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Prova

Renault Megane 2012


Avatar di Andrea  Rapelli , il 26/03/12

12 anni fa - Aggiornamenti estetici e tecnici per tutta la gamma

Lifting facciale, motori della famiglia Energy, ripensamento di gamma e listini: così cambia la Renault Megane 2012. Per tenere botta alle rivali più agguerrite, in un segmento importantissimo.

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UNA MA TRINA La trilogia di Renault Megane (5 porte, SporTour e Coupé) si rinnova con un restyling estetico di mezza età, che aggiunge pure particolari tecnici di un certo spessore sotto il cofano.

TRUCCO LEGGERO La matita dei designer francesi è intervenuta soprattutto nei tratti somatici frontali. Perché se la Megane Coupé 2012 si fregia di tocchi d'alluminio e nero lucido sul paraurti, per uno sguardo più in palla, berlina e SporTour puntano quasi tutto sulla sobrietà: tratti lineari, griglia generosa, ampio uso del nero lucido. Sono della partita pure due tinte esterne aggiuntive (Blu Sky e Bianco Nacré) e cerchi in lega ridisegnati, per un look più à la page.

RADIO-GAGA All'interno troverete ben poco di fresco, esteticamente parlando. La plancia, pur tradendo un filo i suoi anni, continua a soddisfare per materiali, finiture e disponibilità di portaoggetti, con uno scomparto perfino sotto i piedi del conducente. Lieta nuova, la radio con lettore cd/Mp3, vivavoce Bluetooth e prese Aux/USB integrate nel frontalino, di serie fin dall'allestimento base della Renault Megane 2012. Non mancano il navigatore Carminat TomTom integrato e il clima automatico con sensore qualità dell'aria. Gli audiofili praticanti non potranno che buttarsi sull'allestimento Bose, top di gamma, con impianto audio da ben 9 altoparlanti modellato su misura per l'abitacolo della Megane.

OCCHIO DI LINCE La carta che Renault Megane 2012 gioca sulla sicurezza attiva si chiama Visio System: una telecamera, posizionata vicino allo specchio retrovisore centrale, inquadra costantemente la strada. Di giorno, il sistema funziona come assistente di corsia, emettendo un segnale acustico (piuttosto fastidioso) quando si oltrepassa la linea di demarcazione della carreggiata. Nelle ore notturne, invece, la camera gestisce automaticamente la commutazione anabbaglianti/abbaglianti, in funzione dei veicoli che provengono in senso opposto. Per un costo – non ancora definitivo – di circa 400 euro.

ENERGY Dritto dritto dalla Scenic arriva il 1.6 dCi 130 CV, che vanta tecnologie riprese dall'esperienza Renault in Formula 1. Una giungla di accorgimenti – su tutti i segmenti raschiaolio in Uflex, simili a quelli usati sulle monoposto, la riprogettazione del sistema di raffreddamento e l'immancabile Start&Stop oltre allo Swirl, la possibilità di pilotare l'intensità di rotazione dell'aria all'interno della camera di combustione – che permettono di consumare, sulla carta, 4 litri di gasolio ogni 100 km, con soli 104 g/km di CO2.

SECONDA VIA Se la missione è quella di percorrere pochi km all'anno, la scelta potrebbe ricadere sull'inedito 1.2 TCe da 115 CV, che soppianterà progressivamente l'ormai vetusto 1.6 aspirato da 110 CV. Con un miglioramento, in termini di consumi, pari al 25% (5,3 l/100 km). La famiglia Energy si completa poi con il 1.5 dCi 110 CV, da sempre fiore all'occhiello Renault, ringiovanito con riposizionamento del turbo, iniettori a 7 fori e pompa dell'olio termostatica a portata variabile. Per 3,5 l/100 km nel misto e 90 grammi di CO2 al km.

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BOOMERANG Per la prima volta campeggerà sul portellone di Megane Coupé, 5 porte e SporTour la sigla GT Line. Che significa tratti esterni ad hoc (LED frontali a forma di boomerang, cerchi in lega da 17”), inserti in carbonio sulla plancia, tocchi d'alluminio qua e là, e volante sagomato. Ma c'è pure tanta ciccia: sospensioni più rigide – le stesse della Megane Coupé – e perfino, con i 2 litri TCe e dCi da 180 e 160 CV a spingere, taratura dell'assetto, tamponi posteriori, dischi freno e pneumatici della Megane RS (225/40 R18).

FUORI TUTTO Il già citato allestimento GT Line segue a stretto giro il Wave, basic ma non troppo (almeno fino alla fine della promozione). Perché comprende, fra le altre cose, clima, radio con lettore cd/Mp3, prese Aux/USB e Pack Hi-Tech (navigatore Carminat TomTom, sensori parcheggio posteriori con telecamera e specchi ripiegabili elettricamente); per almeno 3 mesi dal lancio, previsto il 21 aprile, potete mettervi in garage una Renault Megane 5 porte Wave 1.6 benzina da 110 CV sborsando 15.500 euro. Peccato, tuttavia, che la Wave (da 15.500 a 22.850 euro in versione SporTour con il 1.5 dCi) non s'accoppi con il 1.2 TCe, costringendo così a puntare almeno sul GT Line (+ 3.400 euro). Gli incontentabili e audiofili incalliti possono poi optare per la Bose – non disponibile in formato Coupé – con allestimento praticamente full optional, e prezzi compresi tra 23.700 e 27.500 euro. Il differenziale berlina-SporTour è di 800 euro, quello tra berlina e Coupé 400.

BENZINA PER TUTTI Sulla carta, i dati possono far storcere il naso: non è tanto per i cavalli e la coppia (115 e 190 Nm a 2.000 giri). Piuttosto, è quel 1.200 a mettere un filo d'ansia. Il turbo non manca ma... Il segreto? Non pretendere di riprendere celermente velocità con quarta, quinta e sesta marcia, rapportate lunghe per contenere rumore ed emissioni. Così, si scopre che dai 2.000 ai 4.000 giri si può sempre contare su una buona dose di spinta, accompagnata da un certo sibilo proveniente dalla turbina. Concentrandosi sulla zona bassa e mediana del contagiri, insomma, c'è poco di cui lamentarsi. In alto, invece, il gioco finisce presto, così' come la verve del TCe. Ma ci sta: in fondo, siamo di fronte ad un motorino che proprio non vuole essere sportivo. Il trip, nel giro di prova, segnava 7,3 l/100 km, con stile di guida allegro andante.

TURBODIESEL PROFESSIONAL Sceso dalla Renault Megane 1.2 TCe 5 porte, la 1.6 dCi 130 CV SporTour mostra un altro piglio. Avevo già provato questo motore in occasione del restyling Scenic di giugno 2011 ed ero rimasto colpito dalla sua docilità. Che si ritrova, immutata, sotto il cofano della SW francese: pronto a spingere già da 1.500 giri (forse anche poco prima), continua imperterrito fino a quota 3.500, dove si pianta un po'. Vibrazioni, rumori e la caratteristica vociona del diesel? Nessuna traccia. In compenso, un bel caratterino. Peccato per la frizione, pesantina: l'automatico EDC a doppia frizione è però riservato solo al 1.5 dCi 110 CV. A 130 km/h, inoltre, si viaggia in sesta marcia a 2.500 giri, il che rende la SporTour una buona passista. Anche grazie all'insonorizzazione da aria e asfalto, che s'avvicina a quella di un'ammiraglia. Dulcis in fundo, consumi da utilitaria: durante il test drive, misto di autostrada, extraurbano e città, non sono mai andato oltre i 5,5 l/100 km.

FALSARIGA Al di là del carattere dei motori, su strada non si notano grosse differenze nel comportamento dinamico rispetto alla gamma attuale. La Renault Megane 2012 rimane un'auto sincera e limpida più che divertente, con sospensioni curate dal punto di vista dell'assorbimento (ovattato anche su dossi e tombini) e assetto assolutamente non mollaccione, specie sulle GT Line e sulle coupé, dall'intonazione leggermente più sportiveggiante. Il sottosterzo, che compare piuttosto facilmente prendendo le curve alla garibaldina, si gestisce senza grossi problemi alleggerendo il gas e le reazioni della coda non disturbano. Bene i freni – con pedale consistente e non troppo ansiogeno – nella media lo sterzo, un po' vuoto nella zona centrale e poco preciso ai piccoli angoli.


Pubblicato da Andrea Rapelli, 26/03/2012
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