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Ford Airstream


Avatar Redazionale , il 14/01/07

17 anni fa - Un nuovo concetto di crossover

Luccica come le roulotte che hanno fatto la storia d'America. Citate nel nome e nella filosofia. Ma vengono in mente anche i Van. E tempi eroici dell'aviazione. Ford e Airstream uniscono marketing e know-how per un nuovo concetto di crossover. Rivolto a ex-giovani consumatori che non vogliono i Suv e neppure le tradizionali monovolume. Interni che sarebbero piaciuti a Stanley Kubric e propulsione a idrogeno completano il ritorno al futuro.

COMARKETING Cosa succede se un big player del mondo automotive vuole far sognare gli amanti della vita on the road? Semplice, si unisce al numero uno del settore caravan. Il risultato, frutto delle strategie di comarketing, ha aperto la sua immensa porta laterale sul palco di Detroit. Si chiama Airstream di nome. Ford di cognome. Si rivolge a chi vuole "vivere nell'auto" e offre stile ma anche vision ecologica. Va ad idrogeno. Talmente legato all'involucro di alluminio tirato a specchio che non sarebbe neppure da prevedere una gamma colori. Parla di spazio, aerei, camping e cinema. Fuori un proiettile d'argento, dentro una lounge a luci rosse.

AIRSTREAMERS Partiamo dalla storia e dai perchè. Gli airstreamers, amanti delle roulotte a forma di salsiccia in cui ci si può specchiare (sono tutte d'alluminio) esulteranno. Finalmente l'auto perfetta per fare le foto con il Grand Canyon o i passaggi chiave sulla Route 66 sullo sfondo. Il mondo va al contrario:sono i buoi ad adattarsi al carro. Può succedere se il carro è un'autentica istituzione a stelle e strisce, da 75 anni. Gli altri crossover e monovolume, dopo l'Airstream, sembrano improvvisamente vecchi.

ANTEFATTO L'impatto con la figura, luccicante d'alluminio e di luci colorate, è di quelli che non si dimenticano. Ma non si tratta di un azzardo. In Ford non si sono bevuti il cervello. E non si tratta neppure di un'intuizione. Il segmento automobilistico in rapida crescita negli States è quello dei crossover. Ragioni sociali, ragioni generazionali e, se volete, anche consumatori oramai bisognosi di stimoli extraforti per stupirsi, correre dai concessionari e, soprattutto, aprire il portafoglio. Nel 2010 le vendite di mezzi simili nel nord America, secondo le stime degli analisti (che difficilmente sbagliano altrimenti non li pagano più) ammonteranno a 3 milioni.

EX BABY BOOMERS I colpevoli, sempre loro, sono i baby boomers. I figli della fine della guerra e dell'ottimismo. Che adesso iniziano ad arrivare alla fatidica meta dei sessanta. Ma stanno bene, si conservano meglio e vogliono godersi la vita. Sono stufi dei SUV e mai tornerebbero ad una berlina. Perché amano la guida rialzata e soprattutto hanno un sacco di tempo libero e hobby. Eccoli accontentati. Basta guardarla: poltrone che sembrano uscire da Odissea 2001 nello spazio, interni modulari e, fuori, il look Airstream. Che così si compra anche la roulotte, ci si carica la moglie e il cane e si fa il viaggio coast to coast.

BRAND EQUITY E poi, quelli dell'ovale blu, sono consapevoli che il loro marchio ha un bel posizionamento nel settore dei truck, dei van, dei pick up e dei veicoli categorizzabili come "ricreativi". Si parla di brand equity in gergo markettaro. Di qui la partenza per un progetto originale che si basa su due linee guida fondamentali. Che rendono speciali all'occhio i quattro metri e settanta di lunghezza. E gli uno e novantotto di larghezza.

CONCETTI All'esterno il look argentato e riflettente, con riferimenti spaziali e da veicolo futuribile ai limiti del glamour, sembra inestricabilmente collegato alle roulotte delle Thorne Industries, proprietarie del marchio Airstream. Mentre l'interno che si vede, tutto in uno sguardo e senza bisogno di maquette divise in due per fare scena al salone, tanto è grande la porta, sembra un incrocio di ambientazioni da fantascienza vintage, miscelato a praticità svedese e manifattura artigianale.

CEFFO SPECCHIATO Si nota anche il family feeling frutto di un percorso avviato da Pete Horbury (responsabile del design) e che inizia a dare i suoi frutti. A partire dal Superchief, passando per l'Interceptor, le icone Ford richiamano i valori e lo spirito muscolare. Con la mascherina e la calandra che qui si presenta in un unico pezzo. Circondata da un perimetro luminoso e con i fari a led mimetizzati. Per un impatto frontale di sostanza.

AFFUSOLATO L'ispirazione alle roulotte Airstream, a loro volta debitrici di suggestioni legate ai velivoli dell'aviazione di inizio secolo, regala al crossover una presenza che concilia idea di lunghi viaggi ma, anche, di alta tecnologia. Vedi i microspecchi che nascondono le telecamere per la vista posteriore. Le stesse linee mastodontiche degli ultimi prodotti Ford qui sono leggermente smussate agli angoli e nelle estremità, in modo da regalare "imponenza tranquilla".

RICETTE STILISTICHE Omaggio ai prodotti Airstream che da inizio secolo si distinguevano per linee aerodinamiche e fuel saving e precisa strategia stilistica. La direzione intrapresa dallo spirito british di Peter Horbury per Ford, Lincoln e Mercury vuole ripetere quanto portato a termine in Volvo. Stondare e affinare le linee periferiche, in modo da attenuare l'impatto dimensionale delle maxiauto. Nel moderno mondo automotive la transumanza degli stilisti contamina il design.

PORTE SPAZIALI In un veicolo per il tempo libero l'accessibilità è decisiva. Sull'Airstream si apre tutto, ma con soluzioni scenografiche. Le porte e le relative finestre sono asimmetriche. Quella del guidatore sembra di un mezzo lunare. Quella del lato passeggero è unica e prende tutta la fiancata, sembra la bocca di una balena. Con la ribaltina in stile pick-up. Dal portellone posteriore potrebbe uscire, da un momento all'altro, un droide cingolato.

GIOCHI DI LUCE Interessante e in comune con il precedente concept S-Max la luce perimetrale, arancio, di tutte le superfici vetrate. Complici le foto del book, scattate tra le rocce o con cieli infuocati, i riflessi e le illuminazioni creano suggestioni cinematografiche. Anche se, nella vita di tutti i giorni, permangono i dubbi. Forse andrebbe bene a Kingston Town, non certo per una sobria gita a Ponte di Legno. A completare i giochi di luce ci pensano finestrini, parabrezza e lunotto che si allungano dove non ti aspetti. Cerchi e passaruota in tono con l'esibizionismo complessivo completano l'opera.

DEEP RED Lo spazio abitativo conferma che è il viaggio che conta, non la destinazione. Tanto scenico e ricercato quanto arioso e modulare. Che viene voglia di starci dentro e farci un giro. Solo per accomodarsi, davanti, in poltrone a guscio in stile "mitici settanta". Che poi girano su loro stesse, se si vuole socializzare con chi sta dietro. Oppure di sfruttare il retrobottega, per farsi una partita a scacchi con gli amici, se proprio manca la compagnia dolce, illuminati da una lampada "effetto lava" che starebbe bene in un salone psichedelico di trent'anni fa. Pavimento a guscio con l'abitacolo e illuminazioni interne avvolgenti completano il viaggio cromatico da Lobby Lounge.

MADE IN ITALY E quando si parla di mobili e arredamento, qual'è la patria indiscussa? Che domande. L'Italia, o meglio ancora la "Brianza". Le panche posteriori sono di B&B Italia, dal 1966 protagonista dell'arredamento contemporaneo. Mentre i cuori hi-tech non avranno occhi che per lo schermo a 360º posteriore, pensato apposta per l'entertainment e per i videogiochi. Al guidatore anteriore non mancano touch screen e gadget da astronave. Le suggestioni spaziali non sono estranee allo spirito Airstream. La Nasa le usa abitualmente.

H COME IDROGENO Il crossover delle meraviglie non poteva accontentarsi di un propulsore tradizionale. Almeno nel concept la mobilità è assicurata da una fuel cell all'idrogeno che ricarica le batterie di energia per il motore elettrico. Sperimentazioni ancora in corso e bocche cucite sulle prestazioni. Si parla comunque di un'autonomia superiore ai 500 chilometri. 40 in modalità solo elettrica, prima che la fuel cell funzioni da generatore per ricaricare gli accumulatori.

P COME PLUG-IN Il valore della proposta sta anche nel concetto "Plug-In" adattato all'idrogeno. Similmente a quanto fatto da GM con la Volt, anche l'Airstream ha la sua brava spina da collegare alla presa di corrente nottetempo. Per ricaricare le batterie. E se la rete di distribuzione dell'idrogeno dovesse tardare ancora molto, al posto della fuel cell si potrebbe installare un piccolo diesel o benzina, a fare da generatore. La spina va di moda.

RICETTA VOLVO Travasi di tecnologia anche per le cinture di sicurezza. Quelle delle poltrone anteriori sono a 4 punti e fanno parte del programma intrapreso da Ford, basato sul know-how della controllata Volvo, che porterà le "4 punti" a diventare una dotazione di sicurezza aggiuntiva sulle proprie vetture. Innovazione ben accetta, le cinture sembrano da tempo, troppo, sempre uguali...

ROULOTTE DEI FAMOSI Difficile prevedere quanto l'operazione Airstream possa toccare i cuori fuori dagli States. Dove le roulotte godono di immagine cool e personaggi più o meno famosi, della storia e del presente, ne posseggono o si sono fatti vedere dentro la fusoliera d'alluminio. Da John Fitzgerald Kennedy a Sean Penn. Passando per Francis Ford Coppola. Di certo la commistione di generi contigui ma non uguali apre nuove strade per lo stile automotive.

AL TRAINO Resta qualche dubbio. Saranno previsti pacchetti speciali per acquistare auto e roulotte? Se l'operazione avrà successo cosa ci riserverà il futuro automobilistico? Auto ispirate ai motoscafi Riva e limousine in stile gondola veneziana? Solo il tempo e la fantasia daranno la risposta. Nell'attesa, il crossover più americano che c'è si trova a Detroit. Poi farà passerella a Chicago. Da specchiarcisi giorni interi e tenere rigorosamente lucido. Vietato anche un solo filo di polvere.


Pubblicato da Luca Pezzoni, 14/01/2007
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