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Prova

Seat Altea FR


Avatar Redazionale , il 22/01/06

18 anni fa - Sportiva, ma per famiglie giovani

Dopo il look da sportiva la monovolume spagnola aggiunge emocion e altri 30 cavalli al suo TDI. Risultato: un ibrido a metà tra l'auto da famiglia e la sportiva tout court. Senza perdere d'occhio i consumi.

PER VOI GIOVANI FR, ovvero: Formula Racing. Sigla impegnativa per la più prestante delle Altea, che equivale a definire una vettura da usare tutti i giorni con possibilità di sfoderare gli artigli all'occorrenza. Nel mirino ci sono giovani famiglie, coppie appena formatesi, magari con il pupo in arrivo ma con la testa ancora intenta a godersi la vita fin che si è in tempo, ben consci però delle future esigenze. Agganciarle non è facile, ma la formula Altea FR potrebbe essere quella vincente: alte prestazioni e look sportivo senza rinunciare a confort e versatilità. Magari a prezzi allettanti. L'Altea è la prima e ancora unica ad essere nata con questa missione. E la FR ne è la massima espressione.

RECORD

Per un modello di Martorell è un onore di tenere a battesimo un nuovo motore del Gruppo Volkswagen con caratteristiche sportive. La scelta del diesel poi sta a rappresentare da un lato la vocazione familiare della Altea FR e dall'altro le potenzialità della tecnologia messa a punto in questo segmento dal Gruppo tedesco. La FR monta infatti il 2.0 TDI da 140 cv che tanto successo ha portato a Golf e Audi A3, portato per l'occorrenza a 170 cv e a 350 Nm di coppia massima a partire da 1800 giri. Numeri da sportiva, ottenuti intervenendo sulla geometria variabile del turbocompressore e ottimizzando il più possibile la combustione nella camera di scoppio. Questo per portare prestazioni più elevate restando sempre all'interno della normativa Euro IV in fatto di emissioni nocive.

ANDAMENTO DA DURA

Modifiche importanti sono state portate anche a sospensioni, sterzo e freni. L'Altea FR continua ad avere lo stesso schema McPherson all'anteriore e Multilink al posteriore della versione da 140 cv, ma con molle irrigidite del 15% e, soprattutto, con barre stabilizzatrici di sezione maggiorata che portano maggiore rigidità torsionale al telaio. Nuovi parametri anche per lo sterzo, ora più diretto, e freni potenziati per rispondere meglio alle nuove esigenze di frenata. Davanti ci sono dischi autoventilanti da 312 mm (288 mm nella Altea da 140 cv) e da 286 mm dietro (sono 255 nell'altro caso).

SUPERCONTROLLATA

Completano l'opera di rinnovamento l'ABS con ripartitore di frenata, il controllo di stabilità ESP con sistema di assistenza alla frenata EBA con funzione overboost che amplifica la pressione sul pedale, il controllo di trazione TCS , il sistema BSW per pulire i dischi quando si attiva il tergicristallo, e il Driver Steering Recommendation che manda un segnale allo sterzo "avvisando" il pilota di controsterzare nel caso di instabilità della vettura.

BOCCACCIA

L'Altea FR cambia anche fuori e si distingue dal modello "normale" per una bocca più sguaiata ricavata nel paraurti anteriore, protetta da una griglia a nido d'ape di plastica che non rende giustizia però al prestigio della vettura. Al posteriore la diversità passa invece per un doppio terminale di scarico cromato con la parte inferiore del paraurti verniciata in nero. Mentre i gusci degli specchietti retrovisori verniciati in nero e le lettere TDI in rosso sono il messaggio inequivocabile impresso sulla fiancata e rivolto a chi deve capire, sempre che non abbia ancora letto la sigla FR sulla destra del portellone. Nuovi anche i cerchi in lega a cinque razze da 17", da cui si intravvedono i mega dischi dei freni, altro segnale che non lascia spazio a fraintendimenti.

AUTO EMOCION

All'interno l'ambiente è improntato su toni scuri con abbinamenti di materiali grigi e neri, esasperato in senso sportivo da accostamenti di plastiche finto carbonio e opache che riescono a trasmettere una sensazione ben equilibrata di sportività hi-tech e di eleganza. Volante sportivo a tre razze di colore nero con corona massiccia, pomello metallico del cambio personalizzato, sedili avvolgenti e quadro inedito con strumenti a sfondo chiaro e tacche in rosso sono il giusto corollario a un abitacolo che offre subito grande "emocion".

DI SERIE

Oltre ai cerchi in lega esclusivi la FR di serie vanta sei airbag (più due a tendina per i sedili posteriori optional), climatizzatore bizona, sedile conducente regolabile in altezza, sedili posteriori scorrevoli per 14 cm e con schienale ribaltabile 60/40, retrovisori elettrici, computer di bordo, volante regolabile in altezza e profondità con comandi per radio, radio con lettore CD, sensore della pressione pneumatici, controllo della velocità di crociera e sistemi di sicurezza attiva (ABS, TCS, ESP).

A PRIMAVERA

Optional disponibili: il sensore pioggia, l'equipaggiamento Bluetooth, fari bixeno, cristalli posteriori oscurati, sedili riscaldabili e tettuccio di cristallo con apertura elettrica. Il tutto a un prezzo non ancora comunicato. Se ne saprà di più entro fine marzo, quando inizierà la commercializzazione della FR.

COMPROMESSO STORICO

Rispetto alle altre Altea la visibilità posteriore non cambia, è sempre pochina. E anche davanti non è facile avere la percezione degli ingombri. Con in più due bei montantoni che ci mettono del loro a rendere ancora più difficile l'operazione. Salvo non tenere il sedile alto e guidare seduti come al bancone del bar all'ora dell'aperitivo. L'Altea FR nasce come monovolume e per quanto sportiva possa essere si porta comunque dietro il suo bel Dna da auto da famiglia. Bassissima non lo sarà mai e per offrire spazio interno e prestazioni sportive i progettisti Seat hanno potuto percorrere solo una strada, quella del compromesso.

IN SOLITUDINE

Equilibrio difficile da realizzare, che l'Altea ha sempre inseguito quasi in solitaria. E' l'unica monovolume infatti a proporre sportività fin dalla nascita. Ma un conto è far conciliare un abito aderente e corto con spazio e versatilità, altro è mettere d'accordo prestazioni e consumi. Per quanto giovane e sportiva possa essere la neo-famigliola, i conti della spesa sono una voce che non si può trascurare. Come riuscire nell'impresa?

ALTE PRESTAZIONI

La strada percorsa dalla Seat con la FR è stata quella di intervenire sulle prestazioni del turbocompressore (aumentandole) e sui rapporti del cambio. Del risultato si è già detto: 170 cv e 350 Nm sono numeri che solo a leggerli fanno la loro bella figura e creano molte aspettative. Su strada però le sensazioni sportive risultano un po' stemperate. Soprattutto per un motore diesel così potente e con una coppia così alta. Il compromesso sui consumi ha infatti costretto i progettisti Seat a scegliere la strada meno indolore: quella dei rapporti del cambio.

TRE PIU' TRE

Prima, seconda e terza sono identiche alla Altea con il TDI da 140 cv: corte ma non troppo, adatte alle accelerate da città, alle gratificazioni nei GP da semaforo a semaforo, magari sgommando per fare impressione. Le altre tre sono invece più lunghe, capaci di garantire progressioni continue ma senza il nervosismo e il caratteraccio che potrebbe avere il branco di 170 cavalli se spinto a scatenarsi a dovere. In pratica distribuendo la forza del due litri TDI su un arco più lungo di giri il carattere sportivo ne risulta un pochino diluito. La progressione è continua ma educata, costante, senza però le irruenze tipiche dei purosangue quando si scatenano. Si arriva così attorno ai 4.500 giri per sentire segni di affanno, con il motore che cerca ansimante la marcia successiva, e quando questa interviene la risposta non è brutale ma morbida, educata.

QUESTIONE DI LEVA

Così rapportata la Altea FR sprizza subito cattiveria per poi diventare più dolce col crescere dei giri. A volte anche troppo, costringendo a lavorare spesso con la leva del cambio, soprattutto nei tratti in salita per riportare il motore al regime più adatto alle sue potenzialità. La sesta poi è la tipica marcia da autostrada, con il solo problema che per sfruttarla a dovere si dovrebbe viaggiare a velocità vietate dal codice. A 130 km/ la lancetta del contagiri è poco sopra i 2.100 mentre a 170 km/h è appena sotto i 3.000 giri.

BEVE POCO

In compenso si possono tenere velocità di crociera elevate senza incidere più di tanto sui consumi. La Casa dichiara una media di 16 km/litro nel misto, un dato è stato ottenuto nel rispetto del Codice, mentre al termine della nostra prova, condotta con una guida che eufemisticamente diremmo sopra le righe (in Spagna si può) il trip computer della Altea FR ne dichiarava 11,5. Valori pregevoli per una vettura così dotata e nemmeno tanto leggera (1.446 kg, senza accessori).

NON SI MUOVE

Ottimo anche il lavoro eseguito sulle sospensioni. L'Altea è molto stabile e difficile da mettere in difficoltà. Persino disattivando l'Esp si scompone a fatica. Merito dell'ottimo telaio e dell'altrettanto lavoro di fino eseguito sulle sospensioni. L'irrigidimento dell'assetto ha aggiunto però maggiore rudezza alla vettura con conseguenze meno entusiasmanti per il comfort, soprattutto sulle strade dissestate (come potrebbero esserlo le nostre strade di campagna) o sul selciato. Un prezzo che molti saranno comunque disposti a pagare molto volentieri in cambio di una tenuta di strada e di una sicurezza di guida da primato in questa categoria.
Pubblicato da Gilberto Milano, 22/01/2006
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