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Aston Martin Rapide S


Avatar Redazionale , il 04/02/13

11 anni fa - Fa passi avanti su tutti i fronti

S come Sport? Sì ma soprattutto come Sviluppo, perché l'Aston Martin Rapide S si può considerare una versione 2.0 della prima Rapide, visto il generale lavoro di affinamento fatto dai tecnici.

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ECCEZIONE ALLA REGOLA In teoria, quando a una nuova versione spunta una S si è già capito tutto: si tratta semplicemente di una variante sportiva. Come ogni regola, anche questa ha tuttavia una sua eccezione, rappresentata dall’inedita Aston Martin Rapide S. Quest’ultima non si limita infatti ad affilare gli artigli della Rapide esistente ma la rimpiazza in toto nel listino, presentandosi come una sua evoluzione.

A BOCCA APERTA L’Aston Martin Rapide S si riconosce a malapena dalla sorella maggiore giusto per alcuni dettagli, come la grande bocca che si apre in un sorriso più sguaiato, meno aristocratico di quello visto sinora. Per il resto, comunque, la macchina mantiene le proporzioni note e la sagoma che l’ha fatta apprezzare a ogni angolo del pianeta.

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SECONDA SPREMITURA Le novità più importanti si nascondono però alla vista, partire dal lavoro di spremitura fatto al motore. Grazie tra le altre cose a nuovi alberi a camme e a camere di scoppio ridisegnate, il V12 6.0 eroga ora 558 cv (+17%) con un nuovo picco di coppia di 620 Nm. Su strada ciò si traduce in un tempo di 4,9 secondi nello 0-100 e in una velocità massima di 306 km/h. Oltre a essere pompato a dovere, il motore è anche riposizionato un paio di centimetri più in basso, con conseguente abbassamento pure del baricentro, in un quadro che vede i 1.990 kg di peso distribuiti per 48% sull’anteriore e per il restante 52 sul posteriore.

In termini di guidabilità, importante è inoltre il lavoro di affinamento svolto sul controllo elettronico della stabilità DSC e sull’assetto adattivo Adaptive Damping System, che offre tre possibili settaggi: Normal, Sport e Track. Progressi sono annunciati anche sul fronte trasmissione e a livello dell’impianto frenante, oltre che della finitura dell’abitacolo, che conta su nuovi rivestimenti e maggiori possibilità di personalizzazione.


Pubblicato da Paolo Sardi, 04/02/2013
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