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Prova speciale

Citroën Grand C4 Picasso


Avatar di Mario Cornicchia , il 27/07/15

8 anni fa - Metti un tranquillo weekend di paura con bimbi al seguito. Guarda il video

Un'innocente scampagnata con bimbi al seguito per un pic-nic all'aria aperta. L'auto giusta? La Citroën Grand C4 Picasso, naturalmente

ROBA DA FILM Un tranquillo week end di paura. Avete già due figli piccoli e molto vivaci, inarrestabili e instancabili, e a loro unite altri tre bambini, figli di amici, più grandi e pacati per fortuna. Ma sempre bambini. Prendere a prestito il titolo del film con Jon Voight è d’obbligo. Dalla mia ho il mezzo a disposizione per la scampagnata, una Citroën Grand C4 Picasso, con sette posti e tanto spazio a disposizione, oltre a una vera vocazione da famiglia per una vera prova sul campo. In questo la Grand C4 Picasso ha davvero poche rivali, e ve lo dice un papà che di auto ne ha provate davvero tante, con figli e senza. E non soltanto perché la Grand C4 Picasso ha piccoli accorgimenti come lo specchiettino supplementare per sorvegliare quanto accade ai posti posteriori a colpo d’occhio.

TIPA FURBA Nei viaggi con famiglia ho trovato facile qualsiasi situazione. Le mille tasche e vani fanno spazio a ogni necessità famigliare, dal giocattolo al libro, al biberon per la più piccola. Il bauletto tra i due sedili anteriori, poi, è un fantastico ripostiglio per qualsiasi cosa, sembra senza fondo nella capacità di ingoiare pacchi di pannolini, succhi di frutta, pupazzi, binocoli, il ciuccio di riserva. Al mio piccolo grande artista che ha trasformato la parete più grande del soggiorno in una sua mostra personale tappezzandola di disegni, sono piaciuti molto i tavolinetti posteriori, piccoli scrittoi in cui esercitarsi nella sua grande passione del disegno, praticamente monotematico nel suo ritrarre treni, treni, treni e ancora treni. La piccola, invece, sul tavolinetto tiene a portata di mano il suo migliore amico Gegè, la inseparabile scimmietta a righe verdi. Federico che ha le gambe lunghe sta comodo insieme a Viola nell’ultima fila di sedili.

TANTO COMFORT Anche con tutti e sette i sedili in posizione la Citroën Grand C4 Picasso conserva una buona capacità del bagagliaio, da sfruttare impilando borse l’una sull’altra. Noi impiliamo borse di palle colorate, per movimentare la gita ed evitare la pericolosissima noia dei bambini che sfocia in crisi isteriche o in pericolose iniziative creative. Prelevati gli amichetti a Montevecchia la meta è la Valle del Curone. Dopo aver apprezzato il comfort della Citroën Grand C4 Picasso nel trasferimento da Milano a Missaglia, veloce, agile e silenziosa, con il duemila HDI da 150 cavalli che spinge senza sforzo apparente aiutato anche dal nuovo cambio automatico a sei marce EAT6, ora metto alla prova le sospensioni di C4 Gran Picasso su strade non proprio lisce e levigate e l’assetto morbido e confortevole non tradisce le aspettative nel rendere la strada più dolce di quanto sia in realtà.

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TAVOLO IMPROVVISATO Il programma prevede una merenda sull’erba ma il mio piccolo artista ha giusto il tempo per dare sfogo alla sua altra grande passione del momento, quella dei fiori. Il tempo di mettere insieme due grandi mazzi, il cielo diventa sempre più grigio e iniziano a cadere le prime gocce di pioggia. Che problema c’è? I mazzi di fiori finiscono a decorare la grande plancia, abbassiamo tutti i sedili e la Citroën Grand C4 Picasso diventa un perfetto riparo per due adulti e quattro, cinque bambini. Che si divertono come matti intorno alla tovaglia stesa sul fondo perfettamente piatto.

MERENDA FINITA, CHE SI FA? Finito il momento della merenda come li teniamo occupati? Nel frattempo si è unita anche Bianca, un’altra che è difficile tenere ferma. Pensate che il tetto panoramico sia utile soltanto per dare più luce all’abitacolo? Con una scatola di pennarelli da vetro diventa anche una grande e luminosa tavolozza. Il solito artista non si accontenta di disegnare sulla parte interna del cristallo ma, complice una pausa della pioggia si arrampica sul tetto e inizia a disegnare anche sull’altro lato. Finita la fase creativa le palle colorate vengono utili (sono lungimirante eh?) e l’abitacolo si trasforma in una grande vasca piena di palle colorate da fare invidia alla zona bimbi di Ikea. La guerra inizia subito e la piccola Viola si trasforma in killer professionista a dispetto della sua aria da ingenua sognatrice sottolineata da una cornice biondissima. E io divento subito il suo bersaglio preferito…

CAMPIONESSA DI CONSUMO È ora di sbaraccare, via le palle nel bagagliaio, su i sedili e la Citroën Grand C4 Picasso torna a essere il comodo pulmino per grandi viaggi in grande comfort. Continuo ad apprezzarla il giorno seguente, quattro ore di viaggio tra autostrada e colline, silenziosa e poco assetata di gasolio. Addirittura il gasolio sembra riformarsi nel serbatoio: l’avevo posteggiata dopo la gita con tre quarti di serbatoio e l’ho ritrovata con il pieno la mattina seguente, pieno che è durato da Milano a Piacenza. Stranezze a parte, i consumi sono davvero ridicoli per le dimensioni della C4 Gran Picasso: i 15 km/litro sono un obiettivo facile anche con un ritmo sostenuto, l’intorno dei venti è a portata dei piedi più tranquilli. Se devo trovare un difetto alla Grand C4 Picasso è la posizione di guida, con il volante un poco troppo orizzontale che costringe braccia e spalle a una posizione che potrebbe essere più naturale e lo schienale su cui fatico a trovare la posizione ideale.  


Pubblicato da M. A. Corniche, 27/07/2015
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