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Anteprima:Aston Martin DB9 Volante


Avatar Redazionale , il 14/01/04

20 anni fa -

Tra le più ammirate auto del Salone di Detroit c'era anche lei, la nuova Aston Martin DB9 convertibile, un'auto da sogno cui manca giusto la capacità di tener fede al suo appellativo: Volante. Per riuscire nell'impresa, d'altro canto, avrebbe bisogno delle ali quando invece nella sua linea non c'è traccia neppure degli alettoni.

SUA GRAZIA

La Volante ripropone infatti le linee filanti e levigate della coupé, presentata allo scorso Salone di Francoforte e le cui consegne inizieranno a primavera. All’Aston Martin giurano comunque che la Volante non nasce dalla semplice asportazione del tetto della sorella e visto il risultato estetico c’è da crederci: non c’è niente che possa turbare la pulizia del suo disegno o dare l’idea della benché minima improvvisazione. La Volante resta infatti un esempio di grazia ed eleganza regali, a prescindere dalla posizione della capote, sempre pronta a sparire dalla vista in soli 17 secondi dentro un apposito vano tra abitacolo e bagagliaio.

DUE PIU’ DUE

Quest’ultimo ha una capacità di carico di 197 litri, una cifra discreta quanto meno in rapporto alla destinazione dell’auto, che resta pur sempre una 2+2 dal taglio sportivissimo e non nasce per fare da alter ego a una giardinetta. All’interno l’impressione è quella di trovarsi nell’ovattato salotto di un castello britannico.

HAND MADE

Gran parte degli arredi è confezionata e assemblata in modo artigianale, a partire dai sedili, realizzati con pelle di primissima qualità che si ritrova anche sulla plancia, mentre il mobiletto centrale è tale di nome e di fatto, essendo finemente pannellato in radica di noce. Tutto l’abitacolo denota comunque una cura maniacale per i dettagli e non potrebbe essere diversamente visto il rango aristocratico della vettura: noblesse oblige.

VIA COL VENTO

Anche se non sa volare, la DB9 Volante sa però correre e lo fa pure forte. Spinta dal noto V12 in alluminio da 6 litri dotato di ben 450 CV, questa Aston Martin raggiunge i 300 km/h spaccati e scatta da 0 a 100 orari in 4,9 o in 5,1 secondi, rispettivamente nel caso che sia scelto il cambio manuale oppure quello automatico Touchtronic con comandi al volante offerto in opzione.

TANTO ALLUMINIO

Il telaio sfrutta la tecnologia VH (Vertical/Horizontal) e fa largo impiego di alluminio. Questo materiale si alterna alle fibre composite nella realizzazione dei pannelli della carrozzeria e compare anche nel reparto sospensioni, rigorosamente indipendenti sulle quattro ruote. Come è normale per una sportiva di questo livello, la trazione è sulle ruote posteriori, cui il moto viene trasmesso con l’ausilio di un differenziale autobloccante.

SPEAK ENGLISH?

A dare una mano a gestire cotanta potenza provvede anche il solito nugolo di dispositivi elettronici: Traction Control, Dynamic Stability Control, Electronic Brake Distribution e Anti lock Braking System garantiscono una sicurezza di marcia invidiabile e permettono, ove necessario, di sviluppare anche una maggiore confidenza con l’inglese.

PAGHERETE TUTTO

Più che un corso di lingua, va tuttavia sottolineato che il facoltoso acquirente sarebbe contento di trovare nella dotazione di serie alcuni accessori che invece sono forniti solo a pagamento. Validi esempi vengono in tal senso dal navigatore satellitare e dai sedili riscaldabili, utili questi ultimi a dare un po’ di conforto quando si viene assaliti dalla voglia di viaggiare col vento tra i capelli fuori stagione.

PAGHERETE CARO

A conti fatti, tuttavia, l’aggravio di spesa dovrebbe essere trascurabile: davanti a un prezzo che dovrebbe gravitare nell’orbita dei 160-170mila euro non si può far altro che considerare gli optional come la proverbiale goccia nel mare.
Pubblicato da Paolo Sardi, 14/01/2004
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