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Chevrolet Malibu 2012


Avatar di Andrea  Rapelli , il 18/09/12

11 anni fa - Una berlina globale per oltre 100 mercati mondiali.

Prodotta per le nostre latitudini in Corea del Sud, la Chevrolet Malibu 2012 si propone come world car. Tirando sul prezzo ma senza trascurare comfort e dotazione di serie.

MONDO GLOBALE Chi l'ha detto che una global car dev'essere per forza piccola, spartana e scomoda? In fin dei conti, la semplificazione e il risparmio nei processi produttivi si possono ottenere anche su segmenti più alti, apparentemente inadatti. Ed è proprio quello che hanno pensato gli uomini del Cravattino, tirando fuori dal cappello la Chevrolet Malibu 2012. Ottava generazione di una berlinona storica, con identiche fattezze estetiche anche in altri 93 mercati, fra i quali Australia, Cina e Corea.

MATITE COSMOPOLITE Effettivamente, la carta d'identità della Chevrolet Malibu 2012 tradisce origini esotiche, a cominciare dal look: il frontale tipicamente Chevy fa il paio con un posteriore massiccio e piuttosto pesante, alleggerito da gruppi ottici simili a quelli della Camaro. Il risultato, che è il prodotto del lavoro di ben 7 Design Center GM sparsi per il mondo, offre il suo lato migliore con i toni scuri. In ogni caso, una certa personalità traspare. Il che, considerate misure decisamente extralarge (4,86x1,85x1,46 m) e ben 545 litri di bagagliaio, non è affatto scontato.

MATRIMONI MISTI In ossequio al risparmio globale gli organi vitali della Chevrolet Malibu 2012 sono composti da pezzi presi qua e là sugli scaffali General Motors. Il motore, che arriva da Kaiserslautern, e il telaio sono entrambi mutuati dalla Opel Insignia. Con specifiche – ci tengono a precisarlo, in casa Chevrolet – tarate su misura, ovviamente in ottica europea. E diverse da quelle delle Malibu commercializzate nelle altre parti del globo. Anche se il tutto viene assemblato in Corea del Sud, per la precisione nell'impianto GM di Bupyeong.

GASOLIO D'ASSALTO In Chevrolet han fatto due conti: viste e considerate le dimensioni della Malibu, ci voleva un turbodiesel medio, che non facesse spendere una follia in tasse e consumi e fosse appetibile agli occhi delle flotte aziendali. I benzina? Meglio lasciar perdere. Così, in Italia, questa berlinona viene commercializzata esclusivamente con un 2 litri a gasolio in regola con la normativa Euro 5, capace di 160 cv e 350 Nm a 1.750 giri. Per prestazioni più che dignitose (9,8 secondi nello 0-100, 212 km/h di punta) e consumi adatti a chi macina un sacco di km al giorno, con una media mista dichiarata di 23,8 km con un litro.

PUNTI DI FORZA Il bello, tuttavia, arriverà al momento di staccare l'assegno dal concessionario. Perché la Chevrolet Malibu 2012 LTZ (unico allestimento disponibile) vien via ad un prezzo da saldi di fine stagione, pari a 31.000 euro. Senza dimenticare, inoltre, una dotazione di serie super completa, che comprende perfino navigatore, interni in pelle, clima automatico bi-zona, sensori parcheggio posteriori, fari xeno, keyless system... Infine, aggiungendo 1.300 euro, potrete contare pure sul cambio automatico, un 6 marce a convertitore di coppia. Che, però, fa percorrere qualche km in meno (16,6 km/litro nel misto) emettendo anche più CO2 (160 contro 134 g/km) rispetto al 6 marce manuale tradizionale.

SICUREZZA GLOBALIZZATA Se la dotazione di comfort e stile soddisfa, la sicurezza non pare da meno: sulla Chevrolet Malibu 2012 troverete 6 airbag, controllo di stabilità e trazione, assistenza per le partenze in salita. Il tutto rigorosamente di serie. Ancora: nel 2011, la Malibu è stata lanciata contro le barriere dell'Euro NCAP, guadagnandosi le ambite 5 stelle.

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PONTE DI COMANDO Saranno le dimensioni, sarà la conformazione del posto guida o i sedili, fatto sta che la Chevrolet Malibu 2012 fa sentire subito a proprio agio. Sensazione che continua non appena si mette mano al piantone per ritagliarsi la propria posizione preferita: tra regolazioni elettriche del sedile (di serie) e volante che scorre molto, soprattutto in profondità, sarà difficile non accontentarsi. Semmai, se di una cosa ci si può lamentare è della visibilità posteriore, perché dal lunotto piccolo si percepisce proprio poco. Per fortuna, ad aiutarvi in parcheggio ci sono i sensori.

MORBIDE RUDEZZE Al di là dell'estetica, comunque simile a quella della Opel Insignia, la plancia della Chevrolet Malibu 2012 tradisce la vocazione da world car: accanto a soluzioni indovinate, come lo schermo del navigatore che nasconde un vano portaoggetti, si notano particolari un po' sottotono in plastica rigida. Ciononostante, in marcia non si avvertono scricchiolii e l'insieme appare ben fissato.

CAMBIO AGE' Il 2 litri turbodiesel dà il buongiorno con tono un po' sgarbato e mostra, fin da subito, una certa ruvidità nell'erogazione. E sì che il cambio automatico ce la mette tutta per essere dolce, almeno quando si va piano. Perché se vi dovesse pungere vaghezza di gestire il tutto manualmente, farete bene a scordarvi i paddle sul volante: sulla Chevrolet Malibu 2012 ci sono due laconici bottoncini + e – in cima alla leva, che vanno premuti per scendere o salire di rapporto. Una soluzione lontana anni luce (oltre che scomoda) rispetto ai sistemi di oggi. Senza dimenticare che non potete neppure contare sulla modalità Sport, per avere la marcia giusta all'uscita dei tornanti presi a passo di fanfara.

PACIOSA BRILLANTEZZA Ecco perché, tra curve e saliscendi, non bisogna dimenticarsi che la Chevrolet Malibu 2012 nasce per coprire distanze siderali fra le tre corsie più che per affrontare un tratto di misto con il coltello tra i denti. Telaio e assetto sarebbero pure della partita, peccato che lo sterzo, pur forte di una prontezza sopra la media, restituisca un feeling da videogame e il cambio mostri una cronica lentezza nell'intuire i pensieri di chi guida. Le prestazioni? Più che accettabili, per il tipo di auto.

AMA VIAGGIARE Sì, l'habitat naturale della Chevrolet Malibu rimane l'autostrada: qui il grande lavoro svolto sull'aerodinamica (Cx 0,32) si sente, nel senso che il disagio acustico rimane decisamente sotto i livelli d'allarme. E le sospensioni, pur non essendo soffici, restituiscono al fondoschiena degli occupanti impatti piuttosto ovattati, anche acusticamente. In abitacolo entra qualche nota accentuata del motore, ma solo quando si preme a fondo il pedale del gas.


Pubblicato da Andrea Rapelli, 18/09/2012
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