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Nissan Juke Nismo


Avatar di Andrea  Rapelli , il 23/02/13

11 anni fa - Una Juke anabolizzata. Guarda il video

La liaison con i videogame ha prodotto la Nissan Juke Nismo, gagliarda e potente. Per sentirsi in gara anche nel casa-ufficio.

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PLAYSTATION GENERATION Fino a pochi decenni fa, pensare di portare un ragazzino dai pollici veloci a guidare un'auto vera durante competizioni vere era pura follia. In Nissan, invece, c'hanno creduto e l'hanno fatto davvero, con la Deltawing e Lucas Ordonez. Ebbene, è anche da tutto questo che nasce Nissan Juke Nismo.

WHY JUKE? Prima di tutto, perché c'è già una Juke R, che ho saggiato da passeggero (vedi Come va). Poi perché un fil rouge che lega la Nissan Juke Nismo al mondo virtuale c'è ed è forte. Soprattutto nella PlayStation Generation, perché sono i ragazzini, giocando a GranTurismo, ad associare Nismo a Nissan. Una branca sportiva che non vuole essere troppo tecnica o pomposa, come AMG o BMW Motorsport: piuttosto, si propone di creare qualcosa di unico e diverso, mantenendo un prezzo accessibile e non troppo lontano dal resto della gamma.

OPERAZIONE ANTI-TAMARRO Ciò detto, la Nissan Juke Nismo ha appena plasmato qualcosa che non c'era. Andrà a disturbare – mi raccontano in conferenza – pesci grossi, del calibro di Mini Countryman Cooper S o Citroën DS3. A voi i commenti. Il look, in effetti, potrebbe far presa: minigonne qua e là, sguardo pernicioso, tinta bianca perlata (l'unica disponibile in Italia), cerchi da 18” scuri, scarico in bella vista, marchietti Nismo qua e là... Il phisique du rôle c'è. E non sconfina – quasi incredibile a dirsi – nel tamarro.

NISMO INSIDE Vale la pena spendere più di due parole per l'abitacolo, un bel gioiellino per gli amanti del genere. La Nissan Juke Nismo stuzzica gli appassionati del giro veloce con sedili (e parti della corona volante) in Alcantara, pedaliera in alluminio, cuciture rosse, logo Nismo stampigliato in ogni dove. Ci piace, perché fa sentire a Le Mans anche il lunedì mattina, con gli occhi cisposi e il traffico infernale verso l'ufficio. Senza per questo patire gli sguardi di disapprovazione della dolce metà: il tutto è ben amalgamato e mai volgare.

SOFT-TUNING Arriviamo finalmente alla ciccia, di tutto rispetto. La Nissan Juke Nismo altro non è che una Juke 1.6 DIG-T Tekna, con alcuni piccoli accorgimenti meccanici sviluppati in sincrono fra Giappone e Inghilterra. La potenza cresce a 200 cv, con una coppia massima di 250 Nm, spalmata fra 2.400 e 4.800 giri. Così, la super-Juke accelera da 0 a 100 in 7,8 secondi, riuscendo ad agguantare i 215 km/h. Infine, è stato rivisto pure il reparto sospensioni, irrigidito ad hoc (+10%) e ribassato. Il tutto, senza perdere di vista consumi ed emissioni della Juke normale: 6,9 l/100 km in media e 159 g/km di CO2. La 4WD, invece, perde qualcosa sia nelle prestazioni sia nei consumi, a causa del cambio CVT a 7 rapporti (di serie): 0-100 in 8,2 secondi e punta massima di 200 km/h. Per 7,4 l/100 km e 169 g/km.

NISMO APP Dalla spremitura delle meningi dei nerd jap arriverà poi una Nismo App per iPad, attualmente in fase di studio: collegandosi via Bluetooth alla Juke Nismo si potrà tenere sott'occhio lo stato di salute di motore e organi vitali – stile strumentini GT-R, per intenderci – prendere i tempi sul giro in circuito e condividere le proprie gesta su Twitter e Facebook, per farsi belli agli occhi degli amici (o followers).

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LA CARICA DELLE 500 Per il momento si sa che arriveranno in Italia, non prima di aprile, solo 500 Nissan Juke Nismo, tutte in White Pearl. Con un allestimento decisamente completo, paragonabile a quello della Tekna: navigatore, clima automatico, sedili in tessuto/Alcantara, radio cd/mp3, Bluetooth... A un prezzo di 27.750 euro per la 2WD con cambio manuale e 31.250 per la 4WD automatica.

EVOLUZIONI La Juke Nismo è solo l'inizio: se in estate debutterà la Nissan 370Z Nismo, forte di circa 341 cv, 371 Nm, sospensioni ritarate e impianto di scarico racing, nel corso del 2013 farà capolino anche una versione pompata della Juke Nismo, che ho guidato in un mini-circuitino birillato. Avrà circa 220 cv, il differenziale a slittamento limitato e assetto rivisto in chiave ancora più dinamica.

LA REALTA' I sedili della Nissan Juke Nismo sostengono bene il busto e le anche, il volante s'impugna che è un piacere e si respira una bella sensazione. A ben guardare, tuttavia, qualche dettaglio di finitura un po' cheap rimane e occorre prendersi un certo tempo per ritagliarsi la propria posizione di guida, ché il volante si regola solo in altezza e lo schienale solo a scatti.

POCO SOUND, TANTA BIRRA
Il tubone singolo posteriore fa immaginare un suono che poi, alla fine, pesa poco. Piuttosto, si sentono eccome i 20 cv in più rispetto all'1.6 DIG-T: la modalità Sport è quella che più s'addice alla Nissan Juke Nismo. Il pedale del gas è prontissimo, la schiena consistente e la lancetta del contagiri può raggiungere quota 6.700 giri senza troppa difficoltà. L'impressione è quella di muoversi con una bella verve. I rapporti corti del cambio manuale – un burro – aiutano lo spunto e la sesta lunga si occupa di mantenere basso il regime in autostrada. Dove, fra l'altro, emergono fastidiosi fruscii.

MISTO NISMO Ma i benefici della cura Nismo si avvertono quando la strada si fa “tricky”, per dirla all'inglese. L'assetto nel complesso mi è piaciuto, perché sembra capace di affrontare il pavé cittadino come i passi dolomitici senza fare una piega, con un timbro sordo che appaga sia fondoschiena sia orecchio. Certo non si può pretendere che la Juke Nismo curvi come una Cooper S, per dire: la carrozzeria alta e un certo peso (1.430 kg) si palesano con un po' di rollio. E mettere giù i 200 cv, in uscita dai tornanti, non le riesce sempre bene. Timidi sorrisi per lo sterzo – pronto ma a rischio strattoni in accelerazione – irreprensibile la coda, che mi è sembrata fin troppo restia a prendere parte al gioco.

JUKE-EVOLUTION Breve rettilineo, chicane, curva ampia a sinistra, chicane, fine. Questo, in sintesi, il pistino birillato dove mi fanno provare la Nissan Juke Nismo Plus, variante dal sapore più deciso in fase finale di sviluppo. Oltre al surplus di potenza (circa 20 cv aggiuntivi per 220 totali) si sentono anche benefici nel sound, gustoso, e nella motricità in uscita dalle curve strette, grazie alla presenza del differenziale a slittamento limitato. Mi dicono anche che ci sono molle e ammortizzatori più rigidi, tuttavia mentirei se vi dicessi che ho percepito la differenza.

CASTELLOLI' LUPO-ULULA' Ghiottissima l'opportunità di mettere le chiappe sulla Nissan Leaf R/C, elettrica pronto-corsa, per un giro lanciato sul circuito di Castellolí. Nella breve tornata che mi è concessa faccio appena in tempo a capire che basta guardare l'acceleratore per schizzare a quota 150 km/h (limitati per l'occasione) mentre sterzo, non servoassistito e freni, di marmo, sono da vera auto da corsa. Il tutto con un solo, quasi impercettibile, ronzio. Strana libidine. Il contrario rispetto alla Nissan Juke R: qui il driver, Jordan Tresson, ha un gran daffare per restare in strada, anche se a me sembra che vada come una palla di fuoco. Mi confesserà poi che la Juke R e la GT-R sono molto diverse: se la prima è più morbida di sospensioni e quindi più giocherellona, l'altra è più precisa. Ma meno divertente, secondo lui...


Pubblicato da Andrea Rapelli, 23/02/2013
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