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Prova

Skoda Octavia Wagon 2013


Avatar Redazionale , il 08/05/13

10 anni fa - E' più versatile e pratica che mai

In scia alla berlina, si rinnova anche la Skoda Octavia Wagon 2013. Il salto di qualità rispetto al passato è epocale sotto ogni punto di vista.

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PIATTO FORTE Funziona così anche a tavola: prima arriva l’antipasto leggero e poi la portata principale, a riempire lo stomaco. Le cose non vanno diversamente in casa Skoda, dove la Octavia berlina è stata chiamata a vestire i panni dello stuzzichino (di lusso) in vista dell’arrivo ormai imminente della versione Wagon, pronta a riempire ancora una volta il libro ordini. Carta canta, in fondo: storicamente, almeno in Italia, è proprio la variante familiare la best-seller della gamma, capace di raccogliere attorno all’80% delle preferenze. E questa percentuale non dovrebbe cambiare con l’arrivo nelle concessionarie della Skoda Octavia Wagon 2013, per la quale è stato fissato un weekend porte aperte nei giorni 25 e 26 maggio.

UNA FACCIA, UNA RAZZA Neanche a dirlo, la giardinetta ricalca fedelmente lo stile fresco di giornata della sorella a tre volumi, fatto di tagli geometrici e di linee appena arcuate, che danno plasticità a un insieme moderno, pur se rispettoso del tipico family feeling della Casa ceca. I segni distintivi sono quelli di sempre: la mascherina, a listelli verticali, e le luci posteriori, che disegnano una C rossa. La coda è l’assoluta protagonista della scena, con un andamento spiovente che scongiura il rischio di un look scatoliforme. In termini di dimensioni, la nuova generazione diventa più lunga (+90 mm; 466 cm), più larga (+45 mm; 181 cm) e allunga pure il passo (+108 mm). L’aumento della taglia dà una bella mano a migliorare anche la presenza scenica della Skoda Octavia Wagon 2013, che non sfigura nemmeno al cospetto di mezzi di categoria superiore.

VIAGGIO NELLO SPAZIO Il fatto che la carrozzeria sia più grande ha chiaramente effetti benefici sull’abitabilità e sulla versatilità. A detta della Casa, la Skoda Octavia Wagon 2013 stabilisce nuovi record per la categoria, in materia per esempio di disponibilità di spazio per le ginocchia dei passeggeri posteriori e o di sviluppo in lunghezza dell’abitacolo. Rispetto alla generazione uscente, la Skoda Octavia Wagon 2013 segna importanti passi avanti anche in materia di sviluppo trasversale: lo spazio all’altezza dei gomiti aumenta di 39 mm davanti e 26 dietro. Tra i dati salienti spicca la capacità del bagagliaio, da 610 a 1.740 litri; il vano si fa apprezzare anche per la soglia bassa (631 mm da terra) e per la presenza di un doppio fondo. Non mancano pure un piano double face (con un lato in gomma) e posizionabile in diversi modi per fermare e dividere meglio gli oggetti trasportati, anelli di fissaggio, due luci e presa 12V. Interessante è anche la possibilità di sistemare a bordo oggetti lunghi fino a 293 cm ribaltando in avanti anche lo schienale anteriore destro, mentre per le piccole cose di uso quotidiano ci sono altri numerosi vani sparsi qua e là. L’interno non è solo ampio e accogliente ma anche sobrio ed elegante, oltre che realizzato con una cura invidiabile. Come sempre, buona parte dei componenti viene dalla banca organi del Gruppo Volkswagen e la qualità percepita è nettamente superiore alla media.

AMPIA SCELTA Così come già sulla berlina, sono Made in Volkswagen anche il pianale e i motori della nuova Skoda Octavia Wagon 2013. Il primo è la nota piattaforma modulare MQB, che fa da denominatore comune alla stragrande maggioranza delle novità nella galassia di Wolfsburg. Sul fronte meccanico, invece c’è una vasta scelta. Le proposte a benzina sono tre (1.2 TSI 105 cv, 1.4 TSI 140 cv e TSI 180 cv), tutte ordinabili da subito o nel giro di qualche mese anche con cambio robotizzato a doppia frizione DSG. Quanto al fronte diesel, l’offerta si articola per ora attorno a due motori (1.6 TDI 105 cv e 2.0 TDI 150 cv), abbinabili a loro volta alla trasmissione manuale o robotizzata DSG e, nel caso del cambio manuale, anche alla trazione integrale in luogo di quella classica anteriore. In un secondo tempo, l’assortimento aumenterà ulteriormente, con l’ingresso in listino delle varianti da 90 cv e GreenLine da 110 cv della 1.6 TDI, l’ultima delle quali accreditata di un consumo medio di 3,3 litri ogni 100 km. Guardando al futuro, si può poi già anticipare l’arrivo di una versione bifuel a metano.

SI PARTE DA 19.610 EURO Tre sono pure gli allestimenti: Active, Ambition ed Elegance. Stando alle previsioni, sarà quello intermedio a raccogliere il 50% abbondante degli ordini e il perché lo si può capire spulciando nella sua dotazione. Sugli esemplari Ambition sono infatti standard  tra le altre cose, il cruise control, i cerchi in lega da 16”, il cilmatizzatore automatico, il vano refrigerato sotto il bracciolo centrale e il volante multifunzione, con la scontata presenza dello stereo, di uno stuolo di airbag e del controllo elettronico della stabilità. Cuore della gamma è la Skoda Octavia Wagon 2013 1.6 TDI Ambition, che costa 22.870 euro. La versione d’accesso è invece la 1.2 TSI Active, a 19.610 euro.

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METTETEVI COMODI Il posto di guida della Skoda Octavia Wagon 2013 è promosso a pieni voti. I centimetri abbondano in tutte le direzioni e il sedile e il volante hanno escursioni ampie, che permettono indifferentemente a Davide e a Golia di trovare la sistemazione giusta. Anche in seconda fila si sta benone:  tra il tetto e la testa, così come tra le ginocchia e i sedili anteriori ci sono  diverse dita d’aria, proprio come accadrebbe su un’ammiraglia con i fiocchi. L’unico appunto si può muovere all’ingombrante tunnel centrale, che impone una posizione sacrificata ai piedi di chi siede eventualmente al centro del divano.

PRONTA A TUTTO Su strada la Skoda Octavia Wagon 2013 non fa che confermare le buone impressioni regalate dalla berlina, dimostrandosi, così come la sorella, consistente tra le mani e ben pianata sulla strada. Carreggiate larghe e assetto indovinato sono i due pilastri su cui si fonda un piacere di guida non comune. L’asfalto è butterato? La familiare della Freccia Alata fa spallucce e digerisce bene i colpi, risparmiandoli alle terga e alle vertebre dei passeggeri. E se la strada si fa più tortuosa? No problem nuovamente: l’Octavia fa la sua onesta figura anche quando al pilota decide di affrontare il misto a passo di fanfara.

GIROTONDO Il merito di tanta disinvoltura nella guida allegra, per certi versi insospettabile per una familiare di queste dimensioni e di questo rango, va per buona parte alla riduzione del peso rispetto al passato. L’Octavia Wagon si inserisce in traiettoria senza incertezze e segue poi la linea impostata con precisione. Chiaramente il suo terreno di caccia ideale sono le curve più veloci. Anche in quelle strette, tuttavia, mantiene un comportamento piuttosto neutro e non riserva mai brutte sorprese, neppure se viene maltrattata. Più luci che ombre anche per lo sterzo, che non dà gran feeling ai piccoli angoli di rotazione ma si fa perdonare quando viene chiamato a un lavoro più gravoso.

DIESEL UBER ALLES Così come già nel caso della berlina, pare scontato che il motore più richiesto finisca con l’essere il 1.600 TDI da 105 cv. Il suo fiore all’occhiello è un’erogazione piena già ai bassi (la coppia massima di 250 Nm è stabile tra i 1.500 e i 2.500 giri), abbinata a una buona rapidità nell’andare su di giri e a percorrenze medie dichiarate non lontane dai 25 km/litro. Il tutto con prestazioni oneste, con un crono di 11 secondi netti nello 0-100 e una velocità massima di 191 km/h. Un buon successo è atteso anche per il due litri TDI da 150 cv, capace di fare brecci soprattutto nei cuori degli habitué delle autobahn e delle corsie di sorpasso in genere, con una temperamento ben più vivace. La coppia di 320 Nm tra i 1.750 e i 3.000 giri assicura una buona elasticità, mentre le doti di allungo permettono di fermare il cronometro attorno agli 8,7 secondi nello 0-100 e di superare i 213 km/h, con consumi che restano comunque sopra i 20 km/litro dichiarati.

(AT)TRAZIONE INTEGRALE Entrambi questi motori possono essere abbinati a una trazione integrale permanente che sfrutta una frizione Haldex di quinta (e ultima) generazione. In condizioni normali la coppia motrice è inviata alle sole ruote anteriori. L’asse posteriore è comunque pronto a intervenire nel giro di piccole frazioni di secondo, in modo graduale e mediante proprio la frizione Haldex, azionata dalla pompa elettroidraulica dell’olio e sotto l’occhio vigile della centralina di controllo. A completare il quadro c’è il blocco elettronico dei differenziali su entrambi gli assi, che invia la coppia là dove serve in modo veloce e puntuale.


Pubblicato da Paolo Sardi, 08/05/2013
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