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Renault New Clio RS


Avatar Redazionale , il 11/05/09

14 anni fa - La francesina tuttopepe Clio RS si rinnova e si sdoppia in due versioni, una pensata per l'uso quotidiano, l'altra con un animo corsaiolo.

La francesina tuttopepe Clio RS si rinnova e si sdoppia in due versioni, una pensata per l'uso quotidiano, l'altra con un animo corsaiolo. A fare da denominatore comune c'è un motore due litri aspirato da 203 cv.

DI NUOVO LI' Come in certi thriller, anche la Renault torna sul luogo del delitto. Dopo aver lanciato a giugno del 2006 sull'Autodromo di Braga la Clio III Renault Sport (o RS per gli amici) la Casa francese sfrutta di nuovo la pista portoghese per presentare la nuova versione tuttopepe realizzata sulla base della New Clio. L'intento è scontato: permettere di toccare con mano i progressi fatti dalla nuova edizione sul fronte meccanico e soprattutto telaistico.

RICETTA COLLAUDATA Le linee guida che ispirano l'ultima renault Clio RS non cambiano molto rispetto al passato. Partendo stavolta dalla base della New Clio, i tecnici della Renault Sport hanno usato una ricetta collaudata, intervenendo tanto sull'aspetto esteriore, quanto sui dettagli più nascosi. Il nuovo maquillage è di quelli vistosetti, anche se non proprio sguaiato. Le forme sobrie del modello tutto casa e lavoro sono incattivite da lamierati più muscolosi e da dettagli di gusto corsaiolo.

SI DA' LE ARIE La macchina sembra prima di tutto meglio piantata per terra, grazie all'allargamento dei parafanghi di 30,5 mm e delle carreggiate: quella anteriore cresce di 48 mm e quella posteriore di ben 50. Dietro le ruote anteriori spiccano sfoghi per l'aria calda, utili a placare i bollenti spiriti del motore e a "pulire" i flussi d'aria lungo le fiancate, ben sottolineate da minigonne carnose. La grande attenzione posta all'aerodinamica è resa evidente anche dalla forma elaborata dello spoiler che solca il frontale e del diffusore posteriore, che crea una depressione sotto il fondo della macchina e garantisce un carico verticale sul retrotreno di 40 kg già a 130 km/h. Restando nella parte bassa, è impossibile non notare i due terminali di scarico sporgenti e le pinze freno anteriori rosse a quattro pistoncini griffate Brembo, che fanno capolino da dietro cerchi da 17 pollici gommati 215/45.

GIALLO D'AUTORE Anche l'abitacolo ha molti tocchi sportivi. Il piatto forte è rappresentato in questo caso dai sedili avvolgenti, che possono a pagamento essere rimpiazzati da altri ancor più racing firmati Recaro. La pedaliera è in alluminio e il volante ha la corona paffuta, con la parte per l'impugnatura sagomata e rivestita in pelle traforata. Alle sue spalle, il contagiri si fa notare per il fondo della scala nel colore sociale, giallo, e per i numeri che diventano più grandi all'avvicinarsi della zona rossa, posta a quota 7.500 giri. L'intervento del limitatore è annunciato dall'accensione di una spia e dal suono di un cicalino.

SECONDA SPREMITURA Per permettere al motore acuti così squillanti, gli ingegneri francesi si sono rimboccati ancora una volta le maniche. Se confrontato con il gemello montato dalla precedente RS, questo due litri aspirato guadagna un maggior tiro ai bassi e una manciata di cavalli. Il tutto grazie a una nuova testata, al variatore di fase continuo dell'albero di aspirazione e alla nuova mappatura della centralina. In moneta sonante si parla di un incremento del 20% del tiro sotto i 3.000 giri, che è reso più evidente anche dalla scelta di accorciare le prime tre marce.

CHE NUMERI! La coppia massima è di 215 Nm a 5.400 giri, mentre il picco di potenza è di 203 cv a 7.100 giri. Su strada ciò si traduce in un crono di 6,9 secondi nello 0-100 (stesso tempo della RS del 2006) e di 27,3 secondi nel chilometro da fermo. La velocità massima è ora di 225 km/h (prima era di 215), mentre la percorrenza media si attesta a 12,2 km/litro. Il dato è molto buono in senso assoluto e diventa addirittura eccellente se si pensa che la "vecchia" RS faceva circa un chilometro in meno al litro.

DOPPIA PERSONALITA' Questo motore, abbinato a un cambio manuale a sei marce fa da denominatore comune a due versioni, che si presentano profondamente diverse tra loro e si muovono in direzione opposta partendo dalla base del modello precedente. La variante più "borghese" mantiene semplicemente il nome RS e adotta un telaio chiamato Sport con ammortizzatori idraulici a doppio effetto, la cui taratura è ammorbidita del 15% rispetto al modello uscente. La barra antirollio è da 21 mm e il retrotreno ha una struttura più rigida del 30% rispetto a quella delle New Clio tranquille.

A DIETA L'alternativa è la Renault Clio RS Light con telaio chiamato Cup. In questo caso gli ammortizzatori sono invece più rigidi del 15% se paragonati a quelli della RS "vecchia maniera". Le molle anteriori e posteriori sono invece più dure del 27 e del 30% rispetto al telaio Sport e l'assetto è ribassato di 7 mm. Ma non è tutto: l'avantreno in generale ha una rigidità alla flessione che aumenta del 10%, la sterzata si fa più diretta e il peso scende di ben 36 kg, da 1.240 a 1.204 kg.

LO STRETTO INDISPENSABILE Per ottenere questo risultato, la RS Light adotta un equipaggiamento più scarno, con un prezzo di listino di 21.500 euro. Della sua dotazione di serie fanno parte giusto accessori che servono alla guida e non al comfort, come l'Esp (disattivabile e con settaggio specifico, più permissivo) e i sedili sportivi. La Clio RS costa invece 2.000 euro in più, giustificati però dalla presenza del climatizzatore, dei fendinebbia, della radio, del cruise control e degli airbag a tendina che si sommano a quelli frontali e laterali offerti pure sulla Light.

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PASSI AVANTI Sulla pista portoghese di Braga gli uomini della Renault Sport hanno portato solo la versione Clio RS Light, quella cioè dedicata proprio ai virtuosi del cordolo e a chi cerca una buona base per cimentarsi nelle competizioni. E, tanto vale dirlo subito, i passi avanti fatti sul fronte della guidabilità con il nuovo telaio Cup sono tangibili. Lo si sente guidando, a orecchio e lo si vede anche cronometro alla mano.

RACING STYLE A bordo della Light il clima che si respira è pistaiolo e un po' spartano. Per limare peso, i tecnici della Casa hanno scelto di adottare anche un rivestimento della plancia in plastica e non schiumato come sulle altre Clio. La qualità percepita va un po' a farsi benedire ma chi compra questa macchina a certe finezze dà di sicuro poco peso e chiude volentieri un occhio. Quello ancora aperto, magari, preferisce invece rifarselo con i sedili Recaro (1.600 euro), realizzati con un guscio rigido di poliammide rinforzata con fibra di vetro, dotati di poggiatesta integrato e montati da tutti gli esemplari presenti a Braga.

L'EREDITA' Perfettamente conformati, questi sedili fasciano bene il busto e le gambe ma hanno il piccolo difetto di non scendere in basso come gli amanti della guida sportiva preferirebbero. Questo è un peccato veniale ereditato dalla versione precedente, assieme al volante con la corona ancora un pelo troppo inclinata in avanti. Le due cose vanno almeno nella stessa direzione e alla fine la posizione che si assume è, sì, un po' troppo turistica ma se no altro corretta.

UN BISTURI Mettendosi in movimento, la prima cosa che impressiona è l'efficacia dello sterzo, che si dimostra chirurgico. Basta ruotare il volante per ottenere risposte fulminee e senza sbavature. La "specialità della Casa" della RS sono senza alcun dubbio gli inserimenti in curva, che non sono sporcati da inerzie o incertezze. Anche quando si inizia a tirare un po' e si frena sotto alle curve la pulizia di guida non è compromessa. Nelle staccate più brusche la macchina si acquatta sulle ruote anteriori ma la coda non arriva mai a scomporsi o ad alleggerirsi troppo e non fa perdere tempo precisione in ingresso.

GIOCO DI PIEDE Una volta in curva (ovviamente con i controlli elettronici disinseriti) la Renault Clio RS Light si dimostra molto docile e pronta a rispondere ai comandi. Il nuovo assetto più rigido rende questa Clio ancor più neutra. La linea impostata viene percorsa in modo rapido e con una gran tenuta. Per allargare o chiudere la traiettoria, oltre a lavorare con lo sterzo, si può giocare con l'acceleratore, dando più o meno gas. Tutte le reazioni sono omogenee, decise ma prevedibili. Ciò vale anche nei bruschi cambi di direzioni affrontati con il piglio dello slalomista. In ogni frangente lo sterzo è molto diretto e solo quando la si combina grossa ci si ritrova a dover muovere le mani lungo la corona.

PER CHI SUONA IL CICALINO Il motore, dal conto suo, si dimostra all'altezza della situazione. Il lavoro fatto sull'erogazione e sui rapporti fa sì che in uscita di curva la spinta sia un po' più vigorosa. Ciò non toglie però che il meglio continui a venir fuori dai 5.000 giri in su, con la lancetta del contagiri che schizza verso la zona rossa e fa suonare il cicalino che suggerisce di passare alla marcia più lunga quando la spinta sembra ancora lungi dall'essere esaurita. Il tutto, con un sound gasante e con un regime che cala di poco anche dopo le cambiate.

I TEMPI SCENDONO Con un motore e un assetto così chiunque può adottare lo stile preferito senza che l'efficacia ne risenta. Si può guidare con marce basse e con il motore "impiccato" oppure si può mettere dentro una marcia più lunga e guidare tondi, con meno stress per pilota e meccanica: la macchina non appare mai in crisi. Per chiudere, c'è un dato empirico che può dare un'idea dei progressi fatti dalla nuova Renault Clio RS Light e conferma le sensazioni avute al volante. A parità di pista e con condizioni meteo simili, il tempo sul giro scende di circa due secondi rispetto alla "vecchia" Clio RS. Un po' farà anche la maggior confidenza con il tracciato ma il resto del merito è del nuovo pacchetto telaio-motore.


Pubblicato da Paolo Sardi, 11/05/2009
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