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Maff Muron, la Cayenne che viene dall'Est


Avatar Redazionale , il 26/05/09

14 anni fa - Arriva da Bucarest la Cayenne più ignorante che ci sia. Alle ricette dei preparatori di pura scuola teutonica, metallo gonfiato, pelli pregiate e cavalli imbizzarriti (700), aggiunge un design che dire estremo è riduttivo.

Arriva da Bucarest la Cayenne più ignorante che ci sia. Alle ricette dei preparatori di pura scuola teutonica, metallo gonfiato, pelli pregiate e cavalli imbizzarriti (700), aggiunge un design che dire estremo è riduttivo.

CAVALLINA IN FUGA All'apparenza è una Cayenne, ma talmente cattiva, stravolta e gonfiata da aver fatto scappare il logo ufficiale del costruttore, sostituito da quello del preparatore, e cambiato nome. Proprio come accadeva un tempo con le preparazioni dei tuner di pura scuola teutonica. In quel di Bucarest i ragazzi di Maff ci sono andati pesanti e partendo dalla base del SUV di Casa Porsche hanno creato un Muron che supera di netto il confine dell'esagerazione. Propulsore, carrozzeria, interni. Nulla è come prima e per chi preferisce wurstel e maionese in abbondanza alle prelibatezze da nouvelle cuisine, il piatto potrebbe essere quello giusto. Ecco i dettagli.

PEZZI DI CARBONIO Come qualsiasi trasformazione che si rispetti l'occhio deve rimanere colpito. E se i celebrati preparatori teutonici si sono sbizzarriti con alettoni e cerchi extralarge ma sempre nell'ambito delle linee guida originali, qualcuno potrebbe dire del buon gusto, in Romania non sono andati per il sottile. Non per questo trascurando qualità e tecnologia: i pannelli che ridisegnano il portamento della ex Cayenne sono ora in fibra di vetro con inserti in carbonio. Materiale nobile per un risultato da… culturista in eccesso di vitamine. Davanti, la Muron digrigna i denti di una tripla bocca larga che neppure nel peggior incubo di Casa Audi potrebbe essere immaginata.

ESCRESCENZE Il cofano diventa gibbuto con due escrescenze di puro stile corsaiolo, che per parte loro riecheggiano i rigonfiamenti che partono dai gruppi ottici e proseguono sui parafanghi. Gli occhi sono ancora gli stessi, ma sono disponibili fregi a mo' di maschera di Zorro in opzione. Lo scudetto con la cavallina di Stoccarda manca all'appello, sostituito dal logo Maff, probabilmente per evitare noie legali o battibecchi con i custodi del marchio Porsche che avrebbero molto da ridire sulla trasformazione. Anche la scelta dei colori è esclusiva per i clienti Maff e segue processi di verniciatura accurati, in modo da regalare qualità e profondità cromatiche da vera fuoriserie.

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BRILLA TU CHE BRILLO IO Non mancano i led che nascosti dalla luce diurna brillano nottetempo, facendo capolino dalla mascherina e dagli specchi retrovisori. Cerchi a raggiera con canale esterno, minigonne e codolini, oltre agli immancabili vetri scuri da Rapper completano il vestito della festa. Tutti i particolari non sono un mix di terze parti ma sono stati disegnati "in Casa" dai ragazzi della Maff, per essere sicuri di non sbagliare e avere tutto… a tono. Le bocche da fuoco che sbucano dalla grembialatura posteriore lasciano intuire che anche sotto il cofano deve essere passato qualcuno.

DICA 700 A livello meccanico le informazioni sono evasive e non entrano nei dettagli, tocca fare un giro a Bucarest per approfondire. In ogni caso gli specialisti Maff promettono vari livelli di upgrade con turbine extralarge ed elettronica rivista fino ad arrivare alla punta massima di 700 cavalli su base Cayenne Turbo. Naturalmente senza intaccare l'affidabilità, almeno sulla carta. Il tutto viene accompagnato dal contorno, fatto di aggiustatine a molle, ammortizzatori e assetto e anche con una nuova logica di funzionamento delle sospensioni elettroniche. La Muron in totale si abbassa di 7 centimetri verso l'asfalto rispetto all'originale Porsche. E anche questo contribuisce a cambiare la percezione delle masse, sempre meno da Suv e più vicine ad un animale da asfalto.

INTERNO ALCOVA In ogni caso, per i meno focosi, il body kit estetico per esterni e interni si può accompagnare anche alla Cayenne… Diesel. Non manca proprio niente. Neppure all'interno dove, invece, secondo Maff, è importante regalare la massima libertà al cliente. Che può scegliere tra pelle, alcantara, fibra di carbonio e ogni tipo di sistema multimediale possibile armonizzato nella plancia con cura certosina, comprensivo di subwoofer mimetizzati nel bagagliaio. Perché farsi guardare e ospitare qualcuno a bordo di un mezzo esclusivo non serve a nulla se non si può completare il tutto con il giusto ambiente sonoro. Tunz Tunz.


Pubblicato da Luca Pezzoni, 26/05/2009
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