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Prova

Volkswagen Tiguan


Avatar Redazionale , il 02/10/07

16 anni fa - Poco appariscente, ma razionale e sicura

La Casa tedesca trasferisce l'esperienza maturata con la Touareg su una Sport Utility compatta che ne ricalca forme e contenuti. Poco appariscente, ma razionale e sicura al punto da meritarsi le cinque stelle EuroNcap, la Tiguan è offerta in doppia soluzione e si candida d'ufficio a scompigliare gli equilibri del segmento, grazie anche a un prezzo piuttosto interessante.

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COM'E' Arriva per ultima la Tiguan, e in un segmento già molto affollato. Ultima ma non ultima: la Suv compatta Volkswagen si presenta infatti con un biglietto da visita da prima della classe, tra cui le cinque stelle appena conquistate nei crash test EuroNcap. E se il look non è di quelli da mandare in visibilio folle di ammiratori, è nei contenuti tecnici che si riprende la scena. La Tiguan è a tutti gli effetti una piccola Touareg, lunga 4,43 metri, larga 1,81m e alta 1,67m. Sono 3cm in più della RAV-4, 13cm in meno della X3, 22cm in meno della Outlander e 10cm in meno della CR-V, giusto per citarne alcune.

PUNTA AL VERTICE Nel mirino c'è la clientela della Toyota Rav4, da sempre regina del segmento, oltre a quella delle altre cortigiane in listino: Bmw X3, Honda CR-V, Land Rover Freelander, Suzuki Gran Vitara, Opel Antara e il gruppetto Mitsubishi-Citroën-Peugeot con le loro Outlander, C-Crosser e 4007. Tutte concorrenti che da oggi dovranno guardarsi dal mix di contenuti che la Tiguan è in grado di mettere in campo. La quale, se non colpisce per originalità stilistica (un classico nell'ultima produzione Volkswagen) ha forme collaudate e rassicuranti, contenuti tecnici di vertice e prezzi più che interessanti.

TRAPIANTO D'ORGANI Sotto le sembianze da cittadina timidona la Tiguan nasconde doti da sfrontata avventuriera, capace di non impallidire di fronte a nulla, nemmeno alle ruvidità dei percorsi fuoristrada più impegnativi e alle difficoltà dei manti stradali più insidiosi. Non a caso la Banca d'organi da cui si è servita è più che garantita: costruita sul pianale della Golf, la Tiguan dispone del sistema di trazione integrale 4Motion Volkswagen, le sospensioni della Passat, i freni della Phaethon, solo per fare degli esempi. Il risultato è un Suv di dimensioni adatte per la città, spazioso e versatile come una monovolume ma capace, se dovesse capitare, di superare anche ostacoli da vero off-road.

FRIZIONE HALDEX Uno dei punti di forza è senza dubbio la trazione 4Motion di ultima generazione, con il sistema di frizione Haldex nella sua edizione più evoluta, velocissimo a variare la coppia tra le ruote anteriori e posteriori in funzione del grado di aderenza sul manto stradale. Normalmente la trazione è al 90% sulle ruote anteriori, ma in caso di necessità può essere trasferita al 100% a quelle posteriori.

NASINO ALL'INSU' Per la Tiguan la Volkswagen è andata oltre, proponendo due soluzioni d'acquisto, quasi due vetture differenti: la prima con angolo di attacco di 18°, per chi sa già in partenza che non farà mai del fuoristrada impegnativo; la seconda con angolo di attacco di 28°, per affrontare anche ostacoli da off-road duro. In pratica la seconda ha il naso più a punta, per affrontare senza problemi rampe e pendenze più ripide.

TRACK&FIELD La versione da 28° (che viene offerta solo con l'allestimento Track&Field) dispone del pulsantino Offroad che le altre versioni (quelle con angolo di attacco da 18° e allestimento Trend&Fun o Sport&style) non hanno. Premendolo si entra subito nel magico mondo del fuoristrada vero, attivando una serie di sensori che aggiungono l'assistenza di marcia per le discese e per le ripartenze in salita, una maggiore sensibilità dell'acceleratore e dell'Abs.

PARK ASSIST Altri argomenti di interesse sono la telecamera posteriore, che entra in funzione automaticamente appena si inserisce la retromarcia, il Park Assist, un congegno che parcheggia la Tiguan da solo, senza che si tocchi il volante (basta accelerare, frenare e gestire il pedale della frizione), il gancio di traino a scomparsa capace di trainare fino a 2.500 kg, e il volume di carico che da 470 litri in condizioni normali può arrivare a 1.510 litri, per trasportare oggetti lunghi fino a 2,5 metri o pesanti fino a 650 kg.

COMMON-RAIL Sulla Tiguan debutta il primo common-rail targato Volkswagen: un 2.0 litri con potenze differenziate da 140 e 170cv. Un turbodiesel a iniezione diretta con pressione fino a 1.800 bar, iniettori piezoelettrici a otto fori e distribuzione con cinghia dentata.Per il 140cv la coppia è di 320 Nm a 1.750 giri, un tempo di accelerazione nel 0-100 di 10,4 sec, 186 km/h di velocità massima e unapercorrenza media di 13,8 km/l. Ancora più interessante il 170cv, per il quale la coppia sale a 350 Nm sempre a 1.750 giri, la velocità a 200 km/h, il tempo di accelerazione 0-100 scende a 8,8 sec e i consumi a 14,3 km/l.

A BENZINA Motori sovralimentati anche tra i benzina, che scendono in campo con un nuovo TSI di 1.4 litri da 150cv con doppia sovralimentazione (turbo e compressore volumetrico), 240 Nm di coppia da 1.750 a 4.000 giri (dei quali 200Nm già disponibili a 1.250 giri), 9,3 sec per passare da zero a 100 km/h e 192 km/h di velocità massima. Tutto per una percorrenza media di 12 km/l. Entro marzo arriverà anche un 2.0 litri benzina TSI da 200cv con 280 Nm di coppia a partire da 1.700 giri, 7,6 sec nel 0-100 km/h, 211 km/h di velocità massima e percorrenze di 11 km/l.

PARLA INGLESE Tre gli allestimenti: Trend&Fun, e Track&Field. Il primo ha di serie quanto basta per viaggiare nel confort, compresi sei airbag, il controllo della stabilità ESP con ABS,ASR e EDS; il sistema di stabilizzazione del rimorchio per le versioni dotate di gancio di traino; attacchi Isofix; freno di stazionamento elettronico; radio con lettore CD; climatizzatore semiautomatico; telecomando.

SPORT&STYLE Ha in più i cerchi in lega da 17", il climatizzatore automatico, le cornici dei finestrini cromate, il controllo pressione pneumatici, fendinebbia, mancorrenti cromati sul tetto, inserti di Alcantara sui sedili, vetri posteriori oscurati e sedili anteriori sportivi. Entrambi gli allestimenti sono riservati alle Tiguan con angoli di attacco di 18°.

TRACK&FIELDCambia innanzitutto l'angolo di attacco (28°) e rispetto alla Trend&Fun ci sono in più cerchi in lega da 16", bussola, protezione supplementare per motore e trasmissione, pulsante Offroad, i sedili confort anteriori, i mancorrenti neri sul tetto e il controllo pressione pneumatici. Al momento del lancio (1 e 2 dicembre) saranno disponibili solo il 1.4 TSI da 150cv e il 2.0 TDI da 140cv a prezzi che varieranno dai 27.000 euro circa per la 1.4 TSI Trend&Fun ai 33.000 della 2.0 TDI Track&Field.

COME VA E' figlia della Touareg e si vede subito, solo le dimensioni più contenute evitano di scambiarla per la sorellona. Linee note, quindi, ormai assorbite dal tempo, con la conseguenza che tutto sembra già visto. Questo non significa che la Tiguan non abbia armi di seduzione. Identica sensazione anche all'interno. Qui siamo addirittura allo stesso abitacolo, quello già collaudato sulla Golf Plus, altro modello di Casa a fornire organi alla Tiguan. E probabilmente anche la stessa clientela.

SCUOLA TEDESCA Un interno pratico e razionale come vuole la migliore scuola teutonica, con gli strumenti raccolti dietro il volante, una plancia centrale con un bel display visibile e i comandi a portata di mano, così come quelli di finestrini e specchietti raccolti a sinistra sulla portiera. Dentro, lo spazio è abbondante per tutti i passeggeri, e il bagagliaio capiente quanto basta per caricarci la spesa della settimana o i bagagli per un week end in quattro. Comodi anche i sedili, larghi e accoglienti. Pratici anche i quattro comparti centrali sul soffitto, nati come portaocchiali ma comodi per sistemarci anche piccoli oggetti.

SOLO PER DECISIONISTI Il vero problema con al Tiguan è la necessità di decidere al momento dell'acquisto quale delle due soluzioni acquistare, se quella con angolo di attacco a 18° o a 28°. La differenza non è solo di prezzo, ma anche di forma e di sostanza. E dato che la destinazione d'uso non è certamente per il fuoristrada sportivo, la decisione deve tener conto della possibilità o meno di trovarsi in situazioni di fuoristrada vero. Nessuna differenza strutturale tra le due soluzioni, tutto si riduce a un pulsantino alla base del cambio, ma è la chiave di tutto, quella che permette di superare ostacoli difficilmente immaginabili per chi non è abituato a fare del fuoristrada vero.

CAMEL TROPHY Tanto per farsi un'idea, con la Track&Field si superano anche percorsi degni del Camel Trophy. La Tiguan riparte da salite impervie senza costringere il pilota a difficili giochi di frizione: si può bloccare anche a metà di una salita ripidissima e ripartire subito senza problemi. L'ampiezza dell'angolo di attacco consente di superare guadi profondi o stretti fossati, mentre in discesa il sistema Offroad imposta la velocità che si decide di tenere fino a un massimo di 15 km/h.

RITORNO A CASA Il vero problema è psicologico: ci si deve affidare completamente all'elettronica e non tutti sono preparati a farlo con la massima spontaneità. Nelle discese più ripide in particolare non è così semplice evitare di toccare il pedale del freno e lasciar fare tutto alla vettura, giocando solo con il volante. Da vera fuoristrada la Tiguan rende comunque tutto molto semplice e sicuro, persino nell'affrontare pendenze laterali che solo chi fa del fuoristrada sportivo penserebbe di poter superare. Insomma, diventa difficile immaginare situazioni simili in un uso normale della Tiguan, ma c'è sapere che a casa si torna di sicuro può essere di conforto soprattutto alle persone più ansiose.

PARCHEGGIA DA SOLA L'elettronica viene in aiuto anche in altro occasioni. Sempre in ambito fuoristradistico per esempio, è interessante la funzione che permette al navigatore di registrare anche i sentieri non digitalizzati sulla mappa, funzione utilissima quando ci si avventura nei labirinti delle stradine di campagna. Il percorso rimane in memoria (il sistema registra fino a 500 punti) e per ritrovare l'uscita non c'è bisogno di Pollicino con le sue briciole di pane. L'elettronica è utile anche in città con il sistema che parcheggia l'auto automaticamente, una bella comodità per chi ha problemi con gli ingombri; è facile da usare ed efficace: si imposta e poi si agisce solo su freno e acceleratore.

ASSORBE TUTTO La visibilità esterna è buona e la percezione degli ingombri facile. Non è come guidare una CrossGolf, ma le sensazioni non sono così lontane. La Tiguan è agile e ben supportata da sospensioni tarate per affrontare anche lunghi viaggi senza dover per forza sentire la più piccola imperfezione stradale. Le vibrazioni strutturali sono ben assorbite e a guadagnarne è soprattutto il comfort acustico, tra i migliori della categoria.

2.0 TDI 140CV E' l'unico diesel disponibile al momento del lancio, in attesa del più potente 2.0 TDI da 170 previsto per marzo. Ed è anche il primo common-rail targato Volkswagen. La sensazione è che sia meno divertente rispetto al vecchio turbodiesel a iniezione diretta e pompa-iniettore di pari potenza. Le prime marce ravvicinate aiutano a prendere velocità ma anche dopo il nuovo TDI sembra non scomporsi mai, calmo e pulito nelle sue reazioni. Progressivo senza esagerare. In compenso è tenace come un mulo e più silenzioso del precedente. Meglio abbinarlo al cambio automatico e, se si intende fare del fuoristrada impegnativo, il pulsantino Offroad interviene anche su di lui, selezionando automaticamente la marcia migliore per affrontare gli ostacoli più difficili.

1.4 TSI 150CV E' una bella alternativa al TDI, soprattutto per il divertimento di guida. Certo i consumi sono più alti e spostare 1.600 chili di auto costa molta più fatica, ma nell'uso cittadino fatto di tira e molla nel traffico è più soddisfacente del 2.0 diesel. Grazie al doppio turbo, 200 Nm sono disponibili già a 1.250 giri e i 240 a 1.750 giri, come dire che la Tiguan è reattiva anche quando viaggia in sesta marcia incolonnata nel traffico. Quanto a brillantezza insomma non ha niente da invidiare al TDI e anche nel misto stretto è il divertimento di guida è assicurato. Da provare prima di decidere: la Casa lo dà al 6% delle preferenze contro il 70,5% del TDI, ma forse hanno peccato di pessimismo.


Pubblicato da Gilberto Milano, 02/10/2007
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