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Skoda Yeti


Avatar di Mario Cornicchia , il 20/01/10

14 anni fa - L'abominevole auto delle nevi lascia impronte a 2 e a 4 ruote motrici e impressiona per stile originale e qualità Volkswagen Group.

L'abominevole auto delle nevi lascia impronte a 2 e a 4 ruote motrici e impressiona per stile originale e qualità Volkswagen Group. Anche il prezzo della Skoda Yeti lascia una traccia piuttosto profonda.

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COM'E' Dopo aver calcato per anni le passerelle dei Saloni dell'auto di tutto il mondo, la Skoda Yeti esce dalla leggenda e alle sue impronte ora corrisponde anche una faccia. Nel passaggio dalla concept mostrata ai Saloni perde un poco di grinta nella coda ma mantiene l'impostazione originale e acquista proporzioni più razionali.

GIOCA SULLE FASCE Lo stile della Skoda Yeti riprende il nuovo corso originale avviato dalla Roomster di cui pare la sorella più aggraziata e, come la Roomster, abbandona i nomi da massaia ceca. Abitacolo molto squadrato per offrire tanto spazio all'interno ma ben arrotondato dalla linea di cintura morbida come tutti gli spigoli. I vetri sono raccolti in due fasce, separate dal montante centrale che divide la fascia anteriore, parabrezza e vetri laterali anteriori, dalla fascia posteriore che include anche il lunotto senza interruzioni sfruttando il gioco dei montanti neri. Una fascia scura elegante e originale.

OCCHIO PER OCCHIO Rispetto alla concept perde le luci posteriori allungate fino al tetto e il portellone a ribaltina in favore di un tradizionale portellone e di luci meno aggressive ma più eleganti. Dalla concept eredita in pieno il bel frontale originale, con le grandi luci supplementari tonde come occhioni ai lati della calandra che includono luci diurne e fendinebbia. A sottolineare l'aspetto da avventuriera rimane anche la protezione a U color alluminio nella parte bassa del paraurti coerente con la protezione nella parte bassa del paraurti posteriore.

MADE IN VW Alla fine mantiene le promesse della concept e si distingue con uno stile originale, discreto ed elegante pur con un tocco da mostro delle nevi che soddisfa il sogno avventuriero che ci si porta dietro nel quotidiano casa-ufficio. Un aspetto solido come solidamente teutonici sono gli interni, poco avventurieri ma di qualità decisamente elevata e dallo stile made in Volkswagen, con la concessione alla fantasia dei rivestimenti bicolore della versione Experience.

MOSTRO DI FLESSIBILITA' L'interno è flessibile con il divano posteriore diviso in due parti asimmetriche che scorrono indipendentemente in senso longitudinale e che altrettanto indipendentemente possono regolare l'inclinazione dello schienale per un volume di carico con cinque posti che può variare da 405 a 510 litri. Il volume massimo nella configurazione a due posti varia da 1580 a 1760 litri, a seconda che i sedili posteriori si ripieghino solamente o si smontino completamente.

DUE O QUATTRO L'abominevole mostro si appresta a lasciare traccia sulla neve con la sua versione 4x4 ma ha anche la sua versione più cittadina, con la sola trazione anteriore. La versione 4x4 distribuisce la coppia tra le quattro ruote grazie a una frizione Haldex4 a controllo elettronico che elabora i dati inviati dalla centralina motore e da quella di Abs ed Esp e dal sensore sul volante. In marcia normale alle ruote anteriori è inviato il 48% della potenza ma la distribuzione cambia in continuazione a seconda della situazione, dalla partenza al posteggio.

CONTROLLO ELETTRONICO Per evitare il più possibile slittamenti cambia anche la regolazione dell'acceleratore, con un dosaggio più morbido della potenza su fondi con poca aderenza e, nel caso che anche il lavoro della frizione Haldex4 non fosse sufficiente, interviene il cosiddetto bloccaggio elettronico del differenziale EDS che provvede a frenare le ruote che slittano per inviare potenza alle ruote che hanno aderenza, anche se fosse una sola. E nelle discese più impegnative fino a 30km/h si può attivare la funzione OffRoad, l'aiutino elettronico che, grazie al Downhill Descent Assistant, controlla elettronicamente, frenando singolarmente le ruote e dosando il gas, la velocità di discesa.

FAMIGLIA ALLARGATA Cinque sono i motori disponibili per la Yeti. Due a benzina, il 1.2 TSI da 105cv e il 1.8 TSI da 160cv, e tre versioni del duemila a gasolio TDI da 110, 140 e 170 cavalli. Cambio manuale a sei marce per tutti i motori eccetto che per il TDI da 110 cavalli e trazione 4x4 abbinata a tutti i motori eccetto il 1.2 TSI. Cambio DSG da febbraio per la Yeti 1.2 TSI e da luglio per Yeti 2.0 TDI 140cv.

YETI EXPERIENCE La Yeti si veste con tre allestimenti differenti. Active ha tutto l'indispensabile, dal climatizzatore semiautomatico ai sei airbag, dalla radio Swing al pacchetto alzacristalli elettrici anteriori, specchi regolabili elettricamente e chiusura con telecomando. I cerchi da 16" sono in lamiera e l'Esp è di serie. Adventure aggiunge l'airbag per le ginocchia, i cerchi in lega da 17 pollici, il cruise control, finiture più curate e funzionalità interne come il cassetto sotto il sedile del passeggero. Experience offre fari allo Xeno, fendinebbia che si accendono nelle curve, climatizzatore Climatronic, vetri oscurati, interno in tessuto bicolore, specchio elettrocromatico.

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I PREZZI La Yeti scende dai monti ma non è proprio sprovveduta e si fa pagare. La versione di attacco, la Yeti 1.2 TSI Active, costa 18.530 euro e la versione più costosa, la Yeti 2.0 TDI Experience 4x4 costa 30.330 euro. La versione 4x4 più abbordabile costa poco più di 25.000 euro (25.430 per la Yeti 2.0 TDI 110cv Active 4x4 e 25.730 per la yeti 1.8 TSI Adventure 4x4). Il passaggio da Active ad Adventure costa 1300 euro e ulteriori 1600 euro sono richiesti per l'ulteriore upgrade alla Yeti Experience.

COME VA Tra tante Suv e crossover aggressive come un taglialegna eremita la Skoda Yeti riesce a compensare bene la sua vocazione ad arrampicare con uno stile originale e molto urbano. Anche la sua altezza (169cm) non è da cabina del telefono e si armonizza bene con la sua pianta larga da 422x179 centimetri. Con le sue forme e le sue dimensioni non eccessive si presta a tenere buono il partito degli anti-Suv. Anche salire e scendere dalla Yeti non ricorda i Suv camionati ma è una operazione comoda che si lascia apprezzare dalle schiene più compromesse, con il sedile alla giusta altezza da terra per evitare contorsioni all'entrata o all'uscita.

TRESPOLO La posizione di guida è pensata per gli insicuri, per quelli che sollevano al massimo il sedile per tentare di vedere anche il paraurti anteriore. La plancia è piuttosto alta, più alta della base del parabrezza e chi, al contrario, tiene il sedile e il volante regolati alla quota minima, si trova ad avere il volante molto staccato dal cruscotto e il cruscotto in vetta. Il volante, poi, rimane, anche regolato tutto basso, un poco orizzontale come le prime monovolume, in una posizione poco moderna e che tende a far staccare la spalla dal sedile quando la mano corrispondente si trova nella parte alta del volante.

PANORAMICA Volante a parte, la Yeti offre una piacevole visione panoramica, con un abitacolo luminoso specie se si ordina il tetto in cristallo grande quasi quanto tutto il tetto, apribile nella parte anteriore. I montanti anteriori abbastanza verticali, oltre a rendere panoramico il parabrezza consentono al tetto apribile di stare sopra le teste di chi siede davanti che possono godere della sua luce.

MINIMO MASSIMO Meno sfruttabile invece lo scorrimento del divano posteriore: se chi sta davanti siede lungo anche spostando il più possibile il divano verso la coda lo spazio a disposizione per le gambe non è da limousine. Quello che è il punto massimo sarebbe dovuto essere il punto minimo per poter privilegiare l'abitabilità posteriore.

TUTTOFARE Chi ancora dovesse avere dubbi sul marchio Skoda trova nella Yeti una ulteriore conferma che dai tempi di Kroda il Gruppo Volkswagen ha messo tanta distanza. La qualità dei materiali e del loro montaggio è all'altezza del Gruppo, senza sbavature e critiche. Sensazione che si percepisce anche alla guida, con la scocca bene isolata, pochi fruscii aerodinamici e anche i motori a gasolio tenuti a bada nella voce. La Yeti è un'auto comoda e tuttofare, adatta a tutte le strade e a tutte le esigenze. Ha dimensioni furbe per muoversi in città agile come una lince bianca, per avere abbastanza spazio per la classica famiglia giovane e per garantire trasferimenti autostradali comodi e rilassati. Con l'opzione 4x4 che sposta in alto la soglia di arrestabilità.

EQUILIBRATA Si guida con facilità sia nella versione a due ruote motrici sia in configurazione 4x4, con minime differenze di comportamento nelle manovre di emergenza, situazione in cui la Yeti si rimette in riga da sola o con un intervento minimo e davvero istintivo. Sempre molto ben equilibrata, ben bilanciata e istintiva alla guida anche con le gomme invernali utilizzate per questa prima prova.

A GASOLIO I motori a gasolio non mancano all'appello quando si preme sull'acceleratore. La versione da 140 cavalli è quasi sportiva per i 15 quintali della Yeti e la versione 110 cavalli è quanto basta per una guida veloce e brillante, a cui manca soltanto la sesta marcia per far diminuire consumi e rumore in velocità. Il rumore dei motori è comunque contenuto.


Pubblicato da M.A. Corniche, 20/01/2010
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