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Prova

Jaguar XF 2.2 D


Avatar Redazionale , il 15/07/11

12 anni fa - Un nuovo quattro cilindri a gasolio da 2.2 litri per la Jaguar più piccola

Jaguar approfitta del lifting di mezza età per fare un downsizing sulla sua vettura di ingresso: arriva un nuovo quattro cilindri a gasolio da 2.2 litri accoppiato a un cambio automatico a otto rapporti e al sistema Stop&Start intelligente. 

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FACELIFT Con l’estate ormai avviata anche la Jaguar XF si è messa a dieta. Per la prova costume nessun problema, ci ha pensato il chirurgo estetico a snellire un po’ il fisico possente (è lunga quasi cinque metri – 4,96m per l’esattezza – e pesa 1600 kg); per la prova consumo invece a Coventry sono ricorsi alla cucina francese, impiantando sotto il vestito della più piccola delle Jaguar un cuore a gasolio quattro cilindri di 2.2 litri di origine PSA Peugeot-Citroën. Non solo, ma per rendere il piatto ancora più saporito, in Jaguar hanno accoppiando il tutto a un cambio automatico a otto rapporti e a un sistema Stop&Start intelligente. Oltre a una lunga serie di altre novità.

DOWNSIZING Il risultato è una riduzione dei consumi, delle emissioni di CO2 e, soprattutto, una riduzione del prezzo della Jaguar XF di base, che diventa così accessibile a un pubblico più ampio rispetto alla precedente Jaguar XF di ingresso, la V6 3.0 da 240cv. Una mossa politica, in linea con la filosofia imperante del downsizing, ma anche strategica, con il quattro cilindri che indirizza la Jaguar XF verso un mercato che prima le era precluso e che rappresenta il 50% del totale nel suo segmento. Ma quel che più conta è che apre a un pubblico più vasto, in particolare a quello che beneficia dell’auto aziendale, la possibilità di assaporare il piacere di possedere e guidare una Jaguar.

LIFTING FACCIALE Dopo quattro anni, quindi, il look della XF è stato ringiovanito nei tratti essenziali, con lo scopo dichiarato di rendere l'aspetto più deciso e attraente, per farsi notare su strada un po’ di più di quanto la Jaguar XF non abbia fatto finora. La XF è imponente nel fisico, sportiva quanto basta per rispettare le tradizioni del marchio, con un tetto che scivola svelto verso la coda, simile a quello di una coupé, elegante ma ancora troppo sobria per essere notata nel traffico. Gli interventi maggiori del lifting hanno così interessato il muso e il posteriore, con i fari anteriori rimodellati (ora molto più felini di prima) che incorporano luci a Led a forma di J in modo da essere riconoscibili sia di giorno sia di notte.

GIOCHI DI LUCE Più marcato l’intervento sul cofano, completamente ridisegnato, con una sporgenza centrale molto più vistosa, che incattivisce molto la XF, ma un bel contributo lo danno anche la calandra ritoccata, le prese d’aria caratterizzate ora dalla presenza di una vistosa cromatura, e alcune piccole curve sui passaruota e alla base del parabrezza, modificate in modo da migliorare i giochi di luce nella parte anteriore. Lateralmente compare la scritta Jaguar in corrispondenza del passaruota anteriore mentre una grafica più decisa sulle luci posteriori rendono anche la coda più attraente, distinguibile al buio grazie alle solite luci a Led a forma di J. Una evoluzione dello stile tutto sommato in linea con la sorella maggiore XJ che ha dettato le linee del nuovo stile di famiglia. Concludono l’opera tre nuovi colori e una gamma di cerchi da 17” a 20”, capaci di accontentare i clienti più esigenti.

PIU’ LUSSO All’interno le modifiche sono più contenute ma non per questo meno importanti. Le novità riguardano in particolare l’arrivo di materiali più lussuosi e nuovi abbinamenti di colore, una cura artigianale nella lavorazione delle pelli. Sostanzialmente, l’impostazione dell’abitacolo non cambia. Rimangono intatte tutte le peculiarità di questo modello, come il selettore JaguarDrive sulla consolle centrale, il display multifunzione da sette pollici touch screen con ai lati le due bocchette di aerazione che ruotano in senso verticale, il display del computer di bordo tra i due strumenti circolari (questi ultimi hanno una migliore risoluzione rispetto al passato) e la disposizione dei comandi sul volante.

CONCERTO BRITISH A tutto ciò la Jaguar XF 2012 aggiunge una serie di dispositivi elettronici che contribuiscono a fare la differenza con la serie precedente. Il sistema infotainment, per esempio, ha un nuovo impianto audio con 30 Giga di memoria e - a pagamento - un sistema riproduttivo degno di una sala da concerto, con 17 casse, 1200W, DTS e Dolbi Surround dello specialista inglese Bowers & Wilkins, oltre a una serie di altre opzioni come due porte USB, il collegamento per i lettori MP3 e la possibilità di caricare fino a 10 CD.

IL NUOVO MOTORE La vera novità del my 2012 è comunque l’arrivo del quattro cilindri 2.2 diesel nella famiglia XF. Un motore che bada al sodo, al risparmio dei consumi e delle emissioni di CO2 senza in teoria voler togliere nulla al piacere di guida di una Jaguar. Un motore di origine PSA già presente in Casa sulla Land Rover Freelander e montato sulle parigine Peugeot 508 e Citroën C5, aggiornato dai tecnici Jaguar per migliorarne l’efficienza di esercizio. Il turbo raffreddato ad acqua contrasta meglio le temperature di esercizio più elevate mentre gran parte del lavoro è stato effettuato per ridurre il rumore. Materiale fonoassorbente è stato utilizzato sotto il coperchio del motore, dietro il supporto dell’alternatore e del motorino di avviamento e altre parti sono state realizzate con materiale fonoassorbente, come per esempio la coppa dell’olio.

BEVE POCO Il risultato è un motore che ha una potenza di 190 cv a 3.500 giri e una coppia corposa di 450Nm a soli 2.000 giri/min che consentono al quattro cilindri 2.2 D di scattare da 0 a 100 km/h in 8,5 secondi e di raggiungere una velocità massima di 225 km/h. Prestazioni che rientrano nella media della concorrenza, ma che offrono in cambio un livello di emissioni di CO2 di soli 149 g/km e consumi che, nel ciclo combinato, sono quasi da record: 5,4 litri/100 km dichiarati, anche se poi, come è prassi, nella realtà si avranno altri numeri. Sempre di buon livello comunque.

HA UN TIC A raggiungere consumi che sulla carta sono da utilitaria contribuiscono due altre novità di questa vettura: un nuovo cambio automatico a otto rapporti e un sistema intelligente di Stop&Start. Quanto al primo, le otto marce consentono di distribuire meglio i rapporti nell’arco dei giri del motore, con il TIC (Transmissions Idle Control) che disinserisce la marcia quanto l’auto è ferma, mentre lo Stop&Start è dotato di doppia batteria, quella dell’auto e una molto più piccola.

STOP&START Appena si solleva il piede dal freno per ripartire tutto il carico elettrico dei sistemi in funzione viene spostato automaticamente sulla seconda batteria, che si occupa di tenere accesa la radio, il condizionatore, le luci e quant’altro non sia legato al motore, mentre alla prima viene delegato il compito di riavviare il motore e basta. Subito dopo, con la vettura avviata, tutto il carico elettrico tornerà a pesare sulla batteria più grande. Questo consente di rendere l’intervento dello Stop&Srtart quasi impercettibile, senza interruzioni o ritardi evidenti nelle risposte. Secondo la Jaguar, il suo sistema Stop&Start è il 40% più veloce di tutti quelli della concorrenza.

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LISTINO CORTO La Jaguar XF 2.2 D avrà un prezzo di listino in Italia, chiavi in mano, che partirà da 46.450 euro (rispetto ai 51.450 del V6) in un unico allestimento a cui potranno essere poi aggiunti optional di vario tipo. L’elenco non è ancora stato definito, per cui non è ancora chiaro, per esempio, se il navigatore satellitare sarà offerto in serie oppure su ordinazione. La nuova XF arriverà in settembre e in Jaguar Italia si sono presi ancora qualche settimana per decidere. Più avanti, poi, seguirà anche la variante familiare.

LA PELLE DEL GIAGUARO Sulla carta si spende meno, si consuma meno, si inquina meno, si ottiene di più in termini di comfort e di dotazione tecnica. All’interno, la migliore qualità del nuovo allestimento è percepibile appena ci si accomoda. Pelle, cuciture, inserti in alluminio zigrinato o carbonio, abbinamenti di colore, disposizione di comandi e strumenti , tutto contribuisce a offrire il sapore di un elegante salottino d’Oltremanica, moderno ma caldo, ben differente dalla perfetta eleganza degli ambienti proposti dalle rivali tedesche, le varie Audi A6, Bmw Serie 5 e Mecedes Classe E, alle quali la nuova XF vuole dare molto fastidio.

SPAZIOSA I nuovi sedili sono comodi e avvolgenti e lo spazio interno è più da ammiraglia che da berlina di accesso al mondo Jaguar, e anche chi siede dietro gode di ampio spazio per le gambe e per la testa. Nonostante il tetto spiovente che fa della FX quasi una coupé, anche per ospiti più alti della media il viaggio sui sedili posteriori non comporta posture da meditazione. Ampio anche lo spazio per i bagagli, ma questo non è cambiato rispetto al passato. Il baule è molto lungo anche se non molto profondo, e a disposizione ci sono dai 540 ai 960 litri di volume.

QUATTRO POSSON BASTARE Il nuovo motore non ha la nobiltà del sei cilindri ma su una Jaguar di accesso come la XF 2.2 D si combina comunque bene con le qualità che deve possedere una vettura del Giaguaro. Certo, il tre litri sei cilindri a gasolio resta il motore ideale per questa vettura, il giusto compromesso tra prestazioni e comfort, ma 5.000 euro di differenza con la 2.2 D possono diventare una discriminante capace di spostare l’ago della bilancia a favore di un motore più “piccolo” oltre che più ecologico. E poi, dopo qualche chilometro di guida il V6 si dimentica senza rimorsi. Per quanto sia di cilindrata più piccola e con una cinquantina di cavalli in meno, il quattro cilindri 2.2 ha una coppia molto alta che lo rende quasi indistinguibile con il fratello maggiore nella guida cittadina e persino nei trasferimenti autostradali a velocità di crociera.

OTTO SONO TANTE Solo il rombo tradisce la presenza del quattro cilindri, soprattutto a freddo, ma nell’abitacolo ben insonorizzato quasi non si sente. A caldo poi tutto diventa più discreto e il suono più regolare, unito a un ambiente ovattato a dovere, riesce a nascondere l’origine meno aristocratica del nuovo quattro 2.2 litri. La XF 2.2 D inghiotte chilometri con grande facilità grazie anche a un assetto che miscela rigidità e morbidezza secondo la ricetta tipica del marchio inglese, quindi mirata al comfort, e al contributo del cambio automatico a otto marce, anche se la frammentazione dei rapporti è quasi tutta finalizzata al contenimento dei consumi.

SCATTOSA La proliferazione delle marce aiuta infatti a mantenere il numero di giri del motore a valori sempre molto bassi, quasi sempre sotto i 1500 giri/min, con punte di 2.200 giri quando la velocità di crociera è salita a 160 km/h, quindi con forti benefici alla voce consumi (ed emissioni). Ma l’otto marce mostra ancora qualche esitazione nel passaggio da un rapporto all’altro, soprattutto in accelerazione. Basta affondare improvvisamente il piede sul pedale destro per rendersene conto. Dopo un attimo di esitazione però la XF 2.2 D prende velocità con uno scatto inaspettato e sul breve può tenere testa anche a una sportiva.

CARTA CANTA Una contributo al contenimento dei consumi arriva anche dallo Stop&Start intelligente, che ce la mette tutta per non farsi notare ma non sempre ci riesce. Alla fine però anche questo sistema è utile e il suo contributo si “sente” quando si fanno i conti. Al termine della nostra prova, per esempio, dopo aver usato la XF sulle autobahn tedesche e sulle strade di campagna bavaresi come non faremmo mai con una nostra vettura, il computer di bordo della nostra Jaguar segnava una media di 8,2 l/100 km, che se non sono quelli dichiarati (le rilevazioni effettuate durante i dei test di omologazione non simulano mai le condizioni di uso reale) sono tuttavia di assoluto rispetto per questa classe di auto.


Pubblicato da Gilberto Milano, 15/07/2011
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