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Concept car

Opel Flextreme


Avatar Redazionale , il 12/09/07

16 anni fa - L'auto trasformista

Nuovi concetti, piattaforme motoristiche intercambiabili e azzardi stilistici. I lavori in corso di General Motors si traducono nell'auto trasformista. Il motore slegato dalle ruote, la classica spina da 220volt che ricarica le batterie, mentre aprendo i portelloni posteriori

CHI LA DURA Dai e dai ce la faranno. Prendiamo GM. Presenta a Francoforte un concept tanto ripieno di innovazioni, raffinatezze e sguardi sul futuro che, quasi, ci crediamo. Prima o poi le auto cambieranno davvero. E allora niente paura se il motore servirà solo a ricaricare le batterie. Ibrido seriale si dice. Nessuna spesa dal benzinaio o quasi. Ma per la bolletta elettrica poi non prendetevela con il ferro da stiro. E se siete pigri, la strada tra il garage e l'uscio di casa potrete percorrerla in Segway. Sempre elettrici. Uscendo come Batman ecologici dai portelloni posteriori. Tutto in una parola: Flextreme.

LA VINCE Il futuro della mobilità passa per strade verdi e pulite. Difficile dire che la vincerà. Tutte le Case ci credono. O almeno fanno finta. E propongono la ricetta definitiva. Lo smog non lo vuole nessuno, fa niente se dall'altra parte del pianeta ciminiere puzzolenti eruttano miasmi. Auto ecologiche, ibride, mezze elettriche. Forse ancora indecise, pensate, in attesa del miracolo definitivo, per regalare il miraggio di muoversi nel silenzio e nell'aria pulita. Almeno nelle città, per 55 chilometri illusori. Come la Flextreme.

UN NOME UNA FAMIGLIA La famiglia E-Flex è l'orgoglio di mamma GM, che si è inventata una piattaforma ibrida pensata in ottica globale. In soldoni: architettura generale, batterie e motori elettrici sempre uguali, o quasi, per immagazzinare l'energia e per trasmettere il moto alle ruote.Poi un propulsore intercambiabile per ricaricare le batterie. Diesel da noi: un 1.300cc common rail. Ma dove va di moda il bioetanolo ecco un benzina di bocca buona. O volendo anche un idrogeno fuel cell, quando si potrà.

MANCA UNA PRESA E poi la tecnologia plug-in. Per ricaricare in sole tre ore, nottetempo, la bambina. La spina e la tensione si adatta ai costumi. Da noi "c'è la 220". Ecco la presa giusta. Tipo quella della moka elettrica che gorgoglia la mattina. Se siete giramondo un bell'adattatore universale, immaginiamo optional costoso, diventa indispensabile. Elettrauto, elettricisti e rivenditori di multiprese già brindano al progresso.

INTENTI Mentre l'altra parte del nome si deve alle attitudini del monovolume Opel. Flessibile all'estremo nelle porte posteriori incernierate dietro che eliminano il montante centrale. O nei sedili e nel bagagliaio. E se la strada diventa stretta o abitate nei vicoli interdetti alle auto, basterà inforcare il Segway, opportunamente dotato di manubri telescopici per nascondersi nel bagagliaio. Ce ne sono due in tutto e si ricaricano mentre andate a zonzo. Gli altri passeggeri, ciccia.

ARIA FRESCA Tutta la mobilità che volete come volete, senza inquinare. O quasi. Secondo i calcoli e le solite statistiche a supporto delle scelte strategiche delle Case, quasi tutti i commuter occidentali sarebbero coperti nel casa-ufficio dai quasi 60 km d'autonomia elettrica della Flextreme. E il progresso delle batterie lascia sperare in risultati ancora migliori. Senza contare che le emissioni dovrebbero essere inferiori ai 40 g/km di CO2.

STILNOVO? Rimane da guardarla dentro e fuori. E qui forse si poteva osare di più. Piacente lo è, ultramoderna anche. Con le due portelle posteriori che si aprono e poi ruotano verso l'alto. La Flextreme si presenta con sembianze curate, ben cesellata e modernista, ma non stupisce. Evolve ed esaspera i temi del concept GTC, vedi gli occhi a boomerang messi di traverso. Con la solita cupola trasparente e in policarbonato e un tono algido di perfezione.

SENZA SPINA Mentre gli interni flessibili promettono bene per il carico della spesa dei bimbi e per il futuro tecnologico. Con un occhio di riguardo all'utilizzo di touch screen, anche per governare il selettore del cambio. Mentre il megaschermo da 1,2 metri di larghezza (0,20 di altezza), ufficialmente, serve per tenere tutto sotto controllo e rimandare le immagini acquisite dalle telecamere esterne. Ma qualcuno prima o poi penserà di farci girare la pubblicità in cambio di uno sconticino dal listino. Sicuro. A parte gli scherzi, non ci sarà ibrida senza spina. Scommettiamo?


Pubblicato da Luca Pezzoni, 12/09/2007
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