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Mitsubishi Grandis


Avatar di Mario Cornicchia , il 14/08/03

20 anni fa -

Basta la parola. La nuova monovolume di Mitsubishi è più grande della Space Wagon ed è disegnata da una matita più creativa. Lascia il motore GDI a iniezione diretta di benzina e offre soluzioni funzionali all'interno.

Grandis, lo capirebbe anche un bambino. La nuova monovolume di Mitsubishi è grande, più grande della Space Wagon che, malgrado il comunicato ufficiale dichiari il contrario, si appresta, almeno naturalmente, a sostituire. Piattaforma completamente nuova e dimensioni esterne più generose (475,5 centimetri di lunghezza massima) ben dissimulate da uno stile decisamente più creativo di quello della Space Wagon, disegnata con l’affettatrice.

Olivier Boulay, il francese chief designer ex-Mercedes

, ha una matita più morbida e una idea chiara della Mitsubishi Motors Design Identità. L’identità Mitsubishi è evidente nel frontale, forte e con i tre diamanti di casa incastonati nel prominente monte Fuji al centro della calandra. Una forma puntuta da cui parte la linea a ogiva della Grandis, con la coda che sembra stringersi grazie alla forma del tetto, che si spalma verso la coda verso le fiancate, e della linea di cintura, che scende fino a diventare verticale per far spazio alle grandi luci posteriori che coprono quasi interamente il montante posteriore.

Quanto basta per distinguersi e in Giappone, dove la Grandis inizia la commercializzazione in questi giorni, sono disponibili due versioni, Elegance e Sport, con cerchi in lega da 17 pollici (invece di 16), fendinebbia, calandra a barre verticali e altri tocchi aggressivi per la Sport.

Per accedere all’abitacolo si utilizzano quattro portiere convenzionali, non scorrevoli e anche all’interno si trova uno stile gradevole, con la plancia dominata da un altro monte Fuji che racchiude tutti comandi secondari e lo schermo del navigatore satellitare, immancabile ormai sulle auto giapponesi (anche perché a Tokyo si perdono perfino i tassisti…). Finiture in legno e strumenti a fondo blu per la Elegance e finiture metalliche e strumenti a fondo arancio per la Sport.

Da brava monovolume moderna, la Grandis propone soluzioni pratiche per l’abitacolo. Il sedile del passeggero anteriore, per esempio, nasconde un grande vano sotto il cuscino. La Grandis, poi, è disponibile in Giappone in versione a 6 o a 7 posti, e la 7 posti ha la panchetta centrale divisa in proporzione 60/40 che scorre, si reclina e si ripiega lasciando un piano quasi completamente piatto oltre ad avere la seduta che, come per la Honda Jazz, ha differenti posizioni fino a sollevarsi fino allo schienale lasciando spazio per il carico (una bici, per esempio. I due sedili della terza fila, infine, si ripiegano e in un solo movimento spariscono sotto il piano di carico.

Più grande fuori e un poco più grande dentro, rispetto alla Space Wagon: il grande naso ruba spazio ma la Grandis si merita ben sei stelle nei crash test JNCAP.

Per la Grandis, il nuovo management Daimler-Chrysler ha deciso di abbandonare il motore GDI a iniezione diretta di benzina, troppo costoso, in favore di un quattro cilindri a benzina 2.4 che adotta il sistema MIVEC di fasatura variabile della distribuzione che eroga 165 cavalli e circa 215Nm a 4000 giri. Un motore ecologico, che in Giappone è stato classificato U-LEV, da cui non c’è da aspettarsi prestazioni da palla di fucile ma pare che entro un anno dal lancio la Grandis sarà disponibile anche di un più adatto motore turbodiesel. In Giappone è disponibile anche la doppia scelta, tra trazione anteriore e integrale Multi Select con selettore tra 2WD, 4WD o 4x4 con differenziale centrale bloccato. In Europa non è ancora deciso se sarà disponibile anche la versione Multi Select.


Pubblicato da M.A. Corniche, 14/08/2003
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