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Ford Kuga


Avatar Redazionale , il 26/07/07

16 anni fa - La Iosis perde la X e cambia il nome

La Iosis perde la X e cambia il nome. Diventa Kuga, ma continua a parlare il linguaggio trapezoidale di Martin Smith, ideologo del kinetic design e autore di un Suv di taglio europeo, tutto carattere e personalità. In arrivo in Europa nella primavera 2008.

PURCHE' SE NE PARLI Distinguersi dalla folla. Martin Smith (Ford Europe's executive design director) si dice convinto: il cliente tipo di suv-crossover e similari cerca individualità. E per svettare in mezzo a una folla sempre più ampia di pretendenti la Kuga punta su un look deciso. Non esagerato, ma muscolare e originale quanto serve. La memoria corre veloce all'ultimo Salone di Parigi. Dove, senza troppi segreti, Ford presentava la Iosis X come la prefigurazione quasi definitiva di una crossover prossima ventura.

CONCEPT O SON DESTO? Il primo disegno è in linea con la solita strategia di comunicazione che gioca sull'equivoco concept-realtà, per poi mostrare, con poche modifiche, quello che si era visto prima. Tanto che ci si domanda quali siano le vere concept, quelle che dovrebbero distinguersi davvero dalla normale produzione e solo raramente trovare sbocchi produttivi.

CAMBA GENERALITÀ Se non fosse per il cambio di nome si farebbe prima a citare le differenze rispetto all'anteprima francese. Rimane il design fatto di trapezi, superfici che si incontrano e muscoli esibiti. Gli sbalzi contenuti e la superficie vetrata della fiancata ridotta, neppure si trattasse di un mezzo da combattimento. Il kinetic design continua a caratterizzare la new wave Ford e su un oggetto da tempo libero, che deve conservare pure un minimo di aria selvaggia, sembra esprimersi al meglio. La Kuga forse non riscriverà le regole del segmento in termini di design e guidabilità come ha fatto la S-Max, ma potrebbe piacere. Molto.

BOLD O KINETIC? Rimane il bel musone, con i giochi trapezoidali di fari, mascherina, bocca sottostante. Rimane una presenza in continuo movimento e, a naso, solo le ruote standard potrebbero rovinare il quadro complessivo. Con l'ovale Ford unico segno di riconoscimento e congiunzione tra i prodotti di taglio europeo o americano. Perché se da noi il menu Ford prevede il piatto kinetico, negli States invece viene servito il bold design. Interpretato dalla Interceptor ad esempio. Nessuna sorpresa per il resto.

SPECCHI BASSI Niente porte con aperture da uccello. La produzione in serie richiede le sue ragioni economiche e quindi vanno benissimo soluzioni tradizionali e collaudate. Anche gli specchi vengono normalizzati e scendono dai piani alti. Dettagli. Non si hanno notizie neppure del pavimento in vetro che invece sul concept aveva fatto sognare, ideale per chi di mestiere controlla i tombini. Per il resto solo notizie positive. La Kuga sembrerebbe mantenere anche in abiti borghesi una personalità fori dall'ordinario.

ULTIMI ARRIVATI E qui forse si trova il punto. Al party di Suv, crossover e derivati di taglio europeo Ford non arriva per prima. E neppure per seconda. Di proposte sul mercato ne esistono tante e altre, come ad esempio Renault Koleos, ne arriveranno. La lotta si fa dura e se si arriva tardi al ricevimento è necessario che almeno tutti guardino. O aspettino a comprare una concorrente magari meno piacente ma pronta nelle vetrine del concessionario.

INTERNI CURATI Non esistono ancora foto definite degli interni. Che comunque, guardando S-Max e new Mondeo dovrebbero coniugare uno stile moderno e qualità quasi premium. Nel rispetto del nuovo corso della Casa che vuole immagine e qualità sempre rigorosamente coniugate. Anche su spazi e misure mancano conferme, ma teniamo presente che il pianale e i motori fanno parte dell'immensa banca organi del gruppo.

TUTTO DI TUTTI La "comune" Ford prevede infatti che Kuga si prenda il pianale della Focus e anche gran parte dei motori. Non dovrebbe mancare secondo le indiscrezioni anche il cinque cilindri della ST oltre alla consueta batteria di diesel. Senza dimenticare che la trazione integrale (come lo stesso pianale utilizzato anche da S40 - V 50) dovrebbe essere uno degli ultimi strascichi del matrimonio con Volvo, in via di dissoluzione. Casa che a sua volta utilizzerebbe la stessa base per la XC60. Finisce l'amore ma rimangono i figli.

GUARDALA DA VICINO





Pubblicato da Luca Pezzoni, 26/07/2007
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