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Citroën Survolt: un capolavoro elettrizzante


Avatar di Luca Cereda , il 14/10/10

13 anni fa - La concept francese non perde il suo dna elettrico ma cambia volto

Dalla pista al museo, la concept Survolt non perde il suo dna elettrico ma cambia volto. La firma sulla livrea-pop è della pittrice francese Françoise Nielly.

ARTE MOBILE Più alternativa di così non si può. Già ha fatto un certo effetto scoprire che sotto quel popò di muscoli, minigonne e alettoni si cela una creatura che non divora benzina a litri ma si accontenta dell'elettricità. Vederla poi dipinta come un oggetto "pop-art" ne fa qualcosa di veramente speciale, sebbene non così insolito nel mondo delle auto. Il binomio Art&Car ha infatti nel suo piccolo una certa tradizione (vedi correlate), alla quale questa Survolt arlecchina aggiunge oggi un altro capitolo.

FLUO-CAR A scatenare il pennello sulla livrea della Survolt è stata stavolta un'artista francese, Françoise Nielly. Originaria della Provenza, pittrice, ma anche fotografa e illustratrice, ha riverniciato la supercar francese secondo il suo stile, fatto di colori esuberanti e colpi di spatola taglienti, che ben si sposano con le linee della Survolt, in certi punti sinuose, in altre più affilate. Oltretutto il richiamo cromatico all'esplosività, nei tratti e nei colori energici, si rivela una scelta stilistica perfettamente in linea con la consuetudine delle art car (basti pensare soltanto alla M3 recentemente allestita da Jeff Koons). E sottolinea una volta di più lo stretto legame che sussiste nell'immaginario fra le auto da pista e le grafiche (la Nielly ha pure un passato nel campo advertising) che le addobbano quando corrono (ri-vedi correlate).

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LE MANS La Citroën Survolt è al momento soltanto un prototipo, eppure su pista ci è andata lo stesso, in occasione della Le Mans Classic, per mettere alla prova tutti i suoi 300 cavalli, potenza combinata che raggiungono i due motori elettrici di cui è dotata. Pur essendo una EV al cento per cento, questa concept è in grado di coprire lo zero-cento in meno di 5 secondi e di toccare punte di velocità di 260 km/h, grazie anche a un peso che non supera i 1150 chili. Di questi, 280 derivano dalle due batterie agli ioni di litio che la alimentano, capaci di garantirle un'autonomia di 200 km da recuperare, una volta rimasti a secco, nel giro di sole 2 ore se ci si allaccia a una fonte di alimentazione specifica.

DA ESPOSIZIONE Da animale da pista a pezzo da museo, l'altra faccia della Survolt - quella che porta la firma di Françoise Nielly - si può ammirare al C42, uno spazio dotato di immensa vetrina situato nel cuore degli Champs-Elysées di Parigi che rappresenta lo showroom più importante della casa del Double Chevron.


Pubblicato da Luca Cereda, 14/10/2010
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