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Ferrari: a Fiorano con Dario Benuzzi


Avatar di Andrea  Rapelli , il 05/05/15

8 anni fa - Lo storico driver porta in pista F40, F50, Enzo e LaFerrari

Dario Benuzzi, storico collaudatore Ferrari, porta a spasso fra i cordoli di Fiorano Ferrari F40, F50, Enzo e LaFerrari

IL PIU' BEL LAVORO DEL MONDO E' uno degli uomini più fortunati sulla faccia della Terra. Soprattutto dal 1969, anno in cui Dario Benuzzi ha varcato per la prima volta i cancelli della Ferrari. Da allora, non c'è stato modello che arrivasse in produzione senza aver ricevuto il suo ok. Un'istituzione, dalle parti di Fiorano, dove il decano dei collaudatori del Cavallino è tornato per (ri)mettersi al volante di alcune glorie che ha contribuito a plasmare: Ferrari F40, F50, Enzo e la giovane LaFerrari.

VIDEO E NON SOLO L'occasione si è rivelata ottima per un bel video, in cui Dario si esprime in qualche curva al cardiopalma e le Rosse fanno sognare, ricordando cosa siamo capaci di fare noi italiani, quando vogliamo. Ma il cortometraggio torna buono anche per una breve digressione storica sui modelli che vedete rombare, condita con una ricca gallery.

FERRARI F40 (1987) Forse la Ferrari (staccato) per eccellenza, nata per celebrare i 40 anni di vita del Cavallino Rampante. E l'ultima che il Drake riuscì a vedere da vivo. La selvaggia carrozzeria, ricca di protuberanze e prese d'aria, gli inconfondibili cerchi a stella, i gruppi ottici tondi posteriori: la Ferrari F40 ha popolato i sogni di un'intera generazione di appassionati. Anche grazie alla sua fama di “creatrice di vedove”, dovuta all'esuberanza dei due turbo IHI raffreddati ad acqua che mandano 478 scorbutici cv sulle ruote posteriori senza troppi complimenti. Per 324 km/h e 0-100 in soli 4,1 secondi. Senza sapere cosa fosse l'elettronica. Che tempi!

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FERRARI F50 (1995) Nasce per salutare i 50 anni dell'azienda ma lo fa in modo meno urlato rispetto alla progenitrice, a partire dalla linea, più flessuosa, ma sempre disegnata da Pininfarina. Sottopelle c'è, però, una vera e propria magia: un telaio in fibra di carbonio (prodotto dalla Cytec Aerospace) sul quale è imbullonato, nella parte posteriore, il V12 aspirato capace di 520 cv a 8.000 giri. A corredo cambio manuale a 6 marce, trazione posteriore e nemmeno servosterzo o ABS sui quali fare affidamento. Il carbonio la fa da padrone anche nell'abitacolo che può diventare, a scelta, quello di una coupé o di una spider: basta rimuovere il tettuccio. Magari non per raggiungere i 325 km/h di cui la F50 è capace.

FERRARI ENZO (2002) La storia delle supercar Ferrari continua con la Enzo, che porta all'ennesima potenza la parentela con la Formula 1. La carrozzeria, sviluppata in galleria del vento e piegata ai principi cardine dell'aerodinamica, non ha comunque scoraggiato Pinifarina, che ha estratto l'ennesimo (piuttosto elegante) coniglio dal cappello. Ben più interessanti, in questo caso, il telaio a sandwich in alluminio e fibra di carbonio, i freni carboceramici Brembo, l'inedito V12 di 6 litri da 660 cv a 7.800 giri, il cambio di tipo F1 – 120 millisecondi per cambiare rapporto – gli oltre 350 km/h di punta. Per una supercar in grado di assottigliare, ancor di più, la distanza con le monoposto.

FERRARI LAFERRARI (2013) Forse non verrà ricordata per la fantasia nel nome ma per la tecnologia sì: è proprio lei, infatti, la prima Ferrari ad adottare la tecnologia ibrida. Per cercare, naturalmente, la massima prestazione: se il V12 a benzina di derivazione Enzo eroga comunque i suoi bei 800 cv a 9.000 giri, il motore elettrico alimentato da batterie pesanti solo 60 kg ne aggiunge altri 163, per un totale di ben 963 cv. Ciò significa uno 0-100 sotto i 3 secondi, 0-300 (sì, avete letto bene) in 15 secondi. Finita? Macché: aerodinamica attiva, freni carboceramici, materiali ripresi pari pari dalla Formula 1. Per 499 esemplari, già tutti venduti.


Pubblicato da Andrea Rapelli, 05/05/2015
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