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Prova

Volvo S80 2006


Avatar di Mario Cornicchia , il 08/05/06

17 anni fa - Lascia il divano per la palestra

Anche le svedesi, nel loro piccolo, si innervosiscono. La paciosa berlinona di Göteborg lascia il divano per la palestra, definisce il muscolo e ne ostenta il tono. Ma non tradisce lo stile scandinavo.

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COM'E' Quando è stata presentata nel 1998, la prima S80 sembrava uscita da una scatola di montaggio di Ikea: fiancate a balze e diritte come quelle del divano Exyrjuga, faccia da patatona e luci di coda grandi come televisori. Un po' troppo Ikea per l'ammiraglia di casa Volvo. Ora, dopo aver ampiamente digerito le linee introdotte da S80 su tutta la gamma e aver subito l'estro creativo e spesso pernicioso di designer automobilistici di tutto il mondo, la S80 è da ammirare per la purezza delle sue linee e per il suo design ormai classico. Ma è tempo di cambiare...

PROVA DI FORZA C'è sempre più aggressività a 'sto mondo e anche le tranquille svedesi hanno ceduto. Si fa a chi digrigna di più i denti e anche la faccia da tranquillo parroco di campagna della S80 si acciglia. Il frontale è la parte più riuscita, con un bel taglio dei fari, allungati all'indietro come moda comanda e ben inscatolati da una spessa cornice interna. Il nasone lanciato proprio dalla S80 e trasferito geneticamente a tutta la famiglia Volvo rimane ma il profilo è più greco che svedese, con una bella gobba sul cofano che dà importanza e carattere a tutto l'insieme, oltre a rendere più sicuro l'atterraggio di eventuali, malcapitati pedoni.

LA MINI VA SEMPRE L'invenzione di Mary Quant della Swinging London degli anni 60 non ha avuto cedimenti nei gradimenti femminili, e nemmeno in quelli automobilistici. La S80 indossa un bel paio di minigonne importanti, dal disegno elaborato, ma ben lontano dall'effetto cubista da Dancing Rimini. Oltre alla funzione aerodinamica spezzano le fiancate rendendole più basse e filanti. Sì, perché la nuova S80 è più alta di 34mm e più larga di 27mm della prima serie. Ma la lunghezza non cambia: 485 centimetri, anche se sembra più corta di mezzo metro rispetto alla prima.

ESSE SDRUCCIOLA Il motivo a balza della fiancata rimane e, come per tutte le Volvo di ultima generazione, disegna il profilo della coda, con la classica forma a S imposta alle luci. Sulla S80 le luci di posizione seguono tutta la parte esterna delle luci, sottolineando la S con un piacevole effetto. Il paraurti posteriore ha proporzioni da spazzaneve, ma è ben sagomato, intagliato, sbalzato, profilato e, anche se in altezza è il doppio delle luci, l'effetto è piacevole. I soliti svedesi pragmatici di Volvo, però, non avrebbero sbagliato a dotare di doppio scarico tutti i motori, almeno per l'estetica.

CIAK SI GIRA Un consiglio: non valutate lo stile della nuova S80 dalle foto o dai filmati: la nuova Volvona non è né fotogenica né telegenica. Dal vivo, magari nel traffico, è tutta un'altra cosa, con una bella presenza su strada. Elegante come si conviene a una Volvo, ma con quel q.b., quel quanto basta di grinta che non guasta per nulla.

TUTTA D'UN PEZZO Originale la plancia tutta d'un pezzo, attraversata da un profilo in alluminio dal disegno un po' Mondrian o da un profilo in legno, con un pezzo unico per la parte verticale che va dai piedi fino al cappello superiore orizzontale. Gli strumenti sono semplici, con due parti circolari che al loro interno racchiudono due bei visori tondi digitali, tutto a colpo d'occhio.

PLANCIA PIATTA Alla prova costume la S80 si presenta in perfetta forma, con la consolle centrale ultrasottile e piatta come il ventre di Kate Moss prestata dalle S40 e V50. Non mancano ai lati i quattro pulsantoni per governare lo stereo e la temperatura del climatizzatore bi-zona, mentre al centro la plancia abbandona lo stile da telecomando Bang&Olufsen per una dotazione di pulsanti più corposa e di dimensioni più generose. Per i comandi della climatizzazione non manca l'omino-a-pulsanti con cui si può scegliere manualmente la direzione del flusso climatizzato.

ALLUMINIO? Nella parte alta della consolle, una mascherina in alluminio lucidato o di un materiale che ne riproduce perfettamente l'effetto, incornicia il visore che informa sulle scelte musicali e sulla temperatura impostata. Consente anche di accedere a tutti i menu di setup per la gestione di luci, chiusure, allarmi, sedili e, tra l'altro, la possibilità di attivare il lunotto termico automaticamente sotto i 9 gradi. 

DAGLI ALL'INTRUSO Qualcuno vi tende una imboscata all'interno della vostra S80? Il PCC, il Personal Car Communicator, ve lo dice: premendo il tasto "i" sul telecomando-chiave della S80, si illumina la spia corrispondente al messaggio che la vostra fida svedesona vuole comunicare, se è chiusa, se è aperta o se il rilevatore di battiti cardiaci si è accorto di una presenza indesiderata, anche se siete distanti dall'auto. Costa 800 euro ed è abbinato alla funzione Keyless: la chiave si tiene in tasca e non si usa mai. È uno dei giochini elettronici della S80, come i fari bi-xeno che seguono le curve e si lavano da soli (300 euro) uno alla volta per non perdere visibilità tutta in un botto, il BLIS, l'IDIS, l'ACC... ma questi ve li spiego dopo.

MOTORI Il telaio tutto nuovo contiene motori già collaudati, nuove e vecchie conoscenze. A benzina, si può scegliere tra il cinque cilindri 2.5T da 200cv e il V8 4.4 da 315cv. A gasolio la scelta può cadere tra due D5, da 163 e da 185 cavalli.

POCA SPESA Com'è ormai tradizione di Volvo, i prezzi seguono la regola canonica del poca-spesa-tanta-resa. Il prezzo base per la S80 2.5T Kinetic è di 36.500 euro, completa di airbag frontali, laterali e a tendina, DSTC, inserti in alluminio, audio con Cd e ingresso Aux per iPod e simili, climatizzatore automatico bi-zona, cruise control, specchi esterni regolabili e riscaldabili elettricamente, cerchi in lega da 16 pollici. Per una onestissima e più che sufficiente D5 163cv si spendono 37.250 euro e per chi ha il piede destro più nervoso la D5 185cv costa 1.700 euro in più.

SUMMUM MOMENTUM Per passare alla più ricca Momentum si spendono 2.050 euro ma si ottengono in cambio qualche cromatura all'interno, il Park Assist posteriore, sedili in pelle/vinile, sedili anteriori riscaldabili, sensore pioggia, specchio antiabbagliamento, specchi esterni con luci di cortesia, ripiegabili elettricamente e con atrattamento WRG antipioggia. Per gli incontentabili, la Summum costa 2.150 euro ma i cerchi diventano da 17", i fari bi-xeno, gli inserti interni in legno e il sedile di guida si regola elettricamente. Per ch non trova mai la strada, il navigatore costa 2500 euro.

COME VA La S80 con la seconda serie fa un salto di categoria. Se la prima serie stava a metà, per esempio tra una Bmw Serie 5 e una Bmw Serie 7, la nuova S80 si sovrappone quasi perfettamente alla Serie 5, che con l'ultima release ha guadagnato centimetri nel girovita. Una scelta di campo: meglio fare una berlinona che un'ammiraglia che poi ce la comprano soltanto i reali di Svezia, devono essersi detti i membri del board di Goteborg... sempre così maledettamente pragmatici questi svedesi. La scelta, comunque è assennata e condivisibile. E, per giunta, la S80 sembra più piccola della prima serie, quasi a sovrapporsi alla S60, di cui riprende lo stile un po' coupé della coda, patrimonio di tutte le berline Volvo di ultima generazione. Ma lo spazio all'interno rimane quello della S80, cioè da Serie 7, con un bagagliaio dall'accesso mediamente facile e dallo spazio ampio e ben sfruttabile: 480 litri che possono diventare 1125 abbattendo le spalliere dei sedili posteriori.

NUMERO UNO Anche i sedili non hanno nulla a che vedere con la categoria di riferimento della nuova Serie 80 e sono migliori rispetto a quelli di cui sono dotate tante super ammiraglie di categoria superiore. I mitici, amati e terapeutici sediloni delle Volvo big size ci sono anche sulla nuova S80, più comodi che alcuni divani casalinghi. Grandi per contenere giganti, ciccioni e mingherlini con comodità senza pari e con una combinazione di regolazioni di sedile e volante dall'escursione irraggiungibile, per trovare una posizione di guida perfetta. Anche sulla S80, se si sale con il mal di schiena, il disturbo passa dopo qualche centinaio di chilometri. E per la nuova S80 si aggiunge alla possibilità di riscaldarli anche la ventilazione, regolabile su tre stadi, per evitare sudate e conseguenti colpi della strega. Che poi vi tocca fare altri chilometri per farvelo passare...

PLASTICISMO Ben fatta, certo, ma qualche plastica di indubbia qualità sembra soddisfare soltanto in parte i sensi, specie la vista, forse per adeguarsi allo standard di alcune concorrenti blasonate. Di gran pregio l'alluminio o fintalluminio utilizzato per le finiture della plancia, che pare trattato nella lucidatura o nel disegno da un artigiano di riprovata esperienza. Bene invece per tutti i comandi che non disturbano affatto le sensazioni tattili a ogni operazione.

BEAUTY FARM Una vecchia pubblicità della S80 la proponeva come luogo di benessere e mai slogan fu così azzeccato e veritiero. Ma potrebbe essere proposto anche per la nuova S80, oltre che per tutte le Volvo in genere, che dell'ambiente rilassato al volante fanno una questione di principio. Comoda, brillante ma senza innervosire e stimolare comportamenti nervosi di guida, funzionale e serena anche d'aspetto, la S80 è pronta a diventare inseparabile compagna di viaggio. Se proprio le si vuole fare un appunto, non è più silenziosa della media delle concorrenti, ma forse è fatto apposta perché tanto relax non stimoli la pennica...

QUASI UN VIDEOGIOCO Sotto la voce relax ci si mette anche il comfort di guida, con il solito assetto Volvo morbido ma fermo, quindi comoda ma senza imprecisioni se si deve tentare il tutto per tutto per arrivare in tempo all'appuntamento. Per lo sterzo, comunque ad azione progressiva in funzione della velocità, si possono scegliere tre livelli di force feedback, come per i volantini dei videogiochi. Con il livello low, il volante è leggero quando serve leggero e più pesante quando ci deve informare puntualmente su quanto si sta facendo. Perché faticare?

FRENA DA SOLA Un bell'optional degno prolungamento del concetto di beauty farm è l'adaptive cruise control, il pilota automatico che regola la velocità in funzione di una velocità impostata e di quella di chi ci precede. Si paga il prezzo di un padellone sulla calandra a fianco del marchio Volvo oltre a 1800 euro sonanti e non è nemmeno l'ultima novità. Ma è abbinato al Collision Warning, il sistema che, se vi distraete e davanti il traffico si blocca, avvisa con un allarme sonoro, una fila di led rossi riflessi sul parabrezza e attiva il Brake Support, con una staccata da pilota sui freni.

NIENTE PUNTI MORTI Intelligente anche il sistema BLIS (da 650 a 950 euro), che avvisa se si sta cambiando corsia quando qualcuno sta arrivando alle spalle con l'accensione di una luce arancio alla base dello specchio. Per gli automobilisti accorti, il sistema evita il problema del punto morto negli specchi, peccato che in Italia nessuno ormai guardi negli specchi prima di cambiare corsia né tantomeno si sogni di usare le frecce. Forse bisognerebbe provare con una scossa a 220V sul sedile al posto delle luce arancio...

DI' CINQUE Abbinato al nuovo automatico a sei marce (2.050 euro), il D5 da 185 cavalli dà il meglio di sé. Potente, sempre disponibile, con il caratteristico rombo cupo da motore svedese, rende la vita facile, anche quando ci si ferma dal benzinaio. Il cambio è veloce e dolce nelle cambiate, oltre che rapido anche nel pensare e nel capire la situazione, ma tra i concorrenti c'è chi riesce a essere più veloce e più dolce.

SEI CORTO Il nuovo sei cilindri in linea 3.2, non previsto per ora in Italia, è poco più ingombrante del cinque cilindri grazie al compattamento di tutte le cinghie di servizio dalla parte della trasmissione, ed è un gran bel motore. Ha la voce sportiva, ma sa prestarsi agli obblighi di rappresentanza come alla guida ispirata dalla fretta con pari abilità. Spinge molto quando si preme sull'acceleratore e non fa nemmeno venire voglia di pensare al V8.

EPTANOLO Nella guida in souplesse, il V8 4.4 non si comporta in maniera molto differente dal sei cilindri 3.2: una bella voce di carattere ma non invadente, tanta disponibilità a collaborare con il cambio automatico e tanta souplesse per chi guida e i suoi ospiti. Quando si preme un poco di più la differenza si fa sentire e il V8 reagisce come la bestia che ha strappato le catene e si ribella. Scarica a terra tutta la sua forza sulle quattro ruote Awd, una bella trazione integrale che riesce a rendere ancora più omogenea e bilanciata nelle curve al limite la S80. Di serie la S80 V8 è dotata anche delle sospensioni a controllo elettronico Four-c, regolabili su tre livelli: Comfort, Sport e Advanced. Reagiscono bene e cambiano l'assetto in maniera sensibile, ma non sono indispensabili, quelle standard della S80 sono un ottimo compromesso per comfort e guida veloce.


Pubblicato da M.A. Corniche, 08/05/2006
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