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Chevrolet Camaro 2010


Avatar Redazionale , il 23/03/09

15 anni fa - Da oggi in vendita negli USA

Dopo anni di anteprime arriva la versione definitiva in metallo e muscoli. Otto cilindri, physique du rôle e sguardo truce. Ma non mancano concessioni alle comodità tecnologiche. Tutto giusto meno il momento scelto per il debutto. Eccola in dettaglio. E in formato wallpaper.

PRENOTABILE DA SUBITO Forse in General Motor si mangiano le mani. Cattiva ed esagerata come deve essere una Muscle Car e con tutte le sue cosine a posto, leggasi V8 e spalle larghe al posto giusto.Ritorna la Camaro. Ma forse nel momento sbagliato, solo pochi mesi fa ci sarebbe stata la coda fuori dai concessionari Chevrolet, ora vedremo. La partita è tutta da giocare e non mancano concessioni ai tempi moderni, a cominciare dall'Active Fuel Management System, che quando non serve fa lavorare solo quattro cilindri invece che otto. Ma vediamola in dettaglio, a cominciare dall'abito. 

TRATTI PALESTRATI I tratti sono quelli conosciuti del concept visto ai saloni degli ultimi anni. Le matite dei designer si sono fermate sulla rievocazione delle edizioni storiche, quelle del 1968 e 1969 su tutte, reinterpretandole in chiave tecnologica. Meno nostalgica delle colleghe Mustang e Challenger, la Camaro 2010 apparedisegnata attorno ai passaruota extralarge, che nascondono cerchi fino a 20 pollici. Poi c'è il muso camuso con gli occhi infossati, la piccola cupola abitativa con il montante centrale nascosto, in modo da ingannare l'occhio e rendere una postura atletica.

 

GONFIATA Ci sono tutte le strizzatine d'occhio che un fan del genere si aspetta: gli occhi infossati dei fari che quasi non si vedono, la linea di cintura che sale verso l'alto, sottolineata dal tipico rialzo appena prima del passaruota posteriore. O ancora, le due gobbe sul tetto e il cofano rialzato nel powerdome di ben 6,5 centimetri, tutti elementi che creano una personalità gonfiata e che manifestano l'ego ipertrofico di una sportiva che, per gli americani, equivale (in modo e tono diverso) a una Porsche 911 per gli europei.

 

MISURE COLORATE Poi ci sono gli optional, fatti di kit sportivi che incidono su estetica e meccanica e scelta di colori per tutti i gusti: dal moderno grigio cyber fino all'arancio inferno che spiega tutto da solo. Il righello dice che la Camaro misura 483 centimetri in lunghezza, 191 in larghezza e 136 in altezza. Misure buone anche per gli ambienti abitativi, dove non ci sono grandi sorprese rispetto al concept.

 

CATTIVA DENTRO Lo stesso stile minimalista viene traslato pari pari, fatte salve le inevitabili normalizzazioni legate alla produzione in serie. Ci sono i due indicatori di forma squadrata nascosti sotto il piccolo cruscottino e il volante in pelle a tre razze, il tunnel centrale dove il cambio manuale, strano a dirsi per un'americana, ci sta proprio bene. Un insieme tra il futuribile e il rétro. Coerente del resto con il posizionamento della Camaro rispetto alle principali concorrenti: la sempiterna faccia da squalo Mustang e la nostalgica Dodge Challenger con la sua leva del cambio a forma di pistola.

 

COMODI SFIZI Qui invece per chi nasce comodoso ci sono le sedute riscaldabili, mentre tra gli sfizi irrinunciabili per chi se la regalerà metteremmo di diritto la piccola consolle (optional) che regala voltmetro e indicatore della temperatura e pressione dell'olio, come sulle sportive di una volta. Non mancano gli adeguamenti all'ultima ora tecnologica, con prese USB, bluetooth per telefonare a mani libere e la radio satellitare di serie, un must in America anche se poi si deve pagare l'abbonamento,.

 

SPAZIO APERTO Sedili ampiamente regolabili, come il volante su profondità e altezza sono pensati per accontentare taglie forti e pigri ad oltranza. Una sportiva vivibile anche nel day-by-day, almeno sulla carta, considerando anche i quattro posti comodi e il bagagliaio da 320 litri, che non sono tanti ma neppure pochi e possono essere aumentati tirando giù la panchetta posteriore.

 

FESTIVAL TECNOLOGICO Tutto come previsto dunque, anche se non mancano i motivi di orgoglio ingegneristico, il coefficiente aerodinamico nonostante forme poco votate a fendere l'aria si ferma a 0,35. Le sospensioni poi sono insolitamente sofisticate per una Muscle Car, sono completamente indipendenti e presentano uno schema a bracci multipli. La trazione non potrebbe che essere posteriore e le carreggiate larghe fino a 161,8 centimetri sono ben piazzate.

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TUNING FUMANTE Il tuning degli ammortizzatori cambia e, ovviamente, si irrigidisce al salire della potenza del motore, mentre i freni sono ventilati all'anteriore e al posteriore con pinze in alluminio made in Brembo per la versione SS. Che offre anche pneumatici 275/40 da 20 pollici al posteriore. Non mancano neppure il controllo di stabilità e un "launch control" intelligente (meno sgommate più accelerazione) per la versione con cambio manuale.

 

8 o 6? Poi si arriva a guardare sotto il cofano e la domanda potrebbe sembrare sibillina o irriverente agli amanti delle muscle car. La risposta la diamo subito: ci riferiamo ai cilindri. La Camaro sotto il cofano propone, come entry level, un V6 da 3,6 litri e 304 cavalli, che sarebbe già da leccarsi i baffi. Ma il motore giusto è il V8 trapiantato dalla Corvette. Visti i prezzi a cui verrà proposta (negli States il prezzo d'attacco si posiziona attorno ai 20.000 dollari) si tratterebbe almeno ai nostri occhi e portafogli europei di un'incredibile occasione per guidare una supercar al prezzo di una...Golf. Se mai dovesse arrivare sul nostro mercato raddoppiate pure la quotazione.

 

IL GIUSTO MEZZO Il motorone viene declinato in due livelli di potenza, 400 o 426 cavalli. Come dire, se muscle car deve essere che lo sia fino in fondo: impressionante anche il valore di coppia, 556 Nm per il più prestante anche se la versione da preferire, visti i tempi, sembra quella da 400 cavalli, i valori di coppia scendono solo di poco, con l'occhio che guarda all'ecologia (di facciata). Certo, verrà utile agli uomini di marketing per convincere che anche la Camaro, in fondo, sa adeguarsi ai tempi.

 

AFMS L'Active Fuel Management System di serie sul V8 con 400 cavalli gestisce i cilindri del motore a seconda della bisogna. Se il fantino non frusta i cavalli possono bastarne anche solo quattro di pistoni attivi, con conseguenti risparmi in termini di consumi ed emissioni. Fa sorridere vedere evidenziata con maggior enfasi nel comunicato stampa di lancio la poca sete della Camaro, che si accontenterebbe di un litro di benzina ogni 14 chilometri nell'utilizzo autostradale, piuttosto che lo 0-100 neppure citato. Segno dei tempi.

  

DOPPIO TUBO Tutti i motori in ogni caso concedono un occhio all'estetica con il doppio scarico posteriore. Il cambio può essere manuale a sei marce oppure automatico sempre a sei rapporti, quest'ultimo ottimizzato per partenze al fulmicotone e regimi da overdrive nella marcia autostradale. Gli ingegneri di Casa Chevy poi ci tengono molto a evidenziare la cura per la sicurezza passiva. La Camaro offre una struttura rigida con acciaio ad alta resistenza, buona per la guida sportiva come per proteggere in caso di urto, ma non manca neppure la solita batteria di airbag, compresi quelli a tendina per le teste e quelli posteriori. Anche le portiere sono rinforzate per proteggere dagli urti laterali.

 

CHE POSTO OGGI? Che significato assume la Camaro nel dissestato panorama automotive contemporaneo? Sarebbe troppo facile e anche ingeneroso parlare di un dinosauro fuori tempo massimo. Le muscle car appartengono all'america esattamente come le slot machine e il pollo fritto. E poi parlano dritto al cuore della passione a motori: un punto di ripartenza per una industria che, mentre chiede gli aiuti per sopravvivere, cerca disperatamente l'icona della sua rinascita.


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Pubblicato da Luca Pezzoni, 23/03/2009
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