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Prova su strada

Renault Twingo SCe 69 EDC: prova, dotazioni, prezzi


Avatar di Lorenzo Centenari , il 12/04/17

7 anni fa - L'automatico EDC sale a bordo anche di Renault Twingo col 3 cilindri aspirato

L'automatico a doppia frizione EDC sale a bordo anche di Renault Twingo col 3 cilindri aspirato

UNA MARCIA IN PIU' Perché accoppiare l’automatico solo alla Twingo Turbo, quando hai la fortuna di avere in casa un gioiellino come l’EDC? Questo devono essersi detti in Renault al momento di regalare la trasmissione doppia frizione a 6 rapporti anche alla versione meno performante - ma al tempo stesso di gran lunga più gettonata - della propria citycar. E fu così che anche Renault Twingo SCe 69 adottò il tecnologico e parsimonioso Efficient Dual Clutch, raggiungendo la più prestazionale sorellina Twingo TCe.

SALDI DI PRIMAVERA Ma l’automatico costa, direte voi. E su un’auto da 10.000 euro o giù di lì, un optional del genere incide in misura determinante. Ebbene, Renault sorprende il mercato lanciando Twingo SCe 69 EDC allo stesso prezzo della versione manuale. In allestimento Zen, il secondo della scala, il prezzo ammonta a 11.950 euro quale che sia la natura della trasmissione. E non è tutto: la SCe 69 EDC si trascina dietro anche Twingo TCe 90 EDC: niente più sovrapprezzo di 1.450 euro, d’ora in poi il delta tra manuale ed automatico viene completamente appiattito.

L'AUTOMATICO TIRA L’idea di smontare il manuale a 5 marce da Renault Twingo 1.0 SCe, e associare anche al tre cilindri ad alimentazione atmosferica il cambio robotizzato dual clutch, ha preso forma dopo che il marketing ha passato in rassegna i recenti dati di vendita. Fino all’introduzione (novembre 2015) dell’EDC su Twingo 0.9 TCe, Twingo SCe pesava sul monte immatricolazioni in misura del 90%. Poi il turbo benzina ha guadagnato il doppia frizione, e il mix ha preso a sbilanciarsi: dal 10%, il TCe si è arrampicato fino a quota 18%. Questo proprio in virtù del gradimento registrato dai turbo-clienti verso l’EDC (quasi tre esemplari su quattro), piccolo capolavoro di meccatronica in grado non solo di incrementare il piacere di guida, ma anche e soprattutto di mettere un tetto ai consumi.

HISTORIA MAGISTRA VITAE Lo testimonia l’esperienza delle Renault alto di gamma: se a snocciolare una via l’altra le marce è l’EDC, generalmente il computer di bordo memorizza medie consumi che nemmeno il più economo dei padri di famiglia saprebbe eguagliare. Questo indipendentemente dal garbo col quale si tratta il pedale dell’acceleratore: l’EDC funziona insomma come calmiere, senza tuttavia mortificare il gusto di guidare. Anzi.

ASTEMIA Quali valori, dunque, in abbinamento alla piccola grande Twingo? La Losanga promette che con l’EDC la propria utilitaria possa registrare persino 4,5 l/100 km, per un equivalente emissione di 102 g/km di CO2. Per intenderci: in modalità manuale e con Stop&Start incorporato, la SCe si spinge anche a 4,2 l/100 km. Priva invece dell’arresto automatico al semaforo, la Twingo si ferma a quota 5 l/100 km. Dati ufficiali da leggere con il beneficio del dubbio, ma che rendono comunque l’idea delle differenze relative. 

COUNTDOWN Appuntamento dunque al 3 maggio, quando in concessionaria potrete finalmente mettere le mani su una squisita Renault Twingo SCe 69 EDC. Allo stesso identico prezzo, repetita iuvant, della manuale. Detto della cifra da comporre per la Zen, l’equipaggiamento Lovely costerà 12.400 euro, la Intense 12.900 euro. 14.450 euro il costo infine della top di gamma Lovely 2.  

ALL'INFERNO E RITORNO Per degustare sin nei minimi sapori le proprietà di Renault Twingo SCe 69 EDC, niente di meglio che una capatina a Palermo e dintorni, luoghi dove il traffico quotidiano non ricorda esattamente il rigore tedesco. Mi faccio coraggio, e da Cinisi imbocco la strada del caotico capoluogo a bordo di un esemplare in allestimento Lovely, quindi equipaggiato di tutto punto. Display per navigatore satellitare e programma R-Link Evolution, più altri comfort come il volante in pelle e le vaschette supplementari ai piedi della plancia e nei pannelli delle porte posteriori.

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SPECIALITA': SLALOM Prima ancora che la speciale levetta del cambio, a ispirare in me un sentimento di simpatia verso Twingo è la sua fenomenale agilità. Grazie all’architettura indietro-tutta, col 3 cilindri 1.0 da 69 cv sistemato dietro l’abitacolo e la potenza che naturalmente giunge al retrotreno, l’asse anteriore ha maggior libertà di movimento. Pompando sul volantino, senza nemmeno alcuno sforzo le ruote si orientano a destra e sinistra quasi ad angolo retto, permettendomi di cambiare direzione in un fazzoletto. La scheda tecnica conferma la mia impressione: Twingo si picca di un raggio di sterzata da guinness dei primati, appena 4,3 metri. Nemmeno un Ciao fa inversione ad U in così poco spazio.

VENIAMO AL PUNTO Ma a voi interessa soprattutto l’EDC. Sarò sincero: non è un fulmine di guerra, non aspettatevi un S tronic o un PDK, per intenderci. Eppure la sua logica di funzionamento non fa una grinza: il passaggio al rapporto superiore avviene proprio mentre l’istinto mi porterebbe (avessi il cambio manuale) a pigiare la frizione e a impugnare la leva. Nessun vuoto di potenza, o quasi, tra una marcia e la successiva. L’EDC è un robotizzato che si comporta come un automatico sequenziale in piena regola.

MANI LIBERE Renault Twingo SCe 69 EDC attraversa la giunga di asfalto palermitana con disinvoltura imbarazzante. Cambiare furtivamente corsia di marcia e accodarsi alle auto più veloci è un gioco da ragazzi, e per tre motivi. Oltre alle ruote anteriori snodate e a un indice di visibilità quasi ottimale (12,1° sono un altro record di categoria), a propiziare slalom alla Alberto Tomba è indirettamente proprio l’EDC. Posso infatti impugnare sempre il volante con ambedue le mani, e sterzare in maniera ancor più rapida e precisa.

URBAN PROOF Per tutto il resto, è la Twingo che già conosciamo: ipercompatta fuori (3,6 metri) ma abitabile dentro (per quattro), abbastanza confortevole sui cubetti di porfido, un po’ rumorosa e imprecisa quando si imbocca l’autostrada e la si porta (a fatica) ai 130 all'ora. In retromarcia, la soluzione del motore posteriore ha scombinato i piani e spostato in alto il bagagliaio: col pavimento così distante da terra, logico che anche il lunotto sia lassù, e interferisca con la visuale. Ma vabbè.

MI CONSENTA Sarà anche vero che l’EDC parzializza i consumi di benzina, tuttavia a fine prova gli strumenti della mia Twingo sentenziano una media di oltre 7 l/100 km. Diamo pure la colpa della marcia a fisarmonica imposta dal traffico di Palermo e alla mia smania di mettere alla prova il nuovo pacchetto meccanico. Eppure, a me la soglia di 4,5 l/100 km sembra quasi irraggiungibile. Non dimentichiamo che in ogni caso Twingo EDC sconta un peso di oltre 80 kg superiore al modello manuale. E se in termini di maneggevolezza il surplus di massa è impercettibile, probabilmente in ripresa e accelerazione è un altro paio di maniche.

CHIEDE L'AIUTO DEL PUBBLICO In Renault sono ultraconvinti che da maggio in poi i clienti Twingo ignoreranno o quasi il cambio manuale e si butteranno a capofitto sull’alternativa EDC, ingolositi dal prezzo concorrenziale e dalle sue comprovate proprietà antistress e antispreco. Non so se dar loro ragione o torto: sicuri, infatti, che il mercato italiano (specie il mercato di segmento A) sia tanto maturo da convertirsi all’automatico solo per una questione economica? Utenti anziani e pubblico femminile sono ossi duri da convincere. Da parte nostra, un invito disinteressato: provatela. Non ve ne pentirete.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 12/04/2017
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