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Ford GTX1


Avatar Redazionale , il 03/11/05

18 anni fa - Trasformista per vocazione.

Spider, Targa e Coupé in un colpo solo. Ecco la risposta Ford agli indecisi cronici, sempre in dubbio su cosa scegliere. E non si tratta di un fenomeno da baraccone: bussando alle porte giuste, questa muscle car si può guidare davvero, almeno oltreoceano.

A QUATTRO MANI Cosa ci fa un colosso come la Ford al SEMA, salone principe dell'after-maket e dell'elaborazione a stelle e strisce? In teoria nulla. E invece la Casa dell'Ovale c'è, anche se in punta di piedi, tramite quella sorta di squadra speciale che è l'SVT, acronimo di Special Vehicle Team, un manipolo di tecnici che sta alla Direzione ricerca e sviluppo come il ROS sta ai Carabinieri. All'SVT, se non proprio al suo capo in persona, Kip Ewing, si deve l'idea da cui ha origine il progetto GTX1, realizzato poi con a quattro mani con la Gennadi Design Group. Una vera autorità negli USA quando si parla di fuoriserie e pronta a produrre su ordinazione (a prezzo da definire) copie fedeli del prototipo.

TOPLESS

La base per questa realizzazione, come già lascia intuire il nome, è la GT, punta di diamante in senso sportivo della Ford ed eterna chimera per gli appassionati italiani. Ewing l'ha pensata in topless, nel senso anglosassone della cosa, ovvero senza tetto, e agli uomini della Gennadi non è parso vero di poter trasformare il suo sogno in realtà. Al posto del padiglione tradizionale, hanno piazzato un mosaico di pannelli che consente di trasformare in poche mosse la coupé in scoperta, rimuovendo soltanto i due pannelli sopra i passeggeri e lasciando il telaio a T che li supporta oppure levando di mezzo anche quello, così da avere come tetto solo il cielo. I pannelli asportati possono essere sistemati a bordo, per consentire di correre ai ripari in caso di scrosci improvvisi.

IN BELLA VISTA

Anche la zona retrostante l'abitacolo è ridisegnata rispetto alla "comune" GT. Due protuberanze danno continuità alla forma dei sedili mentre nel mezzo, come in un décolleté provocante, fa capolino la meccanica, audacemente celata sotto un pannello trasparente. Il motore che s'intravede è quello noto, un V8 da 5,4 litri sovralimentato che tutto richiede fuorché elaborazioni, con i suoi 550 cv. A rendere ancor più suggestiva la GTX1 è la colorazione Valencia Yellow, solcata dalle medesime strisce che caratterizzano la versione speciale Tungsten Silver della GT.

SPRUZZATA TRICOLORE

Nel caso della GTX1, la lista dei fornitori di parti speciali raggruppa la crema del settore. Giusto per fare qualche esempio, le ruote anteriori da 19" e quelle posteriori da 20" sono della 6061 Alloy Corporation, mentre gli ammortizzatori sono firmati Dynamic Dampers. In questa concept non mancano neppure le parti made in Italy. I sedili, con guscio in fibra di carbonio e sforacchiati come un colapasta, sono della Sparco e dal Bel Paese arrivano anche i freni Brembo e i pneumatici Pirelli P-Zero Rosso.

MUSICA MAESTRO

Dell'impianto stereo si occupa invece la Sony che sulla GTX1 fa debuttare l'ultima versione del suo cavallo di battaglia Xplôd, battezzata MEX-1GP con sintolettore CD. Il pezzo forte è però rappresentato dalla stringa 1GP che sintetizza al massimo la capacità della memoria flash interna da un giga, che consente, tramite un'interfaccia USB, di passare dal computer all'auto centinaia di brani in formato MP3 o WMA da sentire poi in viaggio.


Pubblicato da Paolo Sardi, 03/11/2005
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