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Concept car:

Pininfarina "B0"


Avatar di Luca Cereda , il 10/10/08

15 anni fa - Ecco la ricetta della monovolume "verde" griffata.

Al momento è solo una concept, ma fra un anno? Pininfarina vuole produrne i primi esemplari per fine 2009 e la joint venture con Vincent Bolloré testimonia che il torinese ci crede davvero. Ecco la ricetta della monovolume "verde" griffata.

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ALLEANZA MILIONARIA Si scrive "B0", si legge "bi-zero" e verrà commercializzata con la firma Pininfarina. Ma l'intuizione di interpretare quello zero come una "o" viene naturale quando si scopre che, dietro al cuore del progetto, c'è la famiglia Bolloré. Due marchi di successo uniti in una joint-venture "fifty-fifty" per una sfida da 150.000 di euro: realizzare un'auto elettrica destinata alla produzione in serie.

PILA E MATITA B0 si è presentata a Parigi ancora allo stadio di concept, nelle forme di una monovolume compatta con 4 porte e 4 posti veri, a trasmissione automatica. Bolloré ci ha messo tutto il proprio know-how nello stoccaggio dell'energia in batterie elettriche che, a parità di peso, stivano il quintuplo dell'energia rispetto a una batteria tradizionale. Di Pininfarina sono il disegno e il progetto, che oltre a piazzare le due batterie sotto al pianale e tra i due assali, per mantenere il baricentro basso e favorire la tenuta di strada, prevede celle solari sul tetto e sul cofano per fornire altra linfa al sistema propulsore.

LUNGA VITA La sola batteria ha un'autonomia di 200 km e cresce di altri 50 km con l'intervento della "supercap". La supercap è una componente che immagazzina l'energia in frenata per poi renderla disponibile in fase di accelerazione, migliorando la ripresa e allungando la vita della batteria LMP (Lithium Metal Polymere). Per la ricarica completa servono circa 5 ore, allacciando la vettura a una comune presa da 220 volt. In caso di spostamenti brevi ma urgenti, sarà utile ricordare che 25 km di autonomia sono coperti da soli 5 minuti di ricarica.

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A PROVA DI TUTOR Schiacciando l'acceleratore non si rischia di sforare i limiti autostradali: con la B0 oltre i 130 km/h non si va nemmeno a tavoletta. L'accelerazione garantisce però uno spunto nel traffico all'altezza delle city-car a scoppio, salendo da 0 a 60 km/h in poco più di 6 secondi; inoltre, preferendo la scossa alla fiamma, quando passa lascia poche tracce nell'aria, forte di un impatto ambientale tendente allo zero.

RACCOLTA (ENERGETICA) DIFFERENZIATA Anche i materiali utilizzati nella costruzione della vettura sono tutti a basso impatto ambientale, riciclabili e riutilizzabili. Il funzionamento degli impianti ausiliari è invece alimentato dalla raccolta energetica dei pannelli solari integrati a tetto e cofano. La sinergia di pannelli, batterie e "supercap" dovrebbe ovviare in parte ai limiti dell'elettrico sulle lunghe percorrenze. Resta da capire fino a che punto potranno essere limitati i costi di produzione, senza che la B0 diventi una soluzione eco-responsabile alla portata  solo di benestanti "alternativi". Aspettiamo fiduciosi: Pininfarina ha promesso i primi esemplari per la fine del 2009.


Pubblicato da Luca Cereda, 10/10/2008
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