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Prova

Seat Leon 2005


Avatar Redazionale , il 17/06/05

18 anni fa - Auto emocion: questa volta ci siamo.

Auto emocion: questa volta ci siamo. La León ruggisce e lo fa vedere. Con una linea che sprizza cattiveria e prestazioni sorprendenti. Arriva in settembre, ma da luglio si può già ordinare. A prezzi che rischiano di creare qualche problema persino in Casa propria.

COM'E' Altra storia, altra qualità la Leon. In Seat adesso si punta in alto, a una clientela più esigente, più raffinata, nel tentativo calcolato di togliere di dosso alla Casa quell'immagine di produttore di auto economiche, per fargliene indossare una più adeguata al nuovo corso. Mica perché improvvisamente a Martorell si sono bevuti il cervello, ma per una ragione semplice: pur proponendo auto affidabili e dignitose, l'economicità del listino non gratifica la clientela sul piano edonistico. La conseguenza è la fuga costante dall'abbraccio del marchio per puntare su prodotti più di qualità, che danno prestigio sociale e tengono legata la clientela nel tempo.

DUBBI

Insomma, se prima chi acquistava Seat per necessità non vedeva l'ora di disfarsene per passare ad altri modelli più gratificanti, con il nuovo corso inaugurato da Altea e da Toledo, e proseguito ora con la León, dovrebbe cambiare atteggiamento. La qualità percepita sulla nuova León è alta e la bellezza delle linee una garanzia. Al punto da mettere questo modello davvero in concorrenza con marchi più blasonati, e persino con qualche parente tedesca. Ai prezzi con cui viene proposta e con gli allestimenti e le motorizzazioni giuste, il tarlo del dubbio verrà sicuramente a insidiare qualche fragile certezza.

MOLTO DI PIU'

L'ultima nata del trittico Seat appare subito per quello che vuole essere: sportiva ma non grezza, elegante senza essere snob. Ben altra cosa dalla León che sostituisce, senza nulla togliere alle qualità tecniche di una vettura che per anni è stata uno dei fiori all'occhiello della produzione Seat. La nuova León è molto di più: più elegante, più sportiva, più spaziosa, più moderna. Il confronto naturale sarebbe infatti con i prodotti del nuovo corso Seat che l'hanno preceduta: Altea e Toledo. Si vede subito che il ceppo è lo stesso. Ma è facile cadere in errore.

PRIMOGENITA

Somiglianza ma non uguaglianza. La León nasce per ultima, mentre in realtà è la primogenita delle tre, il naturale sviluppo del prototipo Salsa che nel 2002 aveva illustrato al mondo come sarebbero state le nuove Seat. La León non è infatti la Altea con il tetto schiacciato (è lunga 4,31 metri, larga 1,768 e alta 1,458). È un modello completamente nuovo, che in comune con gli altri ha il pianale, i motori, in parte gli interni, telaio e sospensioni, pur se leggermente modificati per assecondare la natura più aggressiva della nuova nata, e niente più. Un po' come accade con le Porsche, che si somigliano molto tra loro, ma che in realtà sono tutte molto differenti.

SENZA MANIGLIE La León ha un viso più largo delle altre due, è più acquattata, con un cofano più schiacciato e muscoloso che termina in basso su una calandra ancora più larga del solito e in alto su un parabrezza ampio ed estremamente inclinato che nasconde nei montanti anteriori i tergicristalli. I muscoli laterali e il motivo primordiale di un'onda marina che caratterizza le fiancate imprimono carattere, mentre la pulizia stilistica è accentuata dall'assenza della maniglia posteriore, ricavata all'interno del montante (come sulla 156 e sulla 147).

NOVITA' INTERNE

Come con le sorelle Altea e Toledo, l'ampio portellone si apre su un bagagliaio ampio che ha l'unico handicap di avere il bordo esterno molto alto costringendo a inserire le valigie dall'alto. Sono comunque 341 i litri a disposizione, che diventano 1.666 abbattendo gli schienali dei sedili posteriori. All'interno, la novità è la plancia, più sportiva delle altre due, con una palpebra che protegge gli strumenti e con una consolle centrale leggermente rivolta verso il pilota, staccata dal tunnel centrale per lasciare spazio a una vaschetta vuota tasche e in cui trova posto il display del navigatore e gli altri comandi di radio e climatizzatore. Sotto il sedile conducente è disponile inoltre un cassetto portaoggetti con due posizioni di apertura, per riporre piccoli accessori che non trovano posto altrove.

TUTTE LE SIGLE

E' l'elettronica a svolgere la parte del leone. Si va da uno sterzo intelligente EPS (Electrical Power Steering) con assistenza modulata in funzione della velocità, a un ESP innovativo con blocco elettronico del differenziale EDS, assistenza EBA nelle frenate di emergenza, al Driver Steering Recommendation (DSR) che interviene con un controsterzo automatico nel caso di sovrasterzo, al sensore di pressione degli pneumatici.

BENZINA

Cinque i motori disponibili al momento del lancio, tre a benzina e due diesel. La novità più importante è il benzina 2.0 TFSI da 185 cv (136 kW), esclusivo per la León, il più potente della gamma. In pratica il motore della Golf GTI con 15cv in meno. Un motore con una coppia massima di 270 Nm che resta costante dai 1800 ai 5000 giri favorendo ripartente pronte in qualsiasi momento. E se sono già pochi i 7,8 secondi per passare da zero a 100 km/h, anche i sorpassi diventano più sicuri visto che il tempo per accelerare da 80 a 120 km/h è di soli 7,5 secondi in quinta marcia, oppure i 9,6 secondi se si è in sesta. Con il 2.0 TFSI si raggiungono i 221 km/h di velocità massima con un consumo medio combinato (urbano, extraurbano) di 11,5 km/l.

GLI ALTRI

Tra i benzina è da segnalare anche il 2.0 FSI da 150 cv, che non ha il turbo ma gode anche lui di prestazioni di rilievo, come i 208 km/h di velocità massima, i 9,4 secondi nel 0-100 km/h, i 200 Nm di coppia massima a 3500 giri e i 12 km/l di consumo medio. Mentre il motore di accesso al mondo León è il 1.6 da 102 cv (75 kW), con 148 Nm di coppia massima a 3800 giri, una velocità di punta di 184 km/h, un tempo di 11,7 sec nel 0-100 e un consumo medio di 13,3 km/l.

GASOLIO

Tra i diesel il motore di punta è il 2.0 TDI, evoluzione del classico 1.9 TDI che con un semplice aumento di cilindrata riesce ad esprimere una potenza di 140cv a 4.000 giri e una coppia corposa di 320 Nm in un ventaglio di giri che va dai 1750 ai 2500. I 100 km/h con partenza da fermo di raggiungono in 9,3 secondi e la velocità massima è di 205 km/h. Quasi 18 km/l il consumo medio di gasolio. Ancora più economico il 1.9 TDI classico, che a fronte di una potenza di 105 cv (77 kW) e di una coppia di 250 Nm a 1900 giri riesce a contenere i consumi entro i 20,4 km/l. Questo senza passare per un motore fermo: la velocità massima è di 185 km/h mentre il tempo di accelerazione 0-100 è di 11,3 secondi.

LEÓN

Tre i livelli di allestimento (León, Reference e Stylance) più due pacchetti sportivi: Sport e Sport-up. Va da sé che León è la versione di accesso, che può contare però su un equipaggiamento di serie con sei airbag, ABS e TCS, chiusura centralizzata con comando a distanza, predisposizione radio, servosterzo, spia pressione pneumatici. Reference Stesse dotazioni della León, con in più radio CD con sei altoparlanti e climatizzatore semiautomatico. Stylance In più rispetto alla Reference dispone di: fendinebbia, volante in pelle, cruise control, retrovisori esterni con funzione parking, vetri posteriori oscurati, computer di bordo, alzacristalli elettrici posteriori.

PACCHETTO SPORT Disponibile solo sulla versione Reference, comprende sedili sportivi con tappezzeria Sport, Volante a tre razze in pelle, sospensioni sportive. Pacchetto Sport-up All'allestimento della Stylance aggiunge i cerchi in lega da 17", sospensioni sportive, sedili sportivi con tappezzeria Sport.

COSI' IN ITALIA

La León sarà introdotta ufficialmente in Italia nel week end del 17/18 settembre anche se da luglio sarà possibile vederla dai concessionari. Al momento del lancio saranno disponibili due motori benzina e (1.6 da 102 cv e 2.0 FSI da 150cv) e due diesel (1.9 TDI da 105 cv e 2.0 TDI da 140 cv). I prezzi variano dai 15.200 euro della León 1.6 ai 17.100 della 1.9 TDI per arrivare ai 21.000 della 2.0 FSI da 150cv con cambio automatico (non DSG), e ai 22.250 della 2.0 TDI da 140 cv con DSG.

COME VA

Il posto guida è raccolto, i comandi a portata di mano, i sedili regolabili anche in altezza, il volante in altezza e profondità. Insomma, ci si mette subito a proprio agio sulla nuova León, trovando facilmente la posizione di guida ideale, favoriti da uno spazio interno abbondante, che non scatena sensi di colpa verso chi siede dietro anche quando ci si allunga e ci si abbassa molto per sentirsi ancora di più piloti sportivi. L'interno è accogliente, semplice e razionale, senza molte concessioni al design ricercato, ma per nulla freddo e triste. Soprattutto se ci sarà stato modo di provarla su strada e metterla alla frusta.

LIBERTA'

Il lavoro di messa a punto di telaio e sospensioni da parte dei tecnici di Martorell è stato notevole e dimostra come la volontà di creare un'anima veramente sportiva ai prodotti di Casa Seat sia concreto e non solo sbandierato nelle intenzioni. La León portata all'estremo concede libertà che appartengono solo a modelli di scuola ed esperienze molto più collaudate. Si lascia strapazzare come non si dovrebbe senza mai scomporsi in reazioni incontrollabili. Ha un'ottima stabilità e il sottosterzo naturale è gestibile con sicurezza, anche senza l'aiuto dei numerosi congegni elettronici di cui dispone.

DOCILE COME POCHE

Certo, non è un'auto da guidare con il casco (il modello da corsa WTCC è già pronto, vedi servizio a parte), non è una sportiva pura, come del resto non lo sono le varie Golf GTI, Opel GTC e via discorrendo. I 1.350 kg di peso sono tanti da gestire. In curva la León punta verso l'esterno, si corica come è naturale che sia, ma si riesce a riprendere sempre, senza mai diventare inguidabile, controllando il posteriore con una certa disinvoltura. Con l'Esp inserito va meglio, anche perché è molto discreto e lascia molta libertà di manovra al pilota, intervenendo molto al limite, senza mai essere invasivo. Chi vuol divertirsi insomma lo può fare in tutta tranquillità, cosciente però di essere alla guida di una compatta stradale, creata per soddisfare voglie di guida anche veloce, ma non certo un'auto da corsa. In quest'ottica è un'auto perfetta, capace di trasmettere piaceri di guida insoliti a questi valori di listino, come anche di essere confortevole quando si tratta di effettuare trasferimenti lunghi con familiari a bordo.

MEGLIO A MANO

Il cambio manuale in questi casi è preferibile al DSG, che rimane un cambio sorprendente per prontezza e velocità, ma come per tutti gli automatici costringe a guidare in libertà vigilata, anche se poco vigilata per la verità. Per chi si avvicina alla León con l'intenzione di strapazzarla appena possibile meglio investire i 1400 euro circa del DSG per rinforzare ulteriormente le sospensioni e magari dotarsi di gomme più performanti. Il DSG è invece la soluzione consigliata per chi con la León ci vuole viaggiare e disporre di quella riserva di potenza che può toglierci d'impaccio in situazioni di emergenza.

ZITTA ZITTA Il silenzio a bordo è fuori dal comune

, persino quando si viaggia a velocità non ammesse, senza fruscii o rombosità che alla lunga darebbero molto fastidio. Tutto questo nonostante la León sia stata concepita per ruggire. Anche l'orecchio infatti vuole la sua parte e i tecnici del suono spagnoli hanno voluto dotarla di un rombo che sia appagante, in sintonia col suo carattere sportivo. Ruggisce la León, ma solo quando va piano, quando si inseriscono le prime marce e dare al pilota quel po' di gratificazione sonora che a velocità superiori si perde.

2.0 TFSI 185 CV

E' il motore della Golf GTI depotenziato di 15 cavalli, giusto per non creare sovrapposizioni pericolose e rischiare la leadership del cavallo di battaglia VW. Resta un motore superbo che non perde nulla delle sue doti anche dopo il trapianto su un'altra vettura. Le prestazioni del Golf GTI restano irraggiungibili, anche l'assetto è migliore, ma non così lontane da non essere prese in considerazione se il budget di spesa è al limite. Blasone a parte, con la spagnola si risparmiano 5.000 euro rispetto alla GTI (22.500 euro per la León, 27.500 per la Golf) e chi è in cerca di soddisfazioni di guida può trovarle di poco inferiori a un prezzo decisamente più basso.

DA CONSIDERARE

E' la soluzione consigliata per chi cerca soddisfazioni di guida e vuole sentirsi appagato dalla scelta leonina: docile e progressivo senza essere mai nervoso, si trasforma in un animale rabbioso appena il piede destro affonda con più vigore il pedale dell'acceleratore. Sempre pronto allo scatto improvviso, anche quando le marce sono alte, garantisce limiti elevati soprattutto nei tratti misti, con il turbo che entra in funzione a partire dai 2500 giri. I 0-100 km/h li raggiunge in 7,8 secondi (contro i 6,9 della Golf GTI) e arrivare ai 221 km/h di velocità massima è un attimo.

2.0 TDI 140 CV

E', per forza di cose, meno prestante del 2.0 benzina, tuttavia riesce a metterci del suo e a difendersi con dignità anche se sollecitato contro natura. Risponde con prontezza ed elasticità, ma non così prontamente come il benzina. Resta un ottimo compromesso tra chi chiede sportività di temperamento ma guarda con maggiore attenzione i consumi. In media sono 17,5 i chilometri percorsi con un litro di gasolio, che non sono niente male se si considera che con questo motore la León supera i 200 km/h di velocità massima e scatta da zero a 100 km/h in 9,3 secondi.
Pubblicato da Gilberto Milano, 17/06/2005
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