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Ford EcoSport


Avatar di Luca Cereda , il 12/01/14

10 anni fa - Arriva il piccolo suv secondo l'Ovale blu. Guarda il video

Arriva il piccolo suv secondo l'Ovale blu, ma solo a trazione anteriore. Sotto il cofano della ford EcoSport brilla il tre cilindri EcoBoost da 125 cv

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AVANTI IL PROSSIMO Piccolo è bello: lo dice il mercato. Nel giro di un anno le vendite di suv e crossover taglia small sono praticamente raddoppiate e la domanda, in prospettiva futura, è destinata solo a crescere. Sette nuove competitor delle varie Mokka, Trax, Peugeot 2008 e Renault Captur sono in arrivo entro la fine del 2016, tra le quali la Volkswagen Taigun e due proposte dal Sol Levante firmate Honda e Toyota. Il 2014, invece, dovrebbe essere l’anno della Fiat 500X, della Jeep Junior e del suvvino di Hyundai. Ma soprattutto sarà finalmente l’anno della Ford EcoSport, che dopo aver sfilato più volte ai Saloni europei ora si prepara al salto nelle concessionarie.

ZAINO IN SPALLA Prima di marzo non ne vedrete una, a meno che non siate uno dei 95 che – a scatola chiusa – l’hanno ordinata a settembre con la prevendita lanciata da Ford via Facebook (prime consegne a febbraio). Il look della Ford EcoSport, tuttavia, non è più un mistero da un pezzo. Più suv che crossover, e non solo per le linee massicce di una carrozzeria che sprizza robustezza da tutti i pori, a cominciare dal frontale; la EcoSport ha l’aria del piccolo fuoristrada anche per via di un’altezza da terra di 20 cm (nettamente superiore alle avversarie del segmento), angoli d’attacco e d’uscita generosi per la categoria (22,1° e 35°) e la ruota di scorta sul portellone (incernierato lateralmente) come uno zainetto portato in spalla, senza il quale la EcoSport ridurrebbe la sua lunghezza a 4 metri secchi, ed invece così tocca i 4,23 metri per 1,76 di larghezza.

SOLO 2WD Mai come in questo caso però l’apparenza inganna, perché, tralasciando le caratteristiche di cui sopra, da un punto di vista strettamente meccanico la Ford EcoSport di fuoristradistico non ha nulla. Della trazione integrale non se ne parla per almeno un paio d‘anni, quando verrà introdotto un upgrade del modello attuale. E non c’è nemmeno un dispositivo tipo il Grip Control della Peugeot 2008 a dare il contentino. Ma non va dimenticato che la EcoSport è pur sempre una world car, venduta anche in Sudamerica e in India (dove viene prodotta, a Chennai, la versione europea) e quindi carrozzata per calcare fondi più irregolari di quelli a cui siamo abituati noi.

UNO PER TUTTE In Italia arriva con un listino estremamente semplificato. Esiste un solo allestimento che, navigatore a parte, ha tutto quel che serve e anche di più: barre cromate, cerchi da 16”, clima automatico, accensione keyfree, sensori pioggia, luce e parcheggio, comandi al volante ed il Ford Sync con AppLink, per utilizzare le applicazioni degli smartphone e dei tablet a comando vocale. Così nella lista degli optional restano solo la vernice metallizzata (600 euro), i cerchi da 17’’ (250 euro) e gli interni in pelle (1000 euro). Il cambio automatico, invece, è riservato alla versione equipaggiata con il 1.5 benzina Duratec da 110 cv, disponibile anche abbinato al manuale a cinque marce.

MOTORI Proprio il 1.5 da 110 cv (6,3 l/100 km di consumo dichiarato) apre il listino della Ford EcoSport a 19.500 euro: sono in media circa 2000 euro in più delle dirette rivali (come prezzo d’accesso) ma con tutti i comfort più richiesti inclusi. Per il cambio automatico Powershift vanno aggiunti altri 750 euro (20.250), dopodiché si passa all’EcoBoost 1.0 da 125 cavalli (5,3 l/100 km dichiarati), prezzato a 20.250 euro. Come unica proposta a gasolio rimane il 1.5 dCi da 90 cv, che dichiara 4,6 l/100 km alla voce consumi e costa 21.000 euro.

DI VEDETTA Di fuoristradistico la Ford EcoSport non ha soltanto l’aspetto: anche la posizione di guida, molto alta, ha un che di offroad. La visibilità è dunque garantita in tutte le direzioni, soprattutto verso la strada che si spiana davanti al musetto bombato del mini-suv americano. Solo il montante ipertrofico dà un leggero fastidio nelle curve a sinistra, volendo cercare il proverbiale pelo nell’uovo.

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POLLICINA Chi ha guidato una Fiesta prima dell’ultimo restyling troverà, nell’abitacolo, un ambiente familiare. La consolle centrale e la strumentazione riprendono grossomodo lo stesso layout, salvo piccole differenze. Il limite? Sicuramente gli schermi troppo piccoli, sia quello del sistema di infotainment (3,5 pollici) sia quello della strumentazione di bordo, alla luce degli standard della concorrenza. E le plastiche, per lo più dure al tatto e dall’aria abbastanza economica; anche se è probabile che nella versione finale per il mercato italiano (quello che ho provato è in realtà un esemplare pre-serie) Ford infiocchetterà meglio il tutto con qualche finitura aggiuntiva.  

PORTELLONE RÉTRO Se non siete tipi schizzinosi, dunque, sulla EcoSport vi troverete a vostro agio, anche seduti in seconda fila, dove l’abitabilità è più che discreta. Quanto alla capacità di carico, non è certo principesca, ma questo è un limite di tutti gli small suv. Con i sedili posteriori in posizione standard il bagagliaio della EcoSport mette a disposizione 333 litri, e abbattendo il divanetto (che è frazionabile) si arriva a un volume di carico massimo di 1.238 litri. Il vero limite pratico, in realtà, sta nel portellone, appesantito dalla ruota di scorta e poco congegnale, per via della sua apertura in orizzontale, ai parcheggi sovraffollati.

AGILE Per il resto la Ford EcoSport ha caratteristiche perfettamente compatibili alla vita di città. Dimensioni compatte e un diametro di sterzo davvero contenuto (solo 10,6 metri) le consentono di cambiare rotta in un fazzoletto d’asfalto e di infilarsi in poche mosse in spazi angusti. E anche i motori sono all’altezza della dimensione urbana.

QUI DIESEL Non essendo possibile provare la versione automatica, ho cominciato dal 1.5 diesel, destinato a primeggiare negli ordini. Nelle mere prestazioni non è un fulmine di guerra ma ha sufficiente spinta ai bassi per assecondare le esigenze di chi è immerso quotidianamente nel traffico. In autostrada, invece, il Duratorq fa sentire forte e chiara la sua voce appena ci si avvicina alle velocità massime previste dal Codice. Un sottofondo a cui tutti i globetrotter si dovranno abituare, così come all'assenza di una sesta (che non farebbe male) al cambio in abbinato.

ECOBOOST Al contrario, il mille EcoBoost da 125 cv è sorprendentemente silenzioso e merita davvero di essere tenuto in considerazione come alternativa se il vostro chilometraggio annuo non è sopra la media, anche perché è sicuramente più brillante, vigoroso nell’allungo e pronto in ripresa. Con il piccolo tre cilindri, la Ford EcoSport diventa ancor più piacevole da guidare, per merito non solo del motore ma anche di un assetto molto equilibrato. Il suvvino americano affronta le curve veloci senza tradire rollio, nonostante il suo corpiciotto viaggi a un’altezza da terra considerevole per un’auto così corta. Con lo sterzo, tra l'altro, a fargli buon gioco, capace di dare risposte sempre pronte e di trasmettere consistenza a chi sta al volante.


Pubblicato da Luca Cereda, 12/01/2014
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