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Volvo C30 D5 Momentum


Avatar Redazionale , il 25/04/07

16 anni fa - Riesce a essere originale e tradizionalista

Felice convivenza con la compatta del momento. Stile e lusso in giusta dose, bella guida e sensazioni raffinate a bordo. La Volvina con l'oblò in vetro riesce a essere originale e tradizionalista. Mentre il listino da gioielleria chiarisce le ambizioni: il top del segmento premium a due volumi.

PIACERE In una nebbiosa sera milanese ci presentiamo e stringiamo il volante. La C30, pur con qualche orpello stilistico di troppo, vedi spoiler e codolini, è una primadonna di classe per presenza e portamento. Oltre a portare le stimmate stilistiche del prototipo SSC e della tradizione, 480 ES e P 1800 ES sono sullo sfondo, si fa guardare e unisce fascino e grinta. Una ventata d'aria nuova per chi cerca una compatta luxury. E nei piani Volvo, l'Italia dovrebbe essere il primo mercato.

MOMENTUM GIUSTO Quella della nostra prova è nera e in versione muscolosa, con il pentacilindrico duemilaequattro con 180 cavalli. Il cambio è automatico, l'unico accoppiabile al motore a gasolio di punta. Dal sederone con oblò vetrato, motivo stilistico originale, sbucano i due scarichi. Il muso invece è Volvo al 100%. L'allestimento di intonazione sportiva, Momentum offre tutto l'indispensabile e anche di più. Orientarsi sulla Summum? Solo per gaudenti a oltranza.

TRASPARENTE Apriamo il bagagliaio per metterci dentro trolley, borsa del pc portatile e sacchetto coi regali. La prima sensazione, con il portellone in un sol pezzo di cristallo è appagante. Ma poi scopriamo che dentro non ci starebbe molto altro. Cerchiamo anche la buona vecchia cappelliera. Non pervenuta, è optional. Certo una mancanza, ma pure una dichiarazione di intenti: la C30 guarda prima all'appagamento del senso estetico. Versatilità e praticità non figurano tra le motivazioni d'acquisto come direbbero gli uomini di marketing.

CABINA La perplessità dura lo spazio di tre passi. Apriamo la lunga portiera con manigliona e ci caliamo nella cabina di guida: un bozzolo comodo, ben rifinito e dall'aria vagamente ricercata. La seduta è schiacciata verso il pianale e perfettamente accogliente, i fianchetti che trattengono nelle curve non danno fastidio. I sedili sono in un bel tessuto e giocano col bicolore. Tra i migliori che si ricordino anche sui lunghi percorsi. Il volante, ciccioso, si tiene tra le mani che è un piacere.

VETRATA Le plastiche, tutte, sono buone e l'aria hi-tech della mensola centrale, fine come una sottiletta, fa la sua scena e svetta in un contesto di sobria eleganza. Guardando in avanti, la base del parabrezza non è altissima, come di lato la vetrosità è notevole. A bordo della C30 si respira bene e non manca neppure senso di protezione. Si differenzia dalla concorrenza nelle sensazioni di vita (e vista) a bordo. Qualità intangibili ma importanti.

SOLIDA I primi metri a bordo ci parlano di silenzio ovattato, di sospensioni ben tarate che non spezzano la schiena sulle buche dell'asfalto urbano, senza per questo regalare sensazioni burrose sulle rampe curvilinee. Anzi. Bastano le prime curve in tangenziale per essere guidati da una sensazione di solidità. La C30 è gnucca come ci si aspetterebbe da una tedesca. La base Focus è un bel punto di partenza. Stabile e piantata come se fosse una V50...

LUOGO COMUNE Lo sprint non manca e ci si muove agili, come se la si guidasse da una vita. Ci spariamo subito 200 km di autostrada e, se non fosse per la nebbia, arriveremmo riposati come delle rose. Evitando di guardarsi alle spalle, con il bagagliaio che finisce subito dietro i sedili, sembrerebbe di guidare una berlina di categoria superiore. Un luogo comune abusato, ma è davvero meritato, il comfort di bordo e le qualità di guida sono premium anche nei fatti. Come sneakers firmate, modaiole ma di qualità. Buone per fare il giro la domenica, corricchiare se viene voglia e che pure con giacca e cravatta fanno la loro figura.

USO MISTO La Volvina è uguale. Mai a disagio. Lo sterzo è comunicativo. I gommoni da 17 rendono la C30 letteralmente attaccata a terra e a prova di principiante. Il pedale del freno invece non regala sensazioni di mordente al primo sfioramento. Questione di gusti e abitudini. Una grande stradista quindi. Che cammina anche forte. Con un'area di miglioramento, nessuno è perfetto: la trasmissione che non si accoppia benissimo col propulsore. A noi gli automatici piacciono, si va via tranquilli e veloci senza arrivare a fine serata con braccio dolorante. Ma quiil cambio con soli 5 rapporti penalizza, un poco, rotondità di guida e pure gli spiriti sportivi. Si va via così bene tra le curve che le palette dietro il volante ci si trova a desiderarle spesso.

VELOCE Sia chiaro, le prestazioni in assoluto non mancano mai, la C30 va molto forte e ce n'è d'avanzo per tutte le condizioni d'uso. Difficile trovare compatte in grado di darle la paga. Alla voce consumo si paga in rapporto ai muscoli. Noi non abbiamo superato i 13 km al litro nell'uso misto e senza esagerare. Ma con 180 cavalli mica si possono pretendere ugole secche.

SEDUTA BASSA Per il resto solo lodi. I fari allo xeno illuminano le strade più buie. Solo quando si spreme a fondo il motorone fa sentire la voce roca. Il display centrale dell'hi-fi è un esempio di minimalismo fascinoso. Gli spazi dove riporre la gadgettistica, utile e meno utile, sono molti e alcuni, come quello dietro la consolle, originali.

EMOZIONE Dettagli di un'emozione, la C30 strizza l'occhio, più di altre proposte, al gusto e alla sensibilità femminile. Superando il conticino (mica tanto -ino) da pagare, ci si trova fra le mani una compatta premium di classe e quasi perfetta. Le emozioni costano.


Pubblicato da Luca Pezzoni, 25/04/2007
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