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Audi R8 Spider


Avatar Redazionale , il 10/09/09

14 anni fa - Come da manuale, Audi taglia il tetto della R8. Una trasformazione che disegna una supercar buona per tutte le stagioni. Dalla puntatina in pista ai lungomare californiani o di Dubai.

Come da manuale, Audi taglia il tetto della R8. Una trasformazione che disegna una supercar buona per tutte le stagioni. Dalla puntatina in pista ai lungomare californiani o di Dubai.

DUE POSTI SCOPERTI Due posti secchi, un bel muso schiacciato con la bocca che urla dal single frame come sarebbe piaciuto a Munch; il motore rigorosamente centrale con dieci cilindri e un marchio con gli anelli che ha corso e vinto ripetutamente a Le Mans. Cosa manca alla supersportiva Audi per completare il portamento da star se non la versione scoperta? Come da previsioni debutta a Francoforte, e le foto che girano in rete rendono l'idea di una trasformazione tutt'altro che traumatica e molto ammiccante ai piaceri della vita.

CERTEZZE In mancanza di informazioni ufficiali iniziamo dalle certezze. Le misure sono le stesse della R8 da cui deriva, fino al parabrezza anteriore non ci sono cambiamenti e tutto rimane nell'ambito della familiarità con il modello conosciuto. Single frame d'ordinanza, cofano allargato e gibbuto, occhi con brillantini al led incastonati nelle prese d'aria. I montanti del parabrezza segnano il primo punto di discontinuità: mettono in mostra una finitura color alluminio con all'interno della cornice gli innesti a baionetta dove si andrà a fissare la copertura in configurazione chiusa. Il resto della fiancata bassa procede di nuovo con familiarità ma la mancanza del tetto rende all'occhio una R8 dalle nuove proporzioni.

ANDAMENTO SVELTO La mancanza del metallo e delle volumetrie di tetto e padiglione rastremati a scendere dolcemente disegna una R8 dall'andamento svelto e quasi semplice, con molti più vuoti e meno pieni. Negli interni risaltano le finiture in pelle e alluminio e soprattutto le due gobbe con sfoghi dell'aria scalettati, che proseguono i rigonfiamenti di poggiatesta rollbar e delle teste dei passeggeri. Una soluzione di tono tipicamente corsaiolo seppure non originalissima, che però riesce a dare movimento alla chiusura posteriore dell'Audi a motore centrale, altra certezza in comune con la coupé, così come la distribuzione dei pesi vicina al 50-50, pensata apposta per accontentare i gaudenti ma anche i piedi esigenti.

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NIENTE PARENTESI I fanali posteriori invece, con effetti 3D notturni, come i due tuboni ovali divisi uno per lato, appartengono anche loro alle certezze trasbordate pari pari dalla versione chiusa. Alla fine, il principale cambiamento stilistico risiede nell'assenza delle due originali "parentesi" scure laterali che tanto hanno fatto discutere sulla versione chiusa, ma che contribuivano a caratterizzare in modo inconfondibile la tre quarti posteriore.

DUBBI A giudicare dalla griglia cromata e dalla forma degli scarichi, la versione riportata nella gallery fotografica dovrebbe essere quella equipaggiata con il V10 da 5,2 litri in grado di erogare oltre 500 cavalli. Lecito attendersi futuri allargamenti verso il basso, magari anche con il V8 da 4,2 litri. Mentre per un giudizio complessivo mancano le foto in posa a capote chiusa, elemento di cruciale importanza per puristi ed esteti ad oltranza. A Francoforte finiranno tutti i dubbi e vi terremo aggiornati ma da subito la R8 Spider sembra la supercar giusta per sfilare non solo nelle piste ma anche nei lungomare più esclusivi del mercato worldwide. Mossa ineccepibile da parte di Audi: tradizionalmente le versioni scoperte e acchiappa occhi delle supercar sportive fanno registrare numeri di vendita e di fatturato importanti.


Pubblicato da Luca Pezzoni, 10/09/2009
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