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Prova su strada

Citroën C3


Avatar di Mario Cornicchia , il 17/03/02

22 anni fa - La discendente

Della ormai mitizzata 2CV ha la forma tonda del tetto e la bocca da zia; delle auto moderne ha invece la tecnologia e l'aspetto solido e rassicurante. Stile riuscito, abitacolo pratico, prezzi concorrenziali per la nuova francesina. E doti di guida da grande.

COM'È

Nella silhouette ricorda la mitica progenitrice, sequenza continua di curve, con il profilo bombato del cofano e con il tetto curvo che finisce nella coda tonda. Tonda ma, come zia 2CV, non una paciosa auto orsacchiotto: il frontale, un po' arcigno di famiglia, è rimasto con la calandrona che incorpora un double chevron cromato in formato king size.

SOLIDA

La C3 trasmette una piacevole sensazione di qualità nella verniciatura, nel montaggio della pelle d'acciaio e nella solidità al tatto delle lamiere (niente a che vedere con quelle della 2CV che Uri Geller avrebbe piegato con un occhio chiuso).

SPAZIOSA

Luminoso e con tanto spazio, a dispetto dei suoi 385 centimetri di lunghezza massima, l'abitacolo della C3 offre ospitalità a quattro adulti ben piazzati. Lo stile è sobrio con, anche all'interno, una piacevole sensazione di qualità visiva, eccezion fatta per la plastica chiara delle portiere e della parte bassa della plancia, puntinata in rilievo come l'effetto di una malattia infettiva. Pratici i due cassettoni di fronte al passeggero, meno comodi i tasti degli alzacristalli elettrici, posti a fianco della leva del cambio, troppo in basso.

HI/LOW-TECH

Gli strumenti sono raccolti nella piccola palpebra di fronte al pilota. Ai moderni indicatori digitali, al centro per il tachimetro e ai lati per temperatura acqua e livello carburante, è abbinato un contagiri analogico di dubbio gusto e altrettanto dubbia efficacia. Un semicerchio trasparente dall'aspetto povero sotto il quale compare un aghetto rosso dall'aspetto altrettanto povero: buona l'idea, la realizzazione è invece poco piacevole d'aspetto e poco visibile di giorno.

COMPONIBILE

Compatta ma con tanto spazio, anche per i bagagli. Il vano di carico è ampio e molto profondo. Per rendere più facili le operazioni di stivaggio, la C3 ha un pianale smontabile, ripiegabile e trasformabile, che cambia la forma del bagagliaio. Si può utilizzare come piano di carico che copre un ampio sottofondo, si può piegare e appiccicare allo schienale dei sedili, si può piegare a metà creando una vasca a ridosso della soglia in cui stivare le borse della spesa senza paura che corrano sul fondo.

QUATTRO MOTORI

Tre a benzina e uno a gasolio: 1.1 (61CV/44kW, 157 km/h), 1.4 (75CV/54kW, 168km/h), 1.6 16V (110CV/80kW, 192km/h) e 1.4 HDI (70CV/50kW, 165 km/h). I consumi dichiarati sono molto interessanti: circa 15/16 km/litro nel ciclo misto per i motori a benzina, poco meno di 24 km/litro medi per la diesel. Un poco più assetata la 1.4 dotata del cambio automatico, con una media di 14 km/litro.

PREZZI D'ATTACCO

10.300 Euro è il primo prezzo per la C3 1.1 Classique, decisamente interessante considerate le 5 porte, gli airbag frontali e laterali, gli alzacristalli elettrici anteriori, la chiusura centralizzata con il telecomando, il volante regolabile in altezza e in profondità e il sedile guida regolabile in altezza offerti di serie. Con 780 Euro si ottiene anche il climatizzatore manuale, con 520 Euro l'Abs. La C3 Top, la 1.4 HDI Exclusive costa 15.000 Euro, la 1.4 HDI Elegance 14.150 Euro.

COME VA

La C3 sembra un'auto più grande dei suoi ingombri, per lo spazio che offre all'interno e per il piacere e la sicurezza di guida. Il volante regolabile in altezza e in profondità (con una buona escursione, non per finta) unito al sedile regolabile in altezza offrono una possibilità di adattare il posto di guida inusuale per una piccola. La posizione di guida un po' alta anche con il sedile abbassato completamente offre una piacevole sensazione di dominio e i finestrini laterali che si allungano in basso aumentano la visuale laterale. La leva del cambio è un po' bassa e manca una regolazione lombare per ovviare alla impostazione francese dei sedili, poco imbottiti sui lombi, con il fondoschiena che ai magri pare infilarsi nella piega tra cuscino e schienale.

BEN FATTA

La sensazione di buona qualità si apprezza anche nelle consuete manovre di guida. Qualità progettuale e qualità di realizzazione si sposano bene e rendono tutto facile e piacevole, nella risposta dei comandi, nella facilità di trovarli, nella praticità di utilizzarli. Peccato per il contagiri che sembra posticcio, dettaglio che cala il tono di buona qualità e di intelligenza del progetto.

IN PUNTA DI DITA

Ben tarato è il servosterzo elettrico (non disponibile sulla 1.1): leggero leggero in manovra diventa sempre meno servizievole all'aumentare della velocità rendendo sempre facile dosare la sterzata e mettere le ruote proprio dove si vuole.

VIA AL TRAPEZIO

Scordatevi il rollio della progenitrice che invitava a uscire sul bordo appesi al trapezio come su una vela. La C3 è un'auto cosmopolita, con un compromesso comfort/sicurezza all'altezza delle concorrenti. Confortevole, con un assetto in grado di seguire bene le irregolarità della strada, la C3 non si corica in curva e si comporta molto bene anche in manovre di emergenza, con reazioni contenute e controllabili facilmente. Il comfort di guida si accompagna a un buon comfort acustico, adatto anche a lunghe trasferte in amabile conversazione con il compagno di viaggio.

MOTORI FACILI

Caratteristica di tutti i motori della C3 è la facilità con cui si guida, motori con cui ci si concentra sulla strada e non sulle cambiate. Il 1.4 a benzina eroga la coppia massima a 3.300 giri, ma spinge bene anche ai bassi regimi senza problemi e con 75Cv per poco più di 1000 chilogrammi accelera da 0 a 100 km/h in 14,2 secondi. La 1.6 16v spinge parecchio ma senza rabbia: muscoli gentili, disponibili appena si preme sull'acceleratore, che consentono lo 0-100 km/h in 10,7 secondi.

HDI

L'ormai nota tecnologia HDI non rinnega le proprie qualità anche sul piccolo 1.4, progetto comune con Peugeot e Ford: disponibile a spingere già da 1.000 giri, il piccolo diesel rende la guida confortevole e fluida, evitando parecchi cambi marcia. Non ama però essere tirato per i cilindri fino alla zona rossa del contagiri, invitando a passare a una marcia superiore intorno ai 3.500/4.000 giri. Ma meglio così che il turbo superpompato da stressati.

SERVO MUTO

Il 1.4 a benzina è abbinabile a un cambio automatico di rara qualità per una piccola con 75 cavalli. I cambi marcia avvengono senza che il minimo sussulto scuota la carrozzeria e le capacità autoadattative fanno sì che le sue logiche si adattino allo stile di guida del pilota. Anche utilizzando il comando sequenziale per scegliere una delle sue 4 marce, le cambiate sono dolcissime, pure le scalate all'ultimo metro. 10 e lode, 1500 Euro.
Pubblicato da M.A. Corniche, 17/03/2002
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