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Prova

Seat Leon 2013


Avatar Redazionale , il 20/11/12

11 anni fa - La Seat Leon 2013 è realizzata sul nuovo pianale MQB del Gruppo VW

Più versatile, più leggera e con una pacchetto tecnico di ultima generazione: è così che la nuova Seat Leon 2013 punta a farsi largo nel mercato internazionale delle compatte

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FRESCA DI GIORNATA Qualche volta è capitato che alcuni modelli Seat, come per esempio la Exeo, avessero l’aspetto e il sapore - comunque sempre ottimo - della minestra riscaldata, riproponendo più o meno fedelmente modelli un po’ datati di altri marchi del Gruppo Volkswagen. Per la Seat Leon 2013 le cose vanno invece in modo ben diverso. La nuova compatta spagnola incarna una ricetta moderna, preparata con ingredienti freschissimi e di prima qualità, come per esempio il pianale modulare MQB, gemello di quello adottato dalla Golf VII e della nuova A3, fari opzionali interamente a Led e gadget elettronici di ultima generazione.

LA MEDAGLIA Che la Seat Leon 2013 si presenti come la nuova portabandiera di Martorell appare evidente sin dal primo sguardo. Le sue forme evolvono lo stile della Casa e interpretano in modo inedito i giochi di nervature e i tagli geometrici tipici dell’Arrow Design, che trova la sua massima espressione nel frontale, appunto a forma di freccia. Rispetto al passato la mascherina si fa più grande e mostra fiera, come una medaglia appuntata sul petto, il nuovo logo Seat. Nella parte bassa tiene banco una grossa presa trapezoidale, mentre ai lati i fari fissano la strada con sguardo truce.

BEN PIANTATA Le fiancate sono massicce, dato che la loro superficie è occupata per circa due terzi dalla lamiera e solo per il terzo restante dai finestrini. A movimentarle ci sono due pieghe orizzontali che danno un po’ di slancio alla vista d’insieme. Il montante posteriore bello in carne dà un’idea di solidità che trova poi conferma in coda, nel taglio grintoso delle luci. Queste ultime danno una mano a fare sembrare la Leon meglio piantata sulla strada, specie quando, sulle versioni più sportive, sono a Led.

BEN FATTA La plancia parla la stessa lingua della carrozzeria e si sviluppa a sua volta per linee orizzontali, con la strumentazione e il display al centro della consolle sistemati alla stessa altezza. I designer hanno progettato gli arredi leggermente rivolti verso il pilota, per dare un tocco di sportività che gioca poi anche a vantaggio dell’ergonomia. La qualità delle finiture è buona, con un ampio inserto morbido nella parte frontale della plancia e le plastiche più economiche confinate invece nella parte bassa, dove, alla fine dei conti, passano quasi inosservate. Solo i pannelli delle porte, sulle Leon più abbordabili, hanno un’aria un po’ cheap ma sulla cosa si può anche chiudere un occhio pensando che così gli ingegneri abbiano voluto risparmiare non solo soldi ma anche peso.

DIETA FERREA La nuova Seat Leon 2013 si è infatti messa a dieta e, a parità di motorizzazione, perde all’incirca una novantina di chili rispetto al modello che va a rimpiazzare, complice anche una leggera diminuzione della lunghezza (424 cm contro 429). Il grosso del merito va comunque all’adozione di una maggior quantità di acciai ad alta resistenza, che rendono la struttura non solo più leggera ma anche più rigida. La già citata piattaforma MQB porta con sé altri pregi. Il passo si allunga di 58 mm, facendo aumentare la distanza tra chi siede davanti e chi sta dietro di 14 mm e, contestualmente, cresce di 39 litri anche la capacità di carico, che oscilla tra i 380 litri e i 1.210 litri. La riduzione degli sbalzi garantisce una miglior distribuzione dei pesi, a tutto vantaggio della guidabilità, anche se, da questo punto di vista, è forse ancor più importante l’abbassamento dichiarato del baricentro. Le sospensioni anteriori sono di tipo McPherson, mentre al posteriore sono previste due diverse soluzioni. Per le versioni fino ai 150 cv c’è uno schema a ruote interconnesse, mentre per quelle più potenti c’è un più raffinato sistema multilink.

UNA TIRA L’ALTRA Neanche a dirlo, i motori attorno a cui ruota la gamma sono quelli a iniezione diretta e sovralimentati che fanno da prezzemolo nei listini del Gruppo VW. Al lancio la Seat Leon 2013 è attesa con il 1.400 TSI a benzina da 122 cv e con tre turbodiesel TDI: 1.6 da 90 o 105 cv e 2.0 da 150 cv. Già a gennaio l’offerta si farà più articolata con l’arrivo sul fronte benzina del 1.200 da 86 cv e del 1.200 TSI da 105 cv, proposto anche con cambio a doppia frizione DSG, abbinbile anche ai TDI da 105 e 150 cv. Per la stessa epoca sarà acquistabile anche la 2.0 TDI in configurazione da 183 cv, mentre bisognerà attendere fino alla fine del 2013 per due 1.4 TSI speciali: quella alimentata a metano e quella con tecnologia ACT che fa funzionare due soli cilindri su quattro quando non è richiesta particolare potenza.

IN CRESCENDO Quanto agli allestimenti, quelli scelti per il mercato italiano sono tre. Quello d’accesso si chiama Reference propone di serie, tra le altre cose, la radio con schermo touch da 5” e ingressi USB e SD, il climatizzatore manuale e gli immancabili controlli elettronici di stabilità e trazione. Per 1.800 euro in più la Style vede i cerchi da 16” diventare in lega, il climatizzatore farsi automatico bizona e la dotazione arricchirsi, grazie al cruise control, ai fendinebbia con funzione cornering, al lettore cd e al kit vivavoce Bluetooth,  oltre che al volante e al pomello del cambio in pelle. La versione di punta è però la FR, che per altri 1.300 euro mette sul piatto cerchi da 17”, un look più grintoso, sospensioni e sedili sportivi, luci posteriori a Led e vetri posteriori oscurati.

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OFFERTA LANCIO Sempre parlando di soldi, il listino della Seat leon 2013 si apre con i 17.370 euro della 1.2 86 cv Reference, mentre il primo prezzo a gasolio sono i 19.490 euro della 1.6 TDI Reference.  E’ interessante però sottolineare come da qui alla fine del 2012 la Casa preveda un’offerta lancio con uno sconto di 1.200 euro su tutte le versioni, con l’aggiunta anche dei fari a Led per chi dovesse scegliere un esemplare Style o FR. In questo caso il vantaggio cliente oscilla tra i 2.390 euro della Style e i 2.190 euro della FR, che già di suo monta le luci di coda a Led.

IN ORDINE Salendo a bordo della Seat Leon 2013 appare meno evidente del solito l’effetto “ci siamo già visti da qualche parte…” tipico di molte altre proposte del Gruppo Volkswagen. Non che qui non si trovi componentistica proveniente dalla banca organi di Wolfsburg, sia chiaro: pulsanti e grafiche sono chiaramente familiari ma l’insieme ha una sua personalità. Tutto, tra l’altro è posizionato correttamente e non si fatica a individuare e azionare al primo colpo i vari comandi.

PICCOLI NEI La posizione di guida è tutto sommato corretta, con un discreto allineamento tra pedaliera, sedile e volante e con ampie possibilità di regolazione per cucirsi la macchina addosso. Anche chi siede dietro non si può certo lamentare. Lo spazio disponibile per le gambe e per la testa è molto e le uniche critiche possono andare a una lieve difficoltà che s’incontra la momento di scendere, dovuta al fatto che le porte posteriori hanno un angolo di apertura non eccezionale. Anche il bagagliaio è promosso, grazie alla sua capacità e alla forma regolare, con un solo neo: la soglia è altina e il gradino che la separa dal piano di carico è notevole.

DOUBLE FACE Nel corso della prova ho avuto modo di testare due versioni molto diverse tra loro: la 1.200 TSI 105 cv Reference e la 2.0 TDI 150 cv FR. E proprio dalle loro differenze emerge come la Seat Leon 2013 sia un ottimo jolly, una macchina capace insomma di cambiare pelle a seconda del motore che ha sotto il cofano e in grado di soddisfare le esigenze di una clientela vasta e trasversale.

1.2 TSI Con un motore a benzina piccolo ma comunque performante come il 1.200 turbo (0-100 in 10,1 secondi, 191 km/h e 5,2 l/100 km), la Seat Leon 2013 è pronta a vestire i panni della macchina da famiglia per chi non fa molti chilometri all’anno e non è interessato a un diesel e pensa magari di tenersi l’auto per un po’ di tempo. La cilindrata bassa non deve far pensare a una soluzione “vorrei ma non posso”: il quattro cilindri turbo spinge bene sin dai regimi più bassi (la coppia massima si ha già a 1.400 giri e resta poi costante fino ai 4.000) e allunga poi il passo con disinvoltura, non facendo rimpiangere unità aspirate di cilindrata superiore. Con il suo peso ridotto, tra l’altro, rende la Leon molto docile ai comandi dello sterzo e reattiva, due doti che vengono comode in città e nei percorsi tortuosi. Con l'assetto standard è buono anche il comfort, dato che le buche sono filtrate bene.

2.0 TDI Con il motore due litri a gasolio da 150 cv abbinato all’assetto sportivo della versione FR, la Seat Leon 2013 mostra invece i muscoli (8,4 secondi, 215 km/h e 4,1 l/100 km) e tira fuori ben altre qualità. Grazie anche alla gommatura più generosa, a impressionare non è più tanto la maneggevolezza quanto il rigore direzionale, tanto in fase d’inserimento quanto in percorrenza (qui ci sono anche circa 100 kg di peso in più rispetto alla 1.200, quasi tutti sull’anteriore). In uscita di curva, poi, ci pensa il sistema elettronico XDS (di serie dall'allestimento Style) a frenare gli eventuali pattinamenti della ruota interna e ad assicurare la necessaria motricità, nonostante l’esuberante coppia di 320 Nm, stabili tra i 1.750 e i 3.000 giri. Messa giù così questa Seat sembra fatta apposta per i papà dal piede pesante. Tuttavia non c’è da stupirsi che, gira e rigira, sia 1.600 TDI il candidato numero uno al ruolo di best seller: provato in altre occasioni, ha le carte in regola per assicurare anche alla Leon il miglior compromesso tra piacere di guida e bassi costi di gestione.


Pubblicato da Paolo Sardi, 20/11/2012
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