore dal gran tiro in basso, utili a sfruttare al meglio i numerosi dispositivi elettronici studiati dagli ingegneri per superare ogni ostacolo.

FEDELE ALLA TRADIZIONE La moda del momento saranno anche le Suv e, soprattutto, le crossover. Alla Toyota non dimenticano però le fuoristrada vecchia maniera e rinnovano una delle icone più amate dagli appassionati del genere, la Land Cruiser. Il nuovo modello, protagonista al Salone di Francoforte, porta il numero identificativo 150 e strizza più che in passato l'occhio alla strada, senza però rinunciare neppure a un briciolo del suo spirito avventuroso.

MOSTRA I MUSCOLI L'estetica si fa più ricercata, pur mantenendo le proporzioni tra i volumi di sempre e la tipica mascherina a listelli cromati, che rendono la nuova generazione riconoscibile a prima vista come una Land Cruiser DOC. A movimentare i lamierati sono molte nervature che danno nella vista d'insieme un'aria atletica e muscolosa. Ciò vale soprattutto nella parte bassa della carrozzeria, dove sono protagonisti assoluti i parafanghi spallatissimi, mentre il padiglione mostra forme pulite, acqua e sapone, in cui spiccano giusto le luci di coda in rilievo.

COME UNA VOLTA Sotto le lamiere, che possono essere a tre o a cinque porte, si nasconde un robusto telaio a longheroni da off-road dura e pura, che per l'occasione è stato sottoposto a una cura ricostituente e risulta più rigido dell'11% rispetto al modello uscente. Le sospensioni anteriori sono a doppio braccio oscillante mentre quelle posteriori sono multilink. Il reparto conta però anche su diavolerie elettroniche di ogni genere che migliorano il rendimento, garantendo una maggior versatilità d'impiego sui fondi più disparati.

DI TUTTO, DI PIU' Apre le danze il Kinetic Dynamic Suspension System, che permette di regolare le barre stabilizzatrici in base al tipo di fondo da affrontare. Con lo stesso principio, il Multi-Terrain Select modula invece in automatico la potenza e l'intervento dei freni, una volta impostata la superficie su cui si viaggia. Per avere le idee più chiare in materia, il pilota dispone anche del Monitor Multi-Terrain, che impiega quattro telecamere per fare vedere su uno schermo cosa circonda la macchina e favorire anche le manovre negli spazi stretti.

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PRONTA A TUTTO Nel fuoristrada più duro potrebbe poi venire utile il sistema di Sospensione Adattiva Variabile, che integra il Controllo Posturale del Rollio, e dà la possibilità di scegliere per gli ammortizzatori tra tre leggi di smorzamento. Finito qui? Nemmeno per sogno. In combinazione con l'AVS si può sfruttare la sospensione posteriore pneumatica, che svolge funzione autolivellante e consente anche la regolazione dell'altezza da terra. Last but not least, ultimo ma non meno importante, completa il quadro il Crawl Control, che regola su cinque livelli la velocità nei passaggi più impervi, non costringendo a dosare gas e freno.

GIRA BASSO Dal canto suo, il motore ha comunque le carte in regola per non mettere mai in difficoltà e dare anzi una bella mano a superare ogni ostacolo. Si tratta di un turbodiesel da tre litri che ha una potenza massima di 173 cv a soli 3.400 giri e che vanta una coppia di 410 Nm costanti tra 1.600 e 2.800 giri. La spalla ideale di questo motore è il cambio automatico a cinque marce, con cui la Land Cruiser scatta da 0 a 100 in 11,7 secondi e tocca i 175 km/h. In alternativa, Toyota propone comunque una trasmissione manuale a sei marce, con prestazioni tutto sommato allineate. Quanto poi ai consumi, il turbodiesel giapponese promette comunque dai 12 km in su con un litro di gasolio, a seconda della carrozzeria o del cambio.

MUSICA, MAESTRO! La vocazione fuoristradistica non si traduce comunque in un ambiente spartano. L'abitacolo, che può ospitare fino a sette passeggeri grazie a una terza fila con due sedili ripiegabili, è molto curato e può vantare dotazioni da vera ammiraglia. Tra i possibili fiori all'occhiello spiccano l'impianto di climatizzazione automatico a tre zone, rivestimenti in pelle e un raffinato stereo JBL.


Pubblicato da Paolo Sardi, 25/09/2009
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