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Prova su strada

VW Golf Variant: una station, tre anime


Avatar di Andrea  Rapelli , il 24/04/15

8 anni fa - La famiglia Variant si allarga con Alltrack, GTD e R

Tre le nuove intepretazioni della Golf Variant, piuttosto diverse fra loro: Alltrack, stilosa tuttoterreno, GTD, passista con brio e R, per affrontare anche la pista

QUALCOSA E' CAMBIATO Fino a pochi anni fa, almeno in Italia, la Golf Variant non era in cima alla lista dei desideri degli automobilisti. Poi, con la settima generazione, qualcosa è cambiato. Tanto è che adesso pure a Wolfsburg dimostrano di crederci davvero, allargando la famiglia Variant con tre intepretazioni piuttosto diverse fra loro: Alltrack, stilosa tuttoterreno, GTD, passista con brio e R, per affrontare anche la pista.

SI SPORCA CON STILE Evidente, dalle parole e dalle intenzioni degli uomini Volkswagen, che la punta di diamante del trio, nelle vendite, sarà la Golf Variant Alltrack. Che non fa molto per nascondere i 20 mm di altezza in più sugli (eleganti) cerchi Valley da 17” e tutta una serie di dettagli stilistici, come i passaruota maggiorati di colore nero, i paraurti ridisegnati ed eleganti protezioni in simil-alluminio sotto i fascioni. L'insieme sembra confezionato su misura per non sfigurare all'aperitivo serale ma, al contempo, non risulta stucchevole.

SPORT DIVERSI Golf Variant GTD e R, invece, seguono filosofie estetiche del tutto diverse: se la prima punta su un aspetto piuttosto austero, condito da qualche blando richiamo sportivo – su tutti, il doppio scarico e i cerchi da 18” – la R si concede pochi eccessi aggiuntivi, come i quattro minacciosi scarichi che fuoriescono dal paraurti posteriore e qualche R sparsa qua e là. Con nessuna delle due rischierete di passare come i “tamarri” di turno, se è questo che volete sapere.

TIPA TOSTA La Volkswagen Golf Variant Alltrack porta in dote il solito sistema di trazione integrale di tipo Haldex, giunto alla quinta generazione, che può trasferire (in casi di estrema necessità) fino al 100% della trazione sull'asse posteriore. Il bloccaggio trasversale invece avviene, su entrambi gli assi, tramite il differenziale elettronico XDS, che agisce sui freni della ruota giusta: tutto ciò viene buono sia nei twist più duri in fuoristrada sia nella guida veloce su asfalto, dove i chip pinzano le ruote esterne per ridurre al lumicino il sottosterzo.

PER UN PO' DI GHIAIA Non è finita perché la Alltrack, oltre ai 20 mm aggiuntivi in altezza, può contare anche sul programma Offroad: premendo il relativo tasto si attiva l'Hill Descent Control, programmabile su un discreto spettro di velocità e una diversa legge di risposta del pedale del gas. Viene modificata perfino la taratura dell'ABS, studiata in modo da far formare, davanti alle ruote, cumuli di ghiaia o terra che favoriscano il rallentamento in discesa. A spingere la Alltrack due cuori, tutti TDI: 1.6 110 cv e 2.0, da 150 o 184 cv. Per consumi piuttosto calmierati, compresi tra i 4,8 l/100 km dell'1.6 e i 5 del 2 litri più prestante.

QUOTA 300 Anche le Golf Variant GTD ed R si fregiano del sistema XDS ma solo la seconda monta la trazione integrale 4Motion e il DSG a 6 rapporti di serie: d'altronde, il 2 litri TSI che la spinge eroga ben 300 cv e 380 Nm... Risultato? 0-100 archiviato in 5,1 secondi – grazie, Launch Control – e 250 km/h (autolimitati) di punta. Più civile la turbodiesel, che si accontenta di 184 cv e consumi (dichiarati) quasi da citycar, con 4,4 l/100 km (4,8 con il cambio DSG).

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QUI PREZZI ALLTRACK La Volkswagen Golf Variant Alltrack parte da una base indicativa di 29.400 euro (1.6 TDI) per arrivare fino ai 34.400 della 2.0 TDI più potente con DSG di serie, passando per i 31.400 della 2.0 TDI da 150 cv. Di serie c'è molto, incluso clima automatico, cruise control, fendinebbia, radio Composition Media con touchscreen da 6,5”, presa usb e 8 altoparlanti, sistema di frenata anticollisione, sensore pioggia e crepuscolare.

QUI PREZZI GTD E R La Variant GTD fissa invece l'asticella del prezzo (ancora indicativo) a quota 34.200 euro, che diventano poco più di 36.000 se si sceglie il cambio DSG. Fatta eccezione per i cerchi da 18” e qualche altro dettaglio specifico, la dotazione di serie ricalca quella della Alltrack. Discorso ben diverso per la Golf Variant R, che in Italia arriverà solo su precisa ordinazione e, praticamente, fatta su misura secondo le specifiche fornite dal cliente. Il prezzo? Le bocche sono ancora cucite ma, considerando che la R a cinque aperture costa 44.550 euro, la Variant potrebbe posizionarsi a circa 46-47.000 euro.

TRATTI (TROPPO) COMUNI Che ci si accomodi sui contenitivi sedili della R, in quelli più eleganti della Alltrack o sul caro vecchio Tartan della GTD, il colpo d'occhio al posto guida è piuttosto simile. Certo cambia qualche modanatura, il volante, il colore del quadro strumenti. Troppo poco, però per giustificare vocazioni diverse, quasi agli antipodi: valeva la pena osare di più, specie sulla R. Ciò detto, ci si può consolare con la finitura e i materiali, tradizionalmente ottimi. Come la capacità di carico, con un vano da 605/1620 litri.

ALLTRACK Il primo contatto è con la Alltrack, che dissimula piuttosto bene l'assetto rialzato. Sostanzialmente, se si esclude un pizzico di rollio in più quando si guida con il coltello tra i denti, questa Golf tuttoterreno sembra una Variant qualsiasi. Veloce – specie con il 2 litri da 184 cv, l'unico disponibile in prova – comoda, grazie all'assetto variabile (optional) e pure silenziosa. Divertente magari no, ma tant'è. Il fuoristrada? Si può fare: il mini-tracciato organizzato dagli uomini VW, con un paio di salite/discese impervie e un timido twist lo ha dimostrato. Ma siamo seri: alzi la mano chi rischierebbe di rovinare carrozzeria e cerchi in passaggi da Camel Trophy. Per raggiungere la spiaggia giusta, ce n'è d'avanzo.

GTD Niente mezze misure, la Variant GTD va un gran bene. Il 2 litri TDI da 184 cv spinge forte, con lo sterzo si possono disegnare traiettorie piuttosto precise e, se ti vien voglia di goderti qualche curva, lei ti asseconda senza troppe menate. Magari è un po' precisina ma non ti fa pesare, tra l'altro, la manciata di kg aggiuntivi rispetto alla cinque porte. Il cacio sui maccheroni? DSG e assetto regolabile, si capisce. Della partita ci sono anche un consumo contenuto e un bel comfort nei lunghi viaggi. Per agenti di commercio brillanti.

R, PER FINIRE Un nonsense, verrebbe da pensare. Perché la Golf Variant R è tutt'altro che sensata: 300 cv, trazione integrale, 250 km/h. Vestiti da station. Ma dove ci vai? Semplice, in pista: i tedeschi ci hanno portato all'Ascari Resort, parco giochi per adulti costruito da un miliardario olandese. Lì, tra i cordoli, la R corre veloce, suona anche piuttosto bene dagli scarichi, non soffre nemmeno tanto di sottosterzo, tiene. Alla fine, ti ritrovi ad andare come un missile (il che accade facilmente anche su strada, fra l'altro) con apparente semplicità. L'impressione, però, è che i circa 1.500 kg in ordine di marcia si facciano sentire, soprattutto su freni e pneumatici. E poi, siam sempre lì: puoi mettere in Race (l'ESC si fa più permissivo) o puoi togliere qualsiasi briglia elettronica ma lei, la R, è sempre un po' avara di emozioni. Peccato!


Pubblicato da Andrea Rapelli, 24/04/2015
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