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Prova su strada

Skoda Octavia 2001


Avatar Redazionale , il 01/08/01

22 anni fa -

Qualche ritocco alla linea discreta, un interno più curato e confortevole, una più ampia scelta di propulsori e nuovi allestimenti danno vita alla seconda generazione della Skoda Octavia. Che, alla faccia dell'understatement, diventa sempre più paragonabile, prezzo e affidabilità compresi, a una tedescona di classe. Abbiamo provato in pista la nuova versione RS, con lo stesso generoso motore dell'Audi TT

 

LA NOVITÀ

Sono passati quattro anni da quando la Skoda, all'epoca da poco entrata nell'orbita Volkswagen, ha dato un taglio deciso al passato presentando una nuova berlina di dimensioni medie battezzata Octavia. Un'auto che ha avuto un effetto turbina sulle vendite balzate dalle 47 mila unità del 1997 alle 143 mila dello scorso anno. Oggi, l'elegante 4 porte della Casa di Mladà Boleslav (nel 1998 è arrivata la Wagon, un anno più tardi la 4x4) si è rifatta il trucco, si presenta con una gamma di motori più completa (c'è anche la sportiva RS, con lo stesso 4 cilindri dell'Audi TT) e allestimenti più ricchi.

L'ABITO CAMBIA POCO

Esteticamente solo l'occhio più esperto noterà il nuovo maquillage dell'Octavia (ma alla Skoda assicurano che oltre il 50% dei componenti sono inediti), mirato a rendere meno spartana la linea. Al punto che, alle spalle del rinomato rapporto prezzo-qualità, la ragione che potrebbe spingere all'acquisto della Octavia è il design. Niente male pensando alle massicce forme d'Oltrecortina delle Skoda di qualche anno fa, ancor di più considerando che si tratta comunque di una "sottomarca" di VW.

ISPIRATA DALLA FABIA

I nuovi fari, alla precedente forma rettangolare sostituiscono un più moderno look trapezoidale, con plastiche trasparenti e fendinebbia integrati (come era già sulla Laurin & Klement, al top della gamma). In aggiunta la mascherina è più aggraziata come i fascioni e le prese d'aria che rendono meno severo l'impatto visivo con il frontale. Anche i fanali posteriori sono più luminosi e somigliano a quelli della piccola neonata di casa Skoda, la Fabia.

ABITACOLO PIÙ CONFORTEVOLE

All'interno della Octavia l'occhio corre subito a cercare il cruscotto, una delle pecche dell'edizione precedente, colpa di una grafica da autobus moscovita. Nessun timore: la strumentazione si legge bene è completa e scritta con caratteri più moderni. La plancia e la razionale disposizione dei comandi è invariata (ci si chiede solo perché l'accendisigari sia nel tunnel centrale e non nel posacenere). Di nuovo c'è il sedile posteriore, risagomato per assicurare un migliore comfort per le gambe dei passeggeri posteriori (circa due centimetri guadagnati). Immutate le misure del bagagliaio. Quello della wagon è una piazza d'armi.

SPARTANA O COME UN'AMMIRAGLIA

La gamma degli allestimenti è tutta nuova: Classic, Ambiente, Elegance (quasi gli stessi nomi delle Mercedes, un caso o una provocazione voluta?). Il primo è per chi opta per la via del risparmio. Prezzo accattivante e solo l'airbag guidatore, il servosterzo e poco altro di serie. Quello intermedio è più equilibrato, ha in aggiunta l'ABS, l'airbag per il passeggero, gli alzacristalli posteriori e il computer di bordo. La Elegance, il cui prezzo fa pensare a concorrenti più blasonate (Opel Vectra e, con un piccolo sforzo, Alfa 156?), è un'ammiraglia, climatizzatore automatico, airbag laterali, e i nuovi cerchi in lega a 5 razze compresi. Sempre al top la raffinata (e costosa) versione Laurin & Klement (i due nomi dei fondatori della Casa Ceca).

CON IN MUSCOLI IN VISTA

Il massimo del carattere, tuttavia, la Octavia (forte di un curriculum agonistico di tutto rispetto) lo esprime con la sportiva RS. Carrozzeria solo a 4 porte, si riconosce per la presa d'aria a nido d'ape sotto la targa anteriore, i riuscitissimi cerchi in lega a 10 razze da 16" (quelli da 17" sono ancora meglio, val la pensa farci un pensiero), le grosse pinze verdi dei freni e, dietro, per lo spoiler sul bagagliaio (deturpa la linea ma migliora la stabilità in velocità), oltre al grosso tubo di scarico esagonale.

INTERNO AD HOC

Sulla RS differente è anche la strumentazione con cornice a fondo argentato con scala a 260 km/h, mentre i sedili sono rivestiti in pelle e Alcantara e tali da assicurare un ottimo contenimento laterale. Il volante è a tre razze, anziché quattro, e ha la corona in pelle con cuciture a vista come per il pomello del cambio. Una chicca è la pedaliera con placche in metallo, come la Octavia che corre nel WRC.

AL VOLANTE

Tutte le versioni della Octavia sono friendly da guidare. Il merito è della facilità con cui si trova la corretta posizione al volante, grazie soprattutto alle ampie regolazioni. Le misure esterne non sono tanto ingombranti da mettere in difficoltà chi è alle prese con il traffico in città, mentre sono ok per assicurare un buon comfort per due adulti seduti dietro anche nelle lunghe trasferte. Con qualsiasi motore la rumorosità nell'abitacolo è contenuta. Gli interventi all'assetto hanno migliorato la guidabilità, grazie a un coricamento laterale in curva ora più contenuto.

MOTORI AFFIDABILISSIMI

Ai motori già presenti (2.0 115 CV e 1.8 turbo 150 CV a benzina e i brillanti e poco assetati 1.9 TDI da 90 CV e 110 CV) si aggiungono un inedito 1.6 da 102 CV, il potente 1.8 turbo da 180 CV della RS e il nuovo 1.9 TDI da 101 CV, con il raffinato sistema a iniettore-pompa (un solo corpo per ogni iniettore e una pressione di esercizio di 2000 bar) riservato alla 4x4. Tutti rientrano nelle severe normative antinquinamento Euro 4 (benzina) e Euro 3 (diesel).

LONG-LIFE

Il livello di affidabilità è dimostrato dall'intervallo programmato per i tagliandi: ogni 30 mila chilometri per quelli alimentati a verde, ogni 50 mila km per quelli che viaggiano a gasolio. Se non si è grandi viaggiatori, Skoda raccomanda di far aprire il cofano almeno una volta ogni due anni. Tanto da dimenticarsene.

CON LA RS ALL'HUNGARORING

Con qualche giro di pista sui saliscendi e sui curvoni dell'autodromo di F1 alle porte di Budapest abbiamo messo alla prova la grinta della RS. L'assetto rigido assicura inserimenti in curva da brivido, mentre il mantenimento delle traiettorie è garantito dalle generose gomme 205/55 16". L'erogazione della potenza è tanto fluida da far dimenticare che il generoso 4 cilindri 1.8 (180 CV a 5500 giri e 235 Nm di coppia da 1950 a 5000 giri) sia sovralimentato. Ottimi lo spunto e le riprese, assecondati da un cambio impeccabile. Potente e efficace l'impianto frenante, perfetto anche nella staccatona in fondo al rettilineo sul filo dei 180 km/h. Peccato che su questa pista non ci sia abbastanza spazio per spremere il pedale del gas sul tappetino e assaporare i 230 all'ora di punta di questa sportivissima Octavia.

di David Giudici
30 agosto 2000


Pubblicato da Redazione, 01/08/2001
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