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Range Rover MY 2010


Avatar Redazionale , il 30/01/10

14 anni fa - Pareti verticali, dimensioni da monolocale e allestimento da salotto buono, con comode poltrone, rivestimenti di pregio e persino la Tv: anche nel 2010 la Range resta fedele a se stessa, con motori superpotenti e nuove funzioni per il fuoristrada.

Pareti verticali, dimensioni da monolocale e allestimento da salotto buono, con comode poltrone, rivestimenti di pregio e persino la Tv: anche nel 2010 la Range resta fedele a se stessa, con motori superpotenti e nuove funzioni per il fuoristrada.

FOREVER YOUNG Ascendente vittoriano ma destino rock per Range Rover nell'anno che verrà. Il MY2010 è infatti un pachiderma ballerino, nonostante il peso di oltre 2,7 tonnellate è capace di arrampicarsi, svicolare, cullare e coccolare anche i più esigenti. Per dare sostanza alla silhouette contemporanea si dà una rinfrescata all'esterno e si rinnovano gli interni. Il risultato: elegante, imponente, unico. Un elisir di eterna giovinezza che, anche questa volta, convince.

NOBLESSE OBLIGE Con Jeep Grand Wagoneer è la progenitrice degli odierni Suv di lusso. Ma, proprio come per quel Wagoneer fasciato in forme irresistibili e fiancate di legno, Range Rover non ha niente a che spartire con qualunque altro sport utility vehicle. Noblesse oblige, è il caso di insistere. Sotto la corona, per la collezione 2010 solo variazioni sul tema della sostanza concentrati nell'estetica per un effetto botox: via qualche piega del tempo e largo a tonicità sfrontata, nonché soluzioni nuove e migliorie sul fronte dell'aspetto elettro-ludico.

ASTENERSI RIVOLUZIONARI In fondo, vista una Range Rover le hai viste tutte. La linea non cambia mai, dal 1970. Certo. Vero: non un caso che oltre a essere (diventata) una forma iconica alla stregua di 911, Mini, Cinquecento, Beetle, Range Rover quarant'anni e diversi look più tardi è sempre più affascinante. L'insistere quasi perverso (solo) su dettagli esterni e interni porta buoni risultati. Anche se… Anche se può capitare il taglio sbagliato: se va male, vi sentirete come i responsabili del progetto della seconda serie Range, quella in produzione dal 1994 al 2002. Non proprio riuscitissima. Ecco perché (ri)trovata la strada giusta a Gaydon si è scelta un'evoluzione naturale della specie piuttosto che una rivoluzioni radicale.

VOGUE Sia nella sua accezione più glamorous, la patinata Vogue, sia in quella supercaricata è già il must have dell'anno (2010). Toy Car di lusso con gli artigli 4x4 e l'abito up to date, riflessa nelle vetrine si scopre energica, carica, gioiosa. È decisamente il più bel balocco della categoria. Che lo s'intenda per adornare la città e addomesticare la giungla d'asfalto, o lo si usi lungo accidentati percorsi off road poco importa. Non va dimenticato che Range Rover continua ad esercitare il massimo rigore fuoristradistico; è una Land Rover pura, con l'abito della festa. Inutile? Forse. Ma vuoi mettere se devi scalare un marciapiedi per conquistare un parcheggio in vetta al centro città?!

ALBUM DI FAMIGLIA La carrozzeria aggiunge alla saga un tratto deciso, e declina equilibrio e praticità in forme metropolitane, aggressive, aristocratiche. Insomma, è ancora bella da perdere il fiato, proprio come una volta. Anche se l'operazione di maquillage, almeno sulla carta, è piuttosto complessa: sono stati aggiornati addirittura 3000 componenti, moltissimi dei quali invisibili. Non male per un modello di appena un lustro.

UNA E TRINA Va specificato che l'operazione 2010 coinvolge anche Range Rover Sport e Land Rover Discovery 4, ma il makeover della regina è molto più esteso. Principalmente interessati il muso, gli interni, lo chassis; tutti subiscono massicci interventi. Soprattutto l'impianto elettrico è nuovo, complicato e avanguardista, e viene portata una rinfrescata pure ai motori.

LUCI DI NATALE I fari sono ben incastonati nell'anteriore laddove griglia, più spessa e verticale, e paraurti sono modificati. I fari fendinebbia all'esterno di quest'ultimo sono acquattati in basso ma ben protetti da uno stacco da terra invidiabile, e l'illuminazione bi-xeno di abbaglianti e anabbaglianti è circondata da espressioni Led. È proprio questa l'ultima perversione di ogni designer che può giocare, grazie alla versatilità efficiente dei diodi luminosi – plasmabili per intensità e colori – a personalizzare ogni fanale per conferire un'espressività fin qui quasi sconosciuta nel mondo automotive.

LIVING ROOM Il salotto è come sempre affascinante e di tradizione anglosassone. Le poltrone sono da men's club e le finiture all'altezza di un circolo esclusivo: pelli spesse così per dimostrare che qui non si lesina sui materiali, finiture in legno naturale e fronzoli black satin, comandi cromati e satinati, e una plancia di comando da vascello rendono l'auto una first class su ruote. Bello l'effetto scenico delle luci dell'abitacolo a cascata

DIGITALE (EXTRA)TERRESTRE Balocchi preziosi completano le dotazioni digitali dell'auto. La classica strumentazione è sostituita da uno schermo di 12" con strumenti virtuali, totalmente personalizzabile: si può scegliere infatti quali quadranti e messaggi vettura visualizzare. Comprese le informazioni fuoristradistiche. L'impianto audio con la ricezione delle stazioni radio digitali DAB (difficilmente in Italia si può mantenere il segnale) e le cinque telecamere perimetrali per gestire al meglio le manovre sono solo alcuni degli aspetti telematici della vettura. Non manca ovviamente il monitor di servizio touch screen per offrire contestualmente mappe 3D, tivù digitale, serie tv, il dvd preferito.

FORMULA UNO Il volante multi-funzione merita una riflessione: è forse questo il contrasto più marcato fra vecchio e nuovo. Sembra derivato dai volantini di Formula Uno, con due mezze lune di comandi ai lati e un'impugnatura perfetta, e consente di gestire (quasi) interamente tutte le funzioni di bordo, dall'infotainment al telefono, dal cambio agli strumenti. Ma è il suo disegno, fresco e pulito, a far scomparire d'amblé il vecchio volante, ora giurassico.

SOTTO SOTTO Tra le novità impiantistiche spicca il nuovo motore 5 litri LR-V8 Supercharged benzina da 510 cavalli (625 Nm di coppia), realizzato con Jaguar ma configurato ad hoc per Land Rover, di inaudita potenza. Nonostante prometta, consumi medi di 14,9 litri per 100 chilometri e una diminuzione delle emissioni del 7,4% rispetto all'attuale 4,2 V8, le quotazioni di coppia e potenza sono in rialzo. Segno più per entrambe: +12% la coppia, +29% la potenza. Abbinato alla trazione automatica a sei velocità, soddisfa ovviamente i requisiti Euro5.

BRACCINO CORTO Se qualcuno crede ancora di poter fare economia su un'auto del genere, può provare a scegliere il prossimo motore gasolio. Il MY 2010 sarà infatti corredato anche della versione Diesel TDV8 da 3,6 litri da 272 cavalli. Abbinato però a versione di trasmissione automatica, sempre a sei velocità, di release più agé. Si tratta della ZF HP26, nel caso del benzina si tratta invece della più recente ZF HP28.

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TOCCA SANA L'ultima declinazione del cambio automatico ZF consente infatti di ottimizzare rapidità e precisione nei passaggi di marcia veloci. Tradotto, equivale a un contributo significativo alla diminuzione dei consumi e delle relative emissioni di CO2.

CAPITANO, MIO CAPITANO Con le cinematiche dell'auto lavora in sinergia perfetta il Dynamic System con Terrain Response. Una diavoleria elettronica che aiuta nella gestione dell'auto, a seconda dell'impostazione prescelta, riconoscendo stile di guida e terreno di marcia, per restituire il massimo delle prestazioni in ogni circostanza. In pratica si tratta di un manettino multi-funzione adagiato nel tunnel centrale, con simpatiche vignette di immediata intuizione, da selezionare alla bisogna per disporre un comando in sala macchine. Dalla plancia si dà un ordine, l'auto reagisce in tempo reale. Al controllo del rollio, del sottosterzo, della stabilità, sono state aggiunte due nuove funzioni: la modalità roccia e partenza su sabbia.

ANSIA DA PRESTAZIONE Se rinunciate al credo del Codice della strada, sappiate che il 5 litri Supercharged scatta da fermo a cento in 6,2 secondi, per proseguire fino a un massimo di 225 chilometri orari. Sono 9,2 i secondi impiegati invece dal TDV8 per completare il medesimo run, laddove la velocità massima è di 209 Km/h, e i consumi nel ciclo combinato impongono 11 litri per 100 Km.

AUTOBIOGRAPHY Anche con il MY2010 la gamma si offre in sei versioni, 4 gasolio e 2 benzina. Entry level è il 3.6 TDV8 HSE a 85.700 euro. In alternativa c'è la Vogue, che costa 93.700 euro, per salire di dotazioni e prezzi alla Vogue SE e alla Autobiography: rispettivamente 102.600 e 112.400 euro. Autobiography è una versione particolare, già ricca e ulteriormente personalizzabile. Disponibile ovviamente anche con motore di 5 litri Supercharged, costa 126.600 euro, 16.000 euro in più rispetto alla V8 5litri Supercharged normale. E se avanza qualcosa per appagare ulteriori desideri si può consultare il menù degli accessori.

CASA DOLCE CASA La prima impressione saliti a bordo è quella di sedere sulla poltrona preferita nel salotto di casa. C'è la tivù, la canzone preferita, un sedilone grande così dove sprofondare, spazio a volontà, ampie vetrate. Se non piace la vista c'è solo da accendere e spostarsi. Nonostante le dimensioni si avvicinino a quelle di un camper (4,972/1,956/1,865m), amo pensare a Range Rover come a un flat in centro città. O in caso si voglia sfruttare il 4x4a uno chalet di montagna. Fra pelli e legni naturali, in fondo, l'unica differenza è che qui c'è il motore. E che motore.

L'APPARENZA INGANNA Non c'è che dire. Posizione di guida alta, dominante sul divenire. Una plancia multifunzionale con ogni comando dove t'aspetti di trovarlo, e ce n'è pure una sfilza addirittura superflua, poi luci, monitor. E manettini per la variazione degli assetti e delle reazioni. Complicazioni che possono trarre in inganno: Range si guida proprio come un giocattolone.

CORTO CIRCUITO Vinta una minima diffidenza iniziale per via di quelle dimensioni vagamente spregiudicate, in realtà l'auto si guida che è un piacere, prima di prendere la strada ci si può concentrare sulle manovre. Per facilitare questa operazione ci sono le 5 telecamere che garantiscono di coprire ogni angolazione a 360 gradi. Di giorno, come di notte. Peccato che l'elettronica di Range Rover sia talmente sofisticata da non essere la più affidabile: dopo generazioni di problemini alle sospensioni elettriche, nel nostro piccolo abbiamo riscontrato noi stessi un paio d'inconvenienti. Uno fra questi, la telecamera di retromarcia saltata quasi subito. In quel caso al posto della visione compare una scherma blu con il sarcastico disegno di una telecamera bianca con una bella x rossa sopra.

GIRO-GIRO-TONDO Superata l'empasse, basta guardare negli amplissimi specchi retrovisori e girarsi ancorando bene il braccio dietro il sedile del passeggero, proprio come s'impara a scuola guida, si scopre con delizia che il servosterzo semplifica (davvero) la vita. Il volante è leggerissimo nonostante la stazza della vettura. E le ruote danno l'impressione di sterzare a novanta gradi, favorendo qualunque manovra nonché restituendo un diametro di sterzata relativamente contenuto.

SCALA(TA) MOBILE Trattandosi di una jeep, seppure a tutto lusso, le caratteristiche di trazione non temono alcuna tipologia di fondo né di panorama. Anche in questo caso tutto sembra semplice. O meglio, semplificato: merito del Dynamic System con Terrain Response. Il manettino con annesso sistema elettronico multi-funzione,attraverso una simbologia assolutamente intuitiva predispone l'auto a ogni possibile condizione del fondo stradale. È un gioco da ragazzi fare dell'off-road, andare a sciare (e dominare la neve) e, con l'ultima novità pure andare per terreni rocciosi.

MONTECARLO – SAINKT MORITZ Non ricordo esattamente quanti tornati e quanti chilometri erano elencati nella più brutta pubblicità smaccatamente anni Ottanta vista in tivù… dagli anni Ottanta. Il V8, sia super sia diesel, non è niente male: il cambio automatico aiuta con dolcezza a raggiungere la velocità di crociera desiderata e, giusto alla bisogna, basta insistere con decisione sul pedale del gas per approfittare della notevole potenza disponibile.

CARVING Per la cronaca, le maggiori soddisfazioni si ottengono pennellando curvoni veloci in appoggio: la risposta è ottima, davvero. E divertente. È proprio come sciare con ai piedi dei carver ben affilati e sciancrati il giusto da garantire efficienza nello stretto di un bel cristiania ma altresì velocità nelle curve con raggio generoso. Spingendo al massimo si potrebbero superare i 200 all'ora, agendo in modalità sport si potrebbe approfittare di una coppia infinita e scaricare a terra una potenza inaudita. Inoltre, con quel bel rumore da V8 che solo questa insonorizzazione perfetta riesce a eludere. Un consiglio, godetevi tutti i comfort di un'auto scelta per il suo essere e per il suo apparire, piuttosto che per il suo saper correre. Anche perché, come dice il saggio: se col destro sarai delicato, il consumo non sarà esagerato.


Pubblicato da Paolo Matteo Cozzi, 30/01/2010
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