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Toyota ES3


Avatar Redazionale , il 08/10/01

22 anni fa -

Eco Spirit al cubo. Un nome che è una bandiera, quello di una concept avveniristica ma credibile, che porta le tre ellissi Toyota non solo sulla calandra, ma soprattutto nell'inclinazione alle novità, principalmente in fatto di consumi e di rispetto per l'ambiente.

Meglio bella o intelligente? Scelta difficile, quando si parla di donne come quando si parla di auto. La nuova concept Toyota ci toglie dagli imbarazzi: non sarà una vamp, ma nemmeno una sciatta massaia con bigodini e calzerotti. Quanto all’intelligenza, altro che "piccolo genio": la ES3 ha un quoziente da paura.

Davanti ricorda un po’ la Daihatsu Sirion (il marchio di Osaka fa parte del gruppo Toyota), mentre la fiancata, e soprattutto il retro, hanno qualcosa della Honda Insight, in particolare il portellone scuro che sottolinea la coda mozza. Ma con l’illustre parente giapponese, la Toyota ES3 condivide principalmente l’interesse per la compatibilità ambientale, e, perché no, la voglia di stupire. L’obiettivo primario è molto ambizioso: 2,7 litri di carburante per cento chilometri. Possibile? Sembra di sì.

A un motore turbodiesel di 1400cc, evidentemente non molto assetato di gasolio, si accostano alcuni accorgimenti in grado di trasformare un’ utilitaria in un vero e proprio gioiello della tecnica. Prima di tutto il telaio e la carrozzeria: in alluminio il primo, pannelli di plastica per la seconda. Il risultato è una massa complessiva di 700 kg, che permette al common rail di fare la parte del leone sotto il cofano della ES3.

Ma la leggerezza e un motore risparmioso non sono sufficienti a fare di una concept car qualcosa di prodigioso. Ci vuole di più, così ecco il cambio CVT (Continuously Variable Transmission) a variazione continua del rapporto, dotato di un convertitore di coppia che contribuisce a mantenere basse le emissioni.

La ES3 si fregia poi del sistema Stop & Go

(le penalità da F1 non c’entrano niente), che spegne il motore quando il veicolo è fermo nel traffico, riavviandolo immediatamente non appena la fila si rimette in moto. Quando si è nella modalità di "minimo" i freni vengono controllati da una funzione che previene la possibilità che il veicolo possa scivolare all’indietro quando si è in salita.

Infine, a fare della ES3 una vera e propria paladina del rispetto ambientale è il sistema frenante con recupero di energia, che è una delle tecnologie ibride chiave di Toyota (già sperimentato sulla Prius): il sistema in pratica è in grado di convertire l’energia di decelerazione del veicolo in energia elettrica che sarà impiegata per carichi ausiliari e per il riavviamento del motore.


Pubblicato da Fabio Cormio, 08/10/2001
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