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Nuova SsangYong Korando 2011


Avatar Redazionale , il 21/01/11

13 anni fa - Punta su prezzi e dotazioni per sfondare tra le crossover compatte.

La nuova SsangYong Korando 2011 rispolvera un nome storico e rilancia il marchio coreano nel combattuto segmento delle crossover compatte. Le sue armi sono un motore brillante, dotazioni ricche e prezzi competitivi.

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RICOMINCIAMO Guardare al futuro con slancio e ottimismo, senza dimenticare però il proprio passato. Sembra essere questa la filosofia della SsangYong, salvata da morte (finanziaria) certa dall'indiana Mahindra&Mahindra e ora pronta a tornare a giocare da outsider sul mercato. Il rientro avviene con un modello completamente inedito, il primo con scocca autoportante nella storia del marchio, e pronto a lanciarsi nella fascia più vivace del mercato, quello delle crossover di taglia media.

FORZA E CORAGGIO Per questa macchina è stato rispolverato un nome storico, SsangYong Korando, quello che cioè portava la prima 4x4 coreana del 1974, derivata dalla Jeep CJ7. Questa scelta ha un duplice valore simbolico, anche perché Korando è la somma di lettere prese dalla frase “KORea cAN DO”, che dà l'idea che la Corea ce la possa sempre fare. Nuova è invece la definizione data alla macchina dal quartier generale, Classy Utility Vehicle, o CUV che dir si voglia, con quel classy che ammicca all'idea di macchina di lusso e staturia.

EVOLUZIONE DELLA SPECIE Ottimistica o no che sia quest'etichetta, è comunque fuor di dubbio che la nuova SsangYong Korando sia più riuscita dei molti bizzarri modelli che l'hanno preceduta, come la Rodius o la Musso, giusto per citarne due. Lunga 4.412 mm, larga 1.830 e alta 1.675, la carrozzeria è frutto dall'ispirata matita di Giorgetto Giugiaro, che ha tracciato una linea sportiva e muscolosa.

ARTIGLI APPUNTITI I suoi elementi distintivi sono il frontale alto e massiccio con gli spigoli arrotondati, la fiancata a cuneo e il montante posteriore bello in carne. Sagoma a parte, anche molto dettagli hanno un aspetto grintoso, a partire della mascherina a nido d'ape fino al doppio terminale di scarico, passando per le cornici dei fendinebbia e lo spoiler sopra il lunotto. L'abitacolo ha uno stile più sobrio ma non per questo banale, con una parte centrale piuttosto importante.

TUTTA D'UN PEZZO La SsangYong Korando 2011 è progettata ex novo anche sotto la pelle. Come già anticipato, è la prima macchina del marchio a non utilizzare un classico telaio a longheroni. Al suo posto c'è una più moderna (e stradale) scocca portante, abbinata a due telaietti ausiliari, che reggono sospensioni anteriori tipo McPherson e posteriori multilink. Il pianale è a sua volta nuovo di zecca e sulla sua base prenderanno vita in futuro anche altri modelli.

UNO PER TUTTE Per il momento la SsangYong Korando 2011 è proposta con un solo motore, un due litri turbodiesel da 175 cv e dotato di una coppia di 360 Nm, costanti tra i 2.000 e i 3.000 giri. Contraddistinto dal nome in codice e-XDi 200, questo quattro cilindri common rail è in regola con i limiti Euro 5 ed è predisposto per rispettare anche quelli futuri Euro 6 senza modifiche di rilievo. Sul fronte trasmissione si può scegliere tra la trazione anteriore e quella integrale permanente TOD (Torque on Demand), con blocco eventuale del differenziale centrale per l’impiego fuoristrada. Entrambi gli schemi possono essere poi abbinati a un cambio manuale o a uno automatico, sempre a sei marce. Più avanti, poi, verso la metà dell’anno, la famiglia Korando si allargherà con l’ingresso in listino di un secondo turbodiesel 1.7 e di un 1.800 a benzina.

FATTORE C Tre sono invece i livelli di allestimento a catalogo. Quello base è caratterizzato dalla lettera C e da un equipaggiamento completo, che comprende, tra le altre cose, 6 airbag, i controlli elettronici della stabilità e della trazione, lo stereo, i fendinebbia, i sensori di parcheggio posteriori, il kit Bluetooth, i cerchi in lega da 16” e il climatizzatore manuale. Il livello successivo è il Classy, che vede i cerchi passare a 18”, il climatizzatore diventare automatico ed entrare nella dotazione standard i rivestimenti in pelle, i sedili riscaldabili e i retrovisori ripiegabili. Chiude il trittico la Classy automatica, con il cambio automatico che arriva a braccetto della regolazione elettrica del sedile di guida. Per finire, prima di passare al “come va”, due paroline sui prezzi. Si parte dai 21.900 euro della Korando C 2WD manuale per salire fino ai 27.990 euro della Korando Classy automatica 4WD. Nel mezzo ci sono tutte le sfumature possibili, con la trazione integrale che costa 2.000 euro, proprio come il passaggio dal C a Classy e da Classy a Classy automatica.

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SPAZIO A TUTTI A bordo della SsangYong Korando lo spazio abbonda. Chi guida può regolare comodamente sedile e volante in altezza e in profondità, trovando senza problemi una sistemazione comoda, quali che siano stazza e altezza. In ogni caso i comandi sono a portata di mano e se gli arredi prestano il fianco a qualche critica è giusto per la qualità di alcune plastiche un po’ croccanti, certo non per la cura negli assemblaggi. Chi siede dietro ha spazio a volontà in ogni direzione e può contare anche su un pavimento perfettamente piatto, che dà libertà di movimento a livello dei piedi e non penalizza chi siede al centro del divano.

PICCOLO SHERPA I centimetri non mancano anche per i bagagli, con un volume utile che va dai 486 ai 1.312 litri. Il vano di carico, tra l’altro ha un piccolo doppio fondo attrezzato con piccole vaschette e che è capace anche di stivare la tendina copri bagagli, quando viene rimossa. Un piccolo neo è la relativa altezza della soglia di carico ma nel complesso la praticità è notevole, grazie anche ai piccoli portaoggetti sparsi qua e là per l’abitacolo.

PRO E CONTRO All’avviamento il turbodiesel coreano sfodera una voce piuttosto squillante, che si sente anche nell’abitacolo ma che non arriva comunque a essere davvero fastidiosa. Mettendosi in movimento, la SsangYong Korando maschera abbastanza bene la sua massa e l’altezza del baricentro e si dimostra docile e maneggevole. Il merito va equamente diviso tra lo sterzo leggero e l’assetto ben controllato, anche se entrambi mostrano con il salire della velocità un rovescio della medaglia. Il primo non brilla per progressività e alle andature più sostenute non trasmette un gran feeling con le ruote. Il secondo (abbinato sull’esemplare in prova a cerchi da 18”) va invece un po’ in crisi sulle buche più secche, lasciando però ben sperare circa la capacità d’incassare colpi duri nel fuoristrada.

GLOBETROTTER Nella guida pulita e disinvolta, la SsangYong Korando è piacevole ed è a suo agio anche una volta varcati i caselli autostradali. Complice una sesta marcia sufficientemente lunga, viaggia al limite del Codice della Strada in tutto relax. Anche i fruscii aerodinamici sono contenuti, come pure il rumore di rotolamento dei pneumatici.

IN MEDIO STAT VIRTUS Dal canto suo, il motore se la cava bene in ogni frangente. Regolare anche ai bassi, vede la spinta farsi più consistente già attorno ai 1.800 giri e da qui in poi assicura una bella progressione fino a circa 4.000 giri indicati, oltre i quali tende invece a fare muro, perdendo rapidamente smalto. Il meglio viene fuori insomma ai medi e insistere sull’acceleratore ha come conseguenza principale fare salire rumore e consumi.

L’IMBARAZZO DELLA SCELTA La velocità massima più alta è annunciata per le versioni automatiche, 186 km/h contro i 179 di quelle manuali. Queste ultime si prendono la rivincita nella prova d’accelerazione, con un crono di 10 secondi netti nello 0-100, contro i 10,8 delle sorelle automatiche. Ultimi ma non meno importanti i consumi: le percorrenze medie dichiarate vanno dai 16,7 km/litro della Korando 2WD manuale ai 13,3 km/litro della 4WD automatica.


Pubblicato da Paolo Sardi, 21/01/2011
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